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Calcio Giovanile

La rivolta del calcio di base contro l’ultimo Dpcm

La rivolta del calcio di base contro l’ultimo Dpcm

Da 48 ore il mondo del calcio di base, a Parma come nel resto dell’Italia, è in fermento per provare a ribaltare lo stop imposto dall’ultimo Dpcm. Un argomento sul quale ieri si era espresso, con toni forti, anche l’ex tecnico del Parma Pietro Carmignani, all’interno della storica rubrica di Sportprma (leggi qui).

Oggi l’elenco dei “dissidenti” si è allungato vertiginosamente. In Lombardia, ad esempio, è in atto una raccolta firme che pare abbia superato le 30mila adesioni. Iniziativa che si sta allargando anche ad altre regioni, Liguria in primis. “Consulenti, legali, commercialisti e professionisti del settore sono al lavoro per trovare una soluzione, riscuotendo consensi in tutta Italia” scrive il Centro Sportivo Educativo Nazionale.

Sull’argomento si è espresso anche il presidente della Federazione medico sportiva Maurizio Casasco: “Non esiste un dato epidemiologico, non esiste un dato scientifico, non esiste alcuna logica per fermare i giovani sportivi e permetterlo agli adulti; semmai per paradosso poteva essere l’inverso”. Il dottor Casasco rincara la dose: “E’ assurdo che l’Italia, su indicazione di parte del CTS, probabilmente non conoscendo l’organizzazione sportiva, sia salita sul podio dell’assurdo per aver bloccato esclusivamente tutta l’attività giovanile nello sport. Scuola e Sport giovanile devono essere allineati”.

 

 

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