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Calcio Dilettanti

Il pagellone di Eccellenza e Promozione

Il pagellone di Eccellenza e Promozione

Terminate le partite della stagione 2013/2014 (spareggi annessi), è tempo di giudizi per le squadre parmensi che hanno partecipato ai campionati di Eccellenza e Promozione. Il bilancio è assolutamente positivo; in Eccellenza le 5 parmensi si salvano tutte quante e c'è chi – come il Salso – stupisce andando ben al di là  delle proprie possibilità .

Le raggiungerà il Carignano, secondo in Promozione e ripescato. Scendono in 1^ Categoria il Basilica 2000 (penultimo) e la Valtarese, che si arrende solo ai play out dopo una straordinaria rimonta.


ECCELLENZA

Fidentina 8,5: la squadra allenata da mister Mazza si classifica al 4^ posto finale, dietro alle due inarrivabili corazzate Fiorenzuola e Lentigione e distanziata di sole 5 lunghezze dal San Felice, terzo. La seconda società di Fidenza è stata a lungo, nella prima parte del campionato, in lotta per le primissime posizioni della classifica, poi un leggero calo all’inizio del girone di ritorno l’ha estromessa anzitempo dai giochi per il playoff. Con i 60 punti totalizzati, risulta comunque la migliore parmense del girone A di Eccellenza: rispetto alla precedente stagione, che era culminata con il 9^ posto, i borghigiani ottengono ben 14 punti in più. L’uomo chiave: Ivan Lucev, che ha segnato 16 gol in campionato. Continuare così.

Salsomaggiore 8: è la vera sorpresa del campionato. Voltolini, chiamato a portare la squadra ad una salvezza meno sofferta di quella della stagione 2012/2013 (quando i termali avevano mantenuto la salvezza solo dopo il play out contro il Bibbiano), ha stupito tutti: i suoi ragazzi, che hanno sognato per qualche periodo di arrivare fino in fondo per duellare con le più forti per il 2^ posto, hanno chiuso al 6^ posto con 54 punti. Ben 17 in più rispetto alla passata stagione. Mezzo punto in meno rispetto ai cugini della Fidentina, in virtù di un ultimo scorcio di stagione meno brillante, dipo le stanchezze di una stagione lunga ma appagante. Rivelazione.

Crociati Noceto 7: dopo un girone d’andata, passato sempre nei bassifondi della classifica, che aveva fatto temere una stagione disgraziata, il club nocetano è stato capace di disputare una seconda parte di stagione trionfale, dove sono arrivati ben 30 punti sui 51 disponibili. Alla fine dei conti, il Crociati chiude con un dignitoso (e, per un certo punto di vista, insperato) 7^ posto a 50 punti. Si ripartirà da mister Bazzarini in panchina. Da confermare, nonostante le richieste di mercato, gli uomini chiave Ettore Guglieri e Luca Montali, arrivati entrambi a dicembre (quest’ultimo via Fidentina e autore di 16 reti).

Pallavicino 6,5: vedi Crociati Noceto, potremmo dire. Anche la squadra di Busseto incappa in un inizio di stagione opaco e naviga a vista lungo le acque più calde della graduatoria. Ouaden non si dimostra un acquisto (estivo) azzeccato e a dicembre viene ceduto. In compenso esplode il giovane Pellegrini, che al termine del campionato chiuderà il proprio bottino di reti a quota 12. Il club di Busseto, allenato anche quest’anno da Andrea Ciceri, pian piano si rialza e come Crociati e Colorno disputa nel migliore dei modi la seconda parte di stagione, potendo gioire anzitempo per la matematica salvezza.

Colorno 6: i gialloverdi pagano una partenza da incubo: 5 sconfitte nelle prime 5 partite, 13 gol subiti e 2 segnati. Alla 6^ giornata arriva la prima vittoria, contro l’Arcetana; ne seguiranno altre due (Royale Fiore e Virtus Pavullese) nel giro di 14 giorni, prima di una lunga astinenza che si interromperà il 16 febbraio, di nuovo contro la squadra reggiana. Un derby a distanza che continuerà fino all’ultima istante: il Colorno ottiene 25 punti nel girone di ritorno e sale al 13^ piazzamento a quota 38, ma non basta per la salvezza diretta: non sono sufficienti i 9 punti di margine dall’Arcetana, terzultima, per salvarsi direttamente. Al play out il lieto fine è solo per gli uomini di Pisi, che centrano la salvezza. Stagione tribolata, ma alla fine la gioia è doppia.

PROMOZIONE

Carignano 9: magnifico il campionato disputato dai ragazzi allenati da Abbati, che chiudono la stagione al 2^ posto, con la bellezza di 65 punti. Partiti per trovare una salvezza tranquilla (come avvenuto nel 2012/2013, quando la squadra si piazzò 10^ a quota 45), Marco Dessena e compagni hanno tenuto testa per tutto il campionato alla capolista Bibbiano disputando un ruolo da protagonista, impronosticabile per tutti all’inizio. Da segnalare, oltre al già citato portiere con un passato in Lega Pro alla Carrarese (fratello d’arte), l’attaccante classe ’94 Pellacini, vice capocannoniere con 19 gol. La ciliegina sulla torta arriva al termine del campionato: nonostante il 2^ posto che significa gli spareggi, il Carignano viene ripescato e vola diretto in Eccellenza. Favola.

