Un brutto colpo di scena a Fidenza: esonerato Francesco Montanini. Un vero e proprio terremoto che scuote la formazione borghigiana a pochi giorni dalla delicatissima finale playout contro il Romagna Centro (gara unica) che si giocherà domenica 24 maggio allo stadio Ballotta. Una decisione assurda e incomprensibile, che arriva al termine di una stagione piena di sofferenze ma anche e soprattutto di forti contrasti tra società e squadra, a causa di problemi economici.
La scelta di esonerare Montanini non è di natura né tecnica né tattica, come spiega un breve comunicato della società apparso in mattinata sul sito ufficiale del club: “Preso atto delle dichiarazioni rilasciate alla Gazzetta di Parma dal proprio tesserato Francesco Montanini, comunica di averlo sollevato dall’incarico di allenatore della Prima Squadra”. Nessun ringraziamento. Nessuna delicatezza e nessun buonsenso. Nel post partita di domenica scorsa (vittoria per 2-0 contro la Fortis Juventus) Montanini aveva usato toni forti: “Qualcuno è venuto meno ai suoi impegni. Siamo stati abbandonati a noi stessi, sia i tecnici che il gruppo. Nonostante tutto siamo ancora qui e ci crediamo ancora”. Frasi e concetti che hanno mandato in “deliro” i vertici della società fino al “folle” gesto di oggi (si attende il nome del nuovo allenatore). Folle perché se si vuole veramente ottenere la permanenza in serie D sarebbe stato opportuno turarsi il naso, stipulare una sorta di patto di non belligeranza, della durata di due settimane (mica un anno!) e andare avanti con Montanini. Un tecnico che con la rosa a disposizione e con tutti i problemi della stagione ha compiuto un mezzo miracolo, senza dimenticare l’impresa della passata stagione.
Insomma, per la resa dei conti e la “battaglia” finale bastava pazientare qualche giorno e non destabilizzare ulteriormente un’ambiente, proprio nella settimana che porta ai playout. Non ha senso, questo non è calcio.