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Ciclismo

Sms dal Giro, Malori: Cambiano gli scenari, iniziano le salite

Sms dal Giro, Malori: Cambiano gli scenari, iniziano le salite

Capita che il Giro riparta dall’Italia con la stessa pioggia con cui ha corso le prime 3 tappe in Irlanda. Capita che il dominatore delle prime due volate, la maglia rossa Marcel Kittel, dia forfait all’ultimo istante per la febbre, abbandoni la gara e non conceda più alcuna rivincita.

Capita che la frazione in linea più breve del Giro, la Giovinazzo-Bari di 112 km, venga disputata in regime di “safety car” e che il gruppo, per voce dei suoi senatori, chieda alla direzione di corsa la neutralizzazione della tappa all’ultimo giro per le cattive condizioni stradali del circuito finale.

Capita tutto questo nella giornata in cui il Giro compie 115 anni (la prima tappa della prima edizione partì il 13 maggio del 1909 con la Milano-Bologna di 397 km), in cui Bari riabbraccia il Giro dopo 24 anni (quando Gianni Bugno vinse la crono d’apertura di quell’edizione indossando poi sempre la maglia rosa fino a Milano) e in cui la Francia torna a vincere sulle strade italiane dopo 3 anni. Già, perché alla fine – molto alla fine e senza entrare troppo nel merito – c’è stata corsa (con qualche inevitabile scivolata e caduta, le stesse, che fanno parte del gioco, viste peraltro nelle tappe irlandesi) e c’è stata volata: Nacer Bouhanni della Fdj.com non si lascia sfuggire l’occasione e allo sprint brucia Nizzolo (Trek), all’ennesimo piazzamento in questo Giro, l’olandese Veelers della Giant Shimano, nelle vesti di vice vice-Kittel (doveva tirare la volata allo sloveno Mezgec rimasto imbottigliato e che ha chiuso all’8° posto), Ferrari, Viviani e Montaguti.

Con il successo odierno Bouhanni conquista anche la maglia rossa della classifica a punti, mentre nella generale non cambia nulla con l’australiano Matthews sempre in maglia rosa (sua anche quella bianca di miglior giovane, ma indossata dal suo connazionale e compagno di squadra Durbrigde), cosi come l’olandese Tjallingii conserva quella azzurra dei gpm (oggi non ce ne erano).

SMS DAL GIRO – Giornata concitata quindi, forse difficile da decifrare per chi era davanti alla tv, ma il nostro inviato speciale, Adriano Malori, prova a spiegare con semplicità: “Oggi è stato tutto ok però il percorso era effettivamente brutto e pericoloso e credo che la decisione giusta sia stata questa cercando di non compromettere troppo lo spettacolo. Tutto sommato per noi della Movistar è stato bene così. Domani cambiano gli scenari e iniziano le salite ma ancora non sappiamo quale tattica usare, lo vedremo al primo passaggio ma credo che Nairo starà sulle ruote. Comunque nel caso gli darò una mano come potrò, sento che sto bene come condizione. Ciao a tutti, a domani!

Ordine d’arrivo – 4° tappa Giovinazzo-Bari 112 km

1-Nacer Bouhanni (Fdj.com) km 112 in 2h22’06”

2-Giacomo Nizzolo (Trek) st

3-Tom Veelers (Giant Shimano) st

4-Roberto Ferrari (Lampre Merida) st

5-Elia Viviani (Cannondale) st

6-Matteo Montaguti (Ag2R La Mondiale) st

7-Kenny De Haes (Lotto) st

8-Luka Mezgec (Giant Shimano) st

9-Bert De Backer (Giant Shimano) st

10-Francesco Chicchi (Neri Sottoli) st

LA QUINTA TAPPA – La Taranto-Viggiano di 203 km, 5a frazione del Giro, propone le prime vere salite con un arrivo in quota nel cuore del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano: un gpm di 3a categoria, posto a 65 km dal traguardo, scalderà le gambe dei corridori prima della doppia ed impegnativa ascesa a Viggiano negli ultimi 20 km di gara (entrambi i gpm sono di 4a categoria). Giornata favorevole ai cosiddetti cacciatori di tappe con caratteristiche da passisti-scalatori, anche se non è escluso che i big che lotteranno per la maglia rosa finale non tentino qualche azione dimostrativa per tastare il polso agli avversari. Tuttavia la classifica generale non dovrebbe subire grossi scossoni e Matthews, viste le sue caratteristiche e la sua forma, potrebbe restare in maglia rosa.

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