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Ciclismo

Giro d'Italia, Marzano: Tappa stressante. Ritardo causato dalle troppe cadute

Giro d'Italia, Marzano: Tappa stressante. Ritardo causato dalle troppe cadute

UTRECHT – Stress, stress e ancora stress. Si può riassumere con una parola la tappa di oggi, da Amsterdam a Utrecht, che ha costretto i nostri nervi a fare gli straordinari.

Sono state le cadute le vere protagoniste della lunga tappa, che per la verità, nei 210 chilometri, è stata contraddistinta da una certa regolarità. Questa mattina avevamo paura del vento e della pioggia, ma alla fine la confusione è stata generata dagli errori dei corridori. Il percorso era disseminato di piste ciclabili e parecchi rondò, con segnaletica perfetta, ma molti hanno voluto rischiare fermandosi all’ultimo e generando le cadute.

Noi siamo stati coinvolti indirettamente da uno di questi capitomboli, infatti Damiano è stato tamponato nella prima maxi caduta e il cambio della bici ha subito un colpo che si è fatto sentire quando è stato necessario utilizzare in maniera decisa le marce. Abbiamo optato per il cambio della bicicletta e la squadra è stata costretta ad un breve stop. Poi ci si è messa la sfortuna e proprio mentre ci stavamo riavvicinando al gruppo di testa abbiamo trovato di fronte a noi un’altra caduta con tutta la strada bloccata. Questo ci ha impedito il recupero anche perchè anche all’interno del nostro gruppetto si sono verificate cadute. Il ritardo di circa 40 secondi (ma dovremo verificare con i tempi ufficiali) è dovuto appunto all’impossibilità di rientrare subito dopo lo stop. Comunque va sottolineato come alla fine nessuno dei nostri si sia fatto male, è questo è l’importante. Bravo Farrar a riprendersi subito dopo la caduta e a vincere in volata, anche in quel caso per fortuna il volo non ha avuto conseguenze fisiche di rilievo.

Anche oggi il pubblico ha fatto la sua parte, dopo l’accoglienza dei giorni scorsi, nonostante il tempo non clemente, migliaia di spettatori hanno affollato le strade intorno a noi. Una scena esagerata con gente anche in mezzo alla strada, per chilometri e chilometri. Un Giro molto sentito in Olanda.

Domani la tappa prevede il percorso da Amsterdam a Middelburg. Saremo sul mare del nord e quindi è prevedibile ancora un vento molto forte e di fatto molto più stress rispetto ad oggi. Specialmente quando faremo i passaggi sui ponti e le dighe, posizioni molto esposte alle correnti d’aria. Il finale, sul porfido, sarà un problema per i velocisti, vedremo chi la spunterà prima della pausa per il ritorno in Italia. Ritorno su cui aleggia l’ombra delle ceneri del Vulcano islandese, tornato in attività. Ma l’organizzazione ha organizzato una riunione e pare che riusciremo a spostarci in aereo, un faticoso viaggio in pullmann dopo la tappa di domani potrebbe generare qualche problema.

Marco Marzano

LA TAPPA DI OGGI
In mezzo alle tante cadute ad Utrecht l’ha spuntata in volata l’americano Tyler Farrar, più forte della sfortuna che l’ha visto cadere, perdere terreno, ma ripartire per poi vincere. Poco prima, alle 15,11 il traguardo volante era stato conquistato da Voss davanti a Pirazzi e Flens. L’iridato Cadel Evans è la nuova maglia rosa del Giro, riuscendo a superare le difficoltà presentatesi nel percorso tra l’entroterra di Amsterdam e Utrecht. Tappa segnata da moltissime cadute nel finale, tra i più malconci Pozzato.

LA 3a TAPPA (Amsterdam – Middelburg, 224 km)
La tappa di domani si si snoda in prevalenza lungo la costa del Mare del Nord piuttosto complessa planimetricamente con innumerevoli cambi di strada nella prima parte del tracciato. Traguardo Volante con abbuoni a Zoetermeer (km 58,6) e Rifornimento Fisso dopo Rotterdam a Zuidland (km 104-107). Finale lungo le dighe e le coste esposte al vento. Strade larghe e ben pavimentate. Da segnalare il passaggio nel Beneluxtunnel a Rotterdam. Nel finale, a 4 km dallà‚’arrivo si iniziano a costeggiare le mura della città lungo viali leggermente curvi. Ai 1200 m si entra nel centro storico costeggiando il canale fino a 250 m dallà‚’arrivo dove si svolta secco a sinistra per immettersi nel Dam (la piazza dellà‚’arrivo). Dalla svolta allà‚’arrivo la pavimentazione è tutta in porfido. Il rettilineo di arrivo è in porfido ed è lungo 100m per 7 di larghezza.

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