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Eccellenza gir. A

Capitan Bonati «coglie l’attimo»: arrivederci, Salso

Capitan Bonati «coglie l’attimo»: arrivederci, Salso

«Capitano! Mio capitano!». Avete presente la scena finale del film “L’attimo fuggente”, in cui un indimenticabile Robin Williams nei panni del professor Keating, abbandonando l’aula in cui insegna per l’ultima volta dopo l’ingiusto licenziamento, riceve l’affetto, la stima e la solidarietà dei suoi alunni che, salendo in piedi sui banchi, lo eleggono come loro unico “capitano”? Senza dubbio, se non ci fosse stata di mezzo questa pandemia a stoppare l’attività del calcio dilettanti, un momento simile si sarebbe replicato nello spogliatoio del Salsomaggiore. Toccante come quello della pellicola del 1989 diretta da Peter Weir, oggi è stato il momento dei saluti per la bandiera della squadra gialloblù: Cristian Bonati.

Stavolta non c’è nessun cattivo nella storia; nessuna separazione forzata dall’esterno a far cessare, con un velo di malinconia, una storia durata una vita. Ma una semplice presa di coscienza. A maturare la «decisione più sofferta» è stato proprio il difensore e il guerriero di mille battaglie sportive. Bonati, salsese doc, dal 1994 (anno della sua nascita) ad oggi, non ha mai tradito la fede per i colori gialloblù, con cui ha scalato tutte le trafila del settore giovanile fino alle soddisfazioni con la prima squadra. Una vita passata a correre, a lottare, a soffrire e a esultare, sempre, insieme e per il Salsomaggiore. Sia nei frangenti più tristi e delicati (il crac al legamento del ginocchio e la retrocessione in Promozione, nella stagione 2018/2019) sia in quelli di impagabile felicità (le 5 stagioni trascorse con la fascia sul braccio, i 5 playout vinti nelle 9 salvezze consecutive, il ritorno al gol dopo il lungo calvario).

Anche questa storia ha avuto il suo epilogo: queste settimane sono servite al 26enne difensore a riflettere sul proprio presente e sul proprio futuro, tanto da convincersi che, per riprendere al meglio la condizioni dopo l’infortunio, sarebbe stato meglio per tutti cogliere l’attimo e ripartire da un’altra avventura. Nonostante le iniziali resistenze del club – che però ha compreso le sue motivazioni, concedendogli lo svincolo – Bonati nel 2021 si metterà alla ricerca di una nuova squadra. Troppo amore tra il club del presidente Carlo Granelli e il suo giocatore simbolo per chiudere con un brusco “addio”; più probabile si tratti di un semplice “arrivederci”.
Di certo c’è che Cristian Bonati ha rappresentato al meglio gli ideali della società e ha restituito un insegnamento importante: per essere il simbolo, l’esempio da seguire, il modello d’ispirazione si deve nutrire un senso d’appartenenza tale per cui, almeno una volta nella vita, i tuoi compagni di squadra ti abbiano fatto sentire “il” capitano. Il loro capitano!

 

(In copertina, Cristian Bonati, con il presidente del Salso Granelli, al centro, e il direttore di SportParma Lia, a sinistra, nell’estate 2019 – ©Foto Lorenzo Cattani per SportParma)

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