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Ciclismo

Malori secondo in Baviera: Va benissimo così, per ora….

Malori secondo in Baviera: Va benissimo così, per ora….

Si può essere felici e soddisfatti per un secondo posto? Sì, è possibile. Anche considerando che il primo è arrivato una manciata di secondi davanti a voi? Sì, anzi ancora di più, se siamo al primo anno tra i signori del pedale.

“Beh, non esageriamo – ci rivela Adriano Malori – vincere è sempre il massimo e sarebbe stato decisamente meglio, ma per me, al momento, va benissimo così”.

Non si lamenta herr Adriano Malori e ne ha tutti i motivi, ad iniziare da un morale decisamente alto:”Le tappe sono state tutte impegnative e corse sempre alla morte. Ho avuto sensazioni molto buone, migliori che al Romandia, sebbene come in Svizzera, il clima non ci è mai stato favorevole. Pioveva, c’era freddo, poi soffiava il vento che spazzava via i nuvoloni per il sole e poi ricominciava tutto da capo; insomma non certo la stagione ideale per correre.”

Nel sud della Germania, al Bayern Rundfahrt, dopo lo splendido 2° posto nella crono di Berching nella 4a tappa, Malori ha chiuso la breve gara a tappe bavarese in piazza d’onore a 12” dietro al belga Maxime Monfort dell’HTC-Columbia, che sabato aveva ipotecato la vittoria vincendo proprio la frazione contro il tempo.

“Nella crono lui (Monfort, ndr) – prosegue Adriano facendo un piccolo passo indietro – è partito un paio di minuti prima di me e non avevo i suoi riferimenti, ma dall’ammiraglia mi gridavano di continuare a spingere a tutta perché avevo già un buon intertempo. Alla fine gli sono arrivato a pochi secondi, ma mi sono assicurato il podio finale”.

Prima, però, c’era da giocarsi la 5a ed ultima tappa con in palio la “gelbes trikot”, la maglia gialla del Giro di Baviera.

Malori sperava di strappare il primato a Monfort grazie anche all’aiuto del compagno Spilak, 3° in classifica a 49”, ma la siturazione è rimasta inalterata.

“Era difficile – spiega il traversetolese – attaccare, anche perché l’HTC-Columbia ha difeso bene il suo capitano. Ha lasciato scappare una fuga di gente fuori classifica e poi ha ripreso le redini e dietro ai fuggitivi siamo arrivati tutti assieme. Almeno la tappa l’ha vinta il nostro compagno Marcin Sapa e così il nostro bottino si è rimpolpato. Personalmente sono molto soddisfatto perché ho anche vinto la classifica dei giovani (maglia bianca, ndr)”.

La Lampre-Farnese Vini rientra così dalla Germania rinfrancata nei risultati (prima nella classifica a squadre), grazie anche ai piazzamenti del suo neoprof, che ora porterà dal 6 al 13 giugno al Giro del Delfinato, prelibato antipasto del Tour de France.

“In Francia ci sarà da divertirsi – scherza Adriano – e saprò di che morte morire”.

Fa bene il traversetolese a stemperare la tensione, perché al Delfinato si confronterà con avversari ProTour che punteranno alla Grande Boucle di luglio e soprattutto si testerà su percorsi difficili.

La gara francese partirà con un prologo di 6,8 km ad Evian-les-Bains (dove producono la famosa acqua) e terminerà a Sallanches sul tremendo circuito iridato del 1980 laddove dominò il bretone Bernard Hinault.

In mezzo ci sarà spazio per una mega-cronometro individuale di 49 km (mercoledì 9 giugno, la Monteux-Sorgues) ed anche per un tappone alpino con arrivo sulla mitica Alpe d’Huez (sabato 12 giugno), tutto in perfetto stile Tour de France, ma Malori pensa solo alla prova del tic-tac, senza ambizioni:”Sono curioso di vedere – conclude – cosa posso fare in una crono così lunga. Al massimo sono arrivato a correre su una distanza di circa 40 km, qua andrò ben oltre e sarà importantissimo saper dosare alla perfezione le energie. Mi servirà anche per il futuro”.
A cominciare dal Campionato Italiano di Treviso, che si correrà su un tracciato di 37,3 km, reale, silenzioso e prossimo obiettivo del nostro Adriano, anche se lui per il momento non si sbilancia e preferisce godersi un 2° posto bavarese.

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