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Baseball e Softball

Sandro Rizzi e il ritorno a casa Crocetta: Stagione gratificante

Sandro Rizzi e il ritorno a casa Crocetta: Stagione gratificante

La Crocetta, quest’anno, ha riabbracciato con grande piacere un suo figliol prodigo, Sandro Rizzi il quale, se gli si dice che è tornato a casa, risponde con la sua consueta vena ironica: «Sono vent’anni di vita baseballistica, più che altro mi sono riappropriato del mio vecchio appartamento; ho ritrovato tutti i vecchi condomini per cui è stato veramente come tornare a casa».

Dopo la lunghissima esperienza con i grandi, Rizzi “da grande” si è cimentato, per la prima volta, con i piccoli: insieme a Giovanelli aveva la conduzione della squadra Ragazzi A e di quella Allievi A, in pratica una sola se si considera che l’80% degli atleti erano in comune. «Veramente gratificante – ammette con contentezza Rizzi -. Ti ascoltano, li vedi crescere giorno per giorno. Quello di cui avevo bisogno dopo tanti grandi, a volte con alcuni magoni perché capita che parli e non t’ascoltano». I risultati sono stati abbastanza soddisfacenti con una punta di rammarico: «Ne abbiamo persa in pratica una sola, due purtroppo sono state perse a tavolino. E’ positivo che i ragazzi del 1999 abbiano già svolto un anno nella categoria Allievi: io e Giovanelli siamo molto contenti».
Rizzi, però, non si dimentica di chi lo ha preceduto: «I ragazzi erano comunque stati ben preparati da Pelosi e Flisi per cui tecnicamente erano ben impostati» .
Per il coach di lungo corso è stata una stagione ricca di soddisfazioni, culminata con la bella vittoria all’Europeo Cadetti di cui era uno dei coach: «Dal settembre scorso con lo scudetto vinto col Parma baseball a questo titolo è stato un anno solare che mi ha dato mille soddisfazioni. Mi mancavano da tanto tempo».
A questi livelli, si sa, il “must” è: imparare divertendosi. Sandro Rizzi, in questo, è maestro. «Eh sì … io poi magari ogni tanto mi arrabbio invece devo stare tranquillo perché mi rendo conto con chi ho a che fare. Ci vuole il giusto equilibrio, ovviamente: non ridere troppo, ma nemmeno troppo “seri”. Devo dire che un’altra cosa positiva di questo mio ritorno è che c’è un bel gruppo e l’aiuto reciproco: se c’è bisogno di dare una mano la si dà, anche se sei allenatore di un’altra squadra».
La Coppa Emilia chiuderà in sostanza la stagione, dopodiché … riunione di condominio.

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