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Ciclismo

La campionessa italiana Alia Marcellini ai mondiali in Australia

La campionessa italiana Alia Marcellini ai mondiali in Australia

La valigia sul letto è quella di un lungo viaggio, sono musica e parole di una famosa canzone che calza a pennello per la protagonista di oggi. La valigia è quella di Alia Marcellini, esponente emergente del downhill nazionale.

In compagnia della diciottenne salsese c’eravamo lasciati con uno storico bronzo europeo, un titolo italiano e con un bagaglio da preparare ed un biglietto aereo da staccare in vista dei Mondiali di specialità del 6 settembre in Australia. Ebbene, ora è tutto pronto, fatto e straordinariamente vero.

Dopo un piccolo periodo di meritate vacanze e due sessioni di allenamenti personali in altura a Livigno e Pila, per sfruttare le discese del posto, la fenomenale biker si è radunata martedì 25 agosto con i suoi compagni di nazionale in un hotel di Novara, dove sono stati svolti anche tutti i controlli fisici di rito. In tarda serata si è imbarcata da Malpensa in direzione Canberra via Dubai con la compagnia Fly Emirates, che le garantirà, vista la durata del volo, anche un comodo viaggio. Ci sono persone che ci mettono una vita a pianificare, anche economicamente, una vacanza nei nostri antipodi geografici, mentre Alia, invece, ha la fortuna, ma soprattutto enormi meriti grazie ai risultati acquisiti, di andarci senza preoccuparsi di organizzare nulla di tutto questo. Alia si farà 12 giorni nella terra dei canguri e degli aborigeni per cercare di portare a casa un titolo iridato. I suoi genitori purtroppo, causa le mancate ferie, non l’accompagneranno in questa splendida avventura, ma assicurano che già così è un grande successo. Partendo proprio dalle loro raccomandazioni, Alia si apre:”Molla i freni! Questo è quello che mi ha detto mio padre. Scherzi a parte, lui mi ha detto di metterci impegno e di fare il mio meglio possibile, tutto quello che viene è certamente di guadagnato per il futuro. Mia mamma, invece come tutte le mamme, mi ha detto di stare attenta, infatti quando mi segue non guarda mai le mie discese per la troppa apprensione. Ho tranquillizzato loro su ogni cosa, so che mi supporteranno moralmente anche a distanza e questo tranquillizza anche me”. Ad acuire le preoccupazioni dei genitori e dell’entourage di Alia ci si è messo anche il polso destro slogato circa 20 giorni fa a Pila proprio durante un’allenamento in preparazione dei Mondiali. Alia, però, è una tosta, una dura, nonostante la sua eloquente femminilità:”Ho tenuto per qualche giorno una sorta di fasciatura rigida che mi ha limitato i movimenti in bici, ma ora il polso mi fa meno male e sfrutterò ancora i giorni che mancano alla gara per recuperare al meglio”. Il discorso si fa più tecnico e serio. Come sarà la prova?:”Partiremo alle ore 10 locali, mi hanno descritto il percorso e sembra piacermi, anche se ci saranno almeno 40”-50” in cui dovrò pedalare, non proprio un dettaglio nel downhill. Con il ct Antonio Silva siamo d’accordo di provarlo più volte per capire dove si potrà fare la differenza. Ci saranno una ventina scarsa di avversarie nella mia categoria, ma il livello sarà alto. La tensione? Di solito la scarico ascoltando musica proprio prima di scendere. Non ho rituali particolari, come portafortuna ho solo un laccetto da cellulari legato al manubrio che mi ha regalato mia madre per la mia prima gara. Sono serena e fiduciosa”. Oltre alla competizione, cosa si aspetta Alia?:”Innanzitutto sarà un’esperienza di vita oltre che sportiva. Vorrei vincere, ovvio, ma mi piacerebbe, almeno spero, anche riuscire a vedere le bellezze dell’Australia. E’ un paese stupendo”. E può diventarlo ancor di più. Ora attendiamo con trepidazione la gara ed il rientro di Alia Marcellini, con la speranza che stavolta musica e parole siano quelle dell’inno di Mameli.

Simone Carpanini

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