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Calcio Dilettanti

Eccellenza, l'analisi di Paraluppi a 90' dalla fine: Bravo Colorno, ma a Castellarano sarà  dura

Eccellenza, l'analisi di Paraluppi a 90' dalla fine: Bravo Colorno, ma a Castellarano sarà  dura

Se saranno o no gli ultimi 90 minuti per Colorno e Formigine lo scopriremo solo domenica sera. Oggi, a due giorni dall'ultima gioanta del campionato di Eccellenza non ci si può che chiedere se sarà  spareggio no per decidere chi salirà  in Serie D, senza dimenticare la lotta per la salvezza.

In attesa del verdetto del campo, Sportparma.com ha contattato uno dei grandi assenti di questa stagione, mister Stefano Paraluppi, apprezzato tecnico modenese che nel parmense ha allenato cinque anni (in due riprese) a Monticelli Terme, e allenò il Formigine nella stagione 2005/06, proprio l’annata conclusa con lo spareggio tra i modenesi e il Fidenza di Baratta, poi salito in D. Profondo conoscitore del calcio dilettantistico emiliano romagnolo, l’esperto tecnico, ora disoccupato, ha parlato della stagione ormai conclusa e della fase decisiva.

Mister Paraluppi, chi vede favorita tra Colorno e Formigine? Sarà ancora spareggio?
“Stando alla classifica, che vede le due squadre appaiate, sembra auspicabile che si concluda con uno spareggio, ma prima c’è un ultimo ostacolo da superare. Il Colorno andrà in casa del Castellarano, e credo che tutto dipenderà dalle motivazioni dei reggiani. Se il Castellarano giocherà come sa, il Colorno faticherà a fare risultato pieno, al contrario del Formigine che credo non avrà problemi a vincere a Noceto”.

Sette anni fa lei si trovò nella stessa situazione: che ricordo ha?
“Ci sono analogie, non solo per il duello tra una parmense e il Formigine. Il mio Formigine raggiunse il Fidenza in vetta a 6-7 giornate dalla fine, e da quel momento nessuna delle due squadre perse: finimmo allo spareggio che finì come finì (decise alla fine dei supplementari un gol rocambolesco di Pezzini ndr). Erano due squadre diverse da queste che si giocano la Serie D oggi, sempre con giocatori importanti ma diverse. Il Colorno ha in Roncarati l’uomo gol e il punto di riferimento davanti, così come lo era Rastelli per il Fidenza. Quel Formigine aveva Greco, un uomo gol, ma anche Ferri, Cherutti e Broccanello che potevano trovare la via della rete, mentre questo ha in Sarnelli, un trequartista, il suo miglior realizzatore”.

Del “suo” Monticelli che dice?
“Ho letto più volte che secndo qualcuno ha deluso e a Monticelli non tutti sono soddisfatti, ma conosco dirigenti e realtà locale, e non sono d’accordo. Hanno fatto 45 punti, con alti e bassi, sì, ma si sono salvati con anticipo e senza soffrire. La squadra non era da vertice, e non poteva fare molto di più. E’ vero, hanno trovato in Rossi il cannoniere che io non ho mai avuto, ma un elemento così cambia il modo di giocare. Cannata ha fatto un buon lavoro. Forse con più continuità si sarebbero potuti proporre tra le prime ma la dimensione del Monticelli in Eccellenza è questa: un campionato tranquillo. Possono essere soddisfatti”.

Torniamo al Colorno: se l’aspettava così competitivo?
“Onestamente no. Ho incontrato poco tempo fa un loro giocatore e gli ho fatto i complimenti. Hanno scelto di dare continuità al loro progetto confermando l’ossatura di una buona squadra arrivata quinta e scelto di fare a meno di un bomber da 20 gol come Montali. Hanno avuto ragione”.

La Fidentina?
“Buona squadra, formata da buoni giocatori e solo ritoccata dopo aver vinto la Promozione. E’ stata una sorpresa a metà per me: ero certo avrebbe fatto un buon campionato, ma non così di alto livello”.

Tra Crociati Noceto e Pallavicino invece chi l’ha delusa di più?
“Il Pallavicino credevo sinceramente facesse un campionato di vertice, aveva le qualità tecniche e la struttura per farlo. I Crociati Noceto potevano fare meglio, hanno pagato soprattutto le difficoltà di gennaio, quando la squadra ha perso elementi importanti”.

In coda invece ci sono Salso e Traversetolo…
“Anche dal Salso per qualità della rosa mi attendevo di più, mi fa specie vederli in questa posizione, destinati a giocare i playout. Lì incontreranno probabilmente lo Scandiano ed è difficile fare pronostici: io i playout li ho giocati con Bibbiano e Monticelli, e so quanto siano difficili da vincere. Il Traversetolo, allenato da Beretti che conosco dai tempi di Monticelli e stimo, ha disputato il campionato che doveva disputare: rispetto agli anni scorsi, quando ha avuto Montali e Pin, gli è mancato l’uomo-gol”.

Altre delusioni o sorprese?
“In generale il livello si è abbassato parecchio. Il Castellarano era una delle favorite, ma è stato altalenante, e ha giocato da grande squadra solo dopo il cambio di allenatore. Anche il San Nicolò devo dire che pensavo fosse competitivo fino alla fine. Su tutte la più deludente è stata la Correggese, che ha recuperato punti ma non è ancora salva. Anche la Scandianese mi fa effetto vederla lì. Sorprese? Il Rolo a lungo lo è stato, ma soprattutto ha fatto grandi cose il Real Panaro: arrivato sesto lo scorso anno in Promozione e formato da giocatori che non conoscevano la categoria ha ottenuto 43 punti e può salvarsi direttamente”.

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