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La fiducia di Gilberto Gerali: “Ce la possiamo giocare con tutti”

La fiducia di Gilberto Gerali: “Ce la possiamo giocare con tutti”

Una serie persa non fa sorridere, soprattutto se si perdono due partite su tre di misura, ma quella di Bologna, dell’esordio, un sorriso lo strappa comunque: «Mah, motivi per recriminare ce ne sono sicuramente, soprattutto per gara 1 in cui abbiamo fatto subito cinque punti poi ci siamo fermati e li abbiamo fatti rientrare con qualche errore. In generale, però, con tutte le cose che sono successe tra infortuni, rinvio, la squadra ha reagito molto bene in gara 3 e tornare da Bologna con la serie persa 2-1 ma in quel modo ci può stare» osserva il manager ducale Gilberto Gerali a Sportparma. Per una squadra così giovane, seppur supportata da stranieri sulla carta di discrete potenzialità, sono state avvisaglie positive anche se il cammino è molto lungo e la prima serie non può fornire elementi consistenti; è una stagione tutta da scoprire: «Sì hai detto bene. Io ho molta fiducia in questa squadra perché pur avendo un roster ristretto e con giocatori di una certo peso che hanno rinunciato a venire qui è comunque un roster di qualità che se riesce a rimanere sano ci può dare soddisfazioni. Già il fatto di aver battagliato con S.Marino in precampionato riuscendo anche a vincere e che a Bologna siamo stati alla pari, mi fa pensare che sia una squadra che se la può giocare con tutti». All’esordio si sono segnalati Deotto e Gradali, il quale, di ritorno, in prestito, dalla Crocetta ha “perso” il braccio ma la sua mazza ha confermato essere importante, realizzando il primo fuoricampo in Ibl, da dh: «Migliore esordio non poteva fare. Ha sicuramente delle qualità, un giro di mazza importante; man mano che si va avanti dovremo scoprire il ruolo in cui si adatterà meglio in difesa; credo che in prima potrebbe adattarsi al meglio».

La zona più delicata per i giovani innesti è quella del monte pur se, ad esempio, uno come Pomponi ha già scout a stelle e strisce alle calcagna e in serie A federale ha messo in mostra di che pasta è fatto: «Ha qualità, una velocità sopra la media; domenica non aveva il miglior controllo ma sai, ci sta, all’esordio in Ibl. Saprà adattarsi come rilievo ma non è escluso possa anche partire. Io non lo vedo molto perché è in Accademia e quindi non è facile gestirlo». Con ben cinque stranieri in roster, anche se in campo ne vanno al massimo tre, è un campionato che può riservare qualche sorpresa, se gli stranieri fanno il loro dovere: a Parma lo devono fare, proprio in virtù del ringiovanimento della squadra: «Certo, se vogliamo alzare un po’ il livello dell’Ibl gli stranieri sono fondamentali; ci stanno anche altri ragionamenti, ognuno la vede a modo suo. Secondo me sarà più equilibrato. Anche le tre squadre che godono dei favori del pronostico come San Marino, Rimini e Bologna possono essere insidiate da squadre come la nostra, come Padova … Vedo un gradino sotto soltanto Novara». Proprio Novara, neopromossa, o meglio, cooptata per poter arrivare a 8 squadre, poi divenute 7 per la rinuncia del Nettuno 2, sarà il prossimo avversario dei ducali al “Provini”: un primo banco di prova per capire qualcosa in più.

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