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Allarme Parma: quando lo smog annulla i benefici prodotti dallo sport

Allarme Parma: quando lo smog annulla i benefici prodotti dallo sport

Sportparma è un quotidiano sportivo che per scelte editoriali non esce mai fuori dai propri “confini”, ma l’allarme inquinamento che rende la nostra città tra le più inquinate d’Europa non può e non deve lasciarci indifferenti. Soprattutto davanti all’incompetenza delle istituzioni locali e nazionali che non fanno nulla per limitare un problema che genera malattie e morte.
“Durante l’attività sportiva intensa la ventilazione polmonare può innalzarsi da sei fino a 130 litri al minuto, con conseguente aumento dell’inalazione di sostanze nocive” spiegano numerosi medici italiani (e di tutto il mondo), questo significa che fare attività sportiva all’aperto (jogging, bicicletta ecc.) a Parma e dintorni può essere molto nocivo per la propria salute. Il 75% delle centraline in Emilia-Romagna, infatti, hanno registrato superamenti dei limiti di Pm10 della media giornaliera per più di 35 giorni durante il 2015. Parma, Reggio Emilia e Piacenza restano le realtà più critiche.
“Il recente rapporto dell’Agenzia europea dell’Ambiente (Aea) – spiega Legambiente Emilia Romagna – ha ricordato come l’Italia abbia il triste primato nella classifica del numero di morti causati dall’inquinamento dell’aria: più di 84.000 nel solo 2012″. Bronchi e polmoni gli organi più colpiti, dai bambini agli adulti. Per questo motivo si sconsiglia di svolgere attività fisica all’aperto durante le fasce orarie di maggior inquinamento.
Una ricerca, condotta da studiosi scozzesi e svedesi, ha valutato 20 soggetti cardiopatici sottoposti a sforzo fisico mentre respiravano aria filtrata e pulita e, successivamente, aria inquinata come quella normalmente presente in una città con importante traffico veicolare da combustibile diesel. Lo sforzo effettuato in condizione di smog induceva segni di sofferenza ischemica del cuore e determinava la liberazione nel sangue di sostanze che favoriscono la trombosi. Lo stesso sforzo nei medesimi soggetti effettuato in aria pulita non provocava invece modificazioni significative. E’ quindi molto verosimile che fare attività fisica vicino ad aree di particolare inquinamento sia da sconsigliare particolarmente a soggetti cardiopatici o già sofferenti di asma bronchiale”. Pioggia, vento e neve possono migliorare la situazione, ma al momento la situazione è da allarme rosso, per tutti, sportivi e non. (Vittorio Primiceri)

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