Medesanese 7: in panchina, per sostituire il partente Montanini (destinazione Fidenza), ci si affida all’esperienza e alla bravura di Piccinini, chiamato a migliorare il 9^ posto dell’anno precedente e – perché no – a centrare il 2^ valido per lo spareggio. Al termine del mercato Piccinini può contare anche sulla qualità del top player Mino Franzese, acquistato dalla Lupa. La squadra non esplode e nel girone d’andata macina pochi punti; nella seconda parte di stagione la formazione di Medesano prova la rimonta, ma è troppo tardi per sognare. La Medesanese chiude comunque a ridosso delle migliori, quinta con 57 punti raggruzzolati. Chissà se il prossimo anno sarà quello buono per disputare una stagione al vertice. Molto dipenderà dalla permanenza dei pezzi pregiati: su tutti i bomber Franzese e Cantini.

Terme Monticelli 6: la squadra termale, reduce dalla retrocessione dall’Eccellenza, era chiamata a disputare un campionato di vertice per potersi riprendere al più presto quello che pochi mesi prima aveva lasciato. L’acquisto dell’esperto bomber Roncarati (anche quest’anno il migliore realizzatore, grazie ai 21 centri) lasciava presagire ambizioni importanti. Il gruppo di Marcotti però è troppo altalenante, sia nelle prestazioni sia nei risultati e non entra mai nei giochi per la lotta al 2^ posto. I termali chiudono settimi a 53 punti. Il prossimo anno resta un’incognita tutta da decifrare: la squadra lotterà per tornare in Eccellenza o si stabilizzerà in Promozione?

Traversetolo 6,5: il voto è figlio di un campionato trascorso (quasi sempre) lontano dalle sabbie mobili della classifica e di una salvezza molto meno tribolata rispetto a quella della stagione 2012/2013, arrivata solo dopo gli spareggi play out. Stavolta i gialloblù arrivano 10^ con 46 punti. Buono il lavoro svolto da mister Paolo Germini, sostituto da novembre del dimissionario Righelli; il prossimo anno la squadra gialloblù ripartirà da lui.

Biancazzurra 6,5: alla 12^ giornata (dopo l’insuccesso per 0-6 contro il Ciano) la società sorbolese presenta già il nuovo allenatore, Bizzi, che prende il posto dell’esonerato Musi, colui che aveva guidato la squadra dalla 1^ Categoria in Promozione. Gli costa caro un avvio di stagione al di sotto delle aspettative (9 punti e terzultimo posto) e turbolento: il portiere Colacicco litiga con l’ambiente e se ne va, tra i pali si alternano i giovani Becchetti e Rivaldi, che non danno garanzie. Così torna lo svincolato Quintavalla (veterano del 1965) e nel mercato di dicembre arriva pure Boni. Nonostante le “porte girevoli”, la Biancazzurra, traghettata dal saggio Bizzi, si guadagna la salvezza con 45 punti. L’uomo in più: Alberto Fiorasi, ex Colorno, arrivato in corso d’opera.

Valtarese 6: strano voto per un team che alla fine dei conti si ritrova retrocesso. La squadra di Borgo Taro, novizia della Promozione, aveva ben presto salutato mister Biagi, dopo un avvio di campionato passato a far compagnia alla squadra materasso, la Povigliese (che ha chiuso con appena 9 punti). Dal 17 novembre in sella lo storico capitano della formazione della Val Taro, che aveva appeso le scarpette al chiodo l’estate precedente, Gian Marco Bozzia, alla prima esperienza da allenatore. Bozzia prende la squadra penultima a 5 punti e con un girone di ritorno condotto con una media quasi da promozione la porta a quota 34 e con la possibilità di disputare i play out. Lo spareggio termina in parità e la squadra retrocede solo per una peggiore posizione in classifica rispetto al Cadelbosco. L’uomo in più: Mori, bomber della squadra granata con 14 gol. Se si analizza la storia del campionato e la difficoltà delle squadre di montagna di fare calcio a certi livelli, al club di Borgo Taro non si può fare solo che un applauso per averci provato fino in fondo.

Soragna 5,5: tiratina d’orecchie per i neroverdi, che si sarebbero meritati un voto anche più alto in pagella, se non fosse stato per il fatto che per la qualità della squadra che (soprattutto da dicembre con gli arrivi dei bomber Testa e Concari) ci si saremmo aspettati quantomeno un campionato da medio/alta classifica. Un po’ come quei professori che devono dire ai genitori: «Suo figlio è molto bravo e se la cava bene, ma se si applicasse un po’ di più…». Il Soragna, in virtù dei 38 punti ottenuti sul campo, è stato costretto ad affrontare un ultimo ostacolo. La squadra, condotta per tutto l’anno da Barbieri, si è salvata nello spareggio salvezza contro la Casalese, asfaltata nello scontro diretto per 4-1.

Basilica 2000 4,5
: è la vera nota stonata della stagione. Il club rossoblù torna in 1^ Categoria dopo un solo anno di permanenza in Promozione. Ma non è la retrocessione in sé a inficiare su una stagione insufficiente, ma le modalità che hanno portato a questa situazione. Eppure la squadra aveva concluso il girone d’andata girando a 17 punti: non troppi, ma comunque in media con le aspettative di chi vuole giocarsi i play out. Nel girone di ritorno la squadra si è spenta e ha iniziato a perdere terreno: l’astinenza da vittorie e i saltuari pareggi costano la panchina a Musiari: ma anche con Zambrelli le cose non cambiano e il Basilica saluta la compagnia. I rossoblù chiudono penultimi a 28 punti: 11 punti totalizzati nel girone di ritorno, appena due le vittorie, arrivate entrambe nell’ultimo mese, contro la Povigliese alla 14^ giornata e contro la Castellana all’ultima: troppo tardi.

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