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Ciclismo

Discesa killer nella seconda tappa del Tour. L'sms di Malori: Più che una corsa un film dell'orrore

Discesa killer nella seconda tappa del Tour. L'sms di Malori: Più che una corsa un film dell'orrore

La tanto attesa tappa in stile Freccia-Liegi che si concludeva a Spa ha deluso le aspettative ma non ha mancato di far clamore. La vittoria per la cronaca è andata a Sylvain Chavanel, solido francese della Quick Step e potenzialmente uomo di classifica della squadra belga, …

adriano malori tour 807823872.. che ha vinto in solitaria con 3’56” di vantaggio dopo essere stato in fuga per tutto il giorno (190 km alla fine) insieme ad altri 7 compagni di avventura, tra cui Francesco Gavazzi della Lampre-Farnese, che si sono smarriti per strada a causa prima del gruppo che piano piano recuperava e poi delle pazzesche cadute provocate dalla pioggia.

Per la cronaca, si diceva infatti, bisogna aggiungere che nella discesa dal Col de Stockeu (a -33 km dall’arrivo e penultima delle 6 cote) si crea l’ingorgo che stravolgerà tappa e classifica generale. Scivolano tutti, ma proprio tutti, big compresi che qua e la si rialzano e rimangono attardati fra loro (Andy Schleck sembra quello che ne paghi di più le conseguenze) ed è a quel punto che, con Chavanel ancora in fuga e giustamente involato verso la vittoria di tappa e la conquista della maglia gialla, inizia una processione di protesta da parte del “peloton” che lentamente e leccandosi le ferite arriva al traguardo con circa 4’ di ritardo. Rischiare inutilmente per una seconda piazza seppur onorevole o difendere un primato già perso non aveva più senso, anche in vista di domani e del prosieguo del Tour ed è così che dietro al vincitore, il distacco e i piazzamenti sono stati neutralizzati dal direttore del Tour, Jean-Francois Pescheux su richiesta di Fabian Cancellara, a sua volta portavoce del gruppo.

Tutti avrebbero voluto che le Ardenne decidessero in un altro modo tappa e classifica, ma il ciclismo è anche questo, volente o nolente, e quindi non perdiamo la speranza di vedere e recuperare lo spettacolo già domani con la tappa del pavè alle porte di Arenberg.

Quarto sms di Malori dal Tour:

“Com’è andata oggi??Eh…Male! So che più che una corsa è stato un film dell’orrore in cui la cosa più importante era salvarsi! E io e altri cento corridori siamo caduti! E’ stata una carneficina! C’era una discesa bagnata in mezzo alla foresta che sembrava ghiacciata! So che alla fine di questa discesa sono rimasti in piedi solo in venti. Ho riportato qualche bella botta e basta…! Dopo abbiamo aspettato Petacchi che era caduto pure lui… Onestamente davanti non so poi cosa sia successo. Domani non vedo l’ora di arrivare in fondo alla tappa! Oggi non stavo male ma dopo due giorni ancora non so dire se miglioro o no”.

Presentazione 3a tappa: Wanze – Arenberg Porte du Hainaut 213 km – 6 luglio 2010

La terza tappa del Tour partirà da Wanze, in provincia di Liegi, con la maglia gialla sulle spalle dell’equilibrista Sylvain Chavanel della Quick Step (che ora ha 2’57” su Cancellara e 3’07” su Martin) e con una classifica generale che, alle porte di Arenberg in vista dell’arrivo, potrebbe essere stravolta nuovamente.

Lo zampino ce lo metterà l’amico pavè che, per qualche capitano che punta alla Grande Boucle, potrebbe risultare particolarmente antipatico e se pioverà diventare veramente ostile.

Mesi, settimane e giorni prima dell’inizio del Tour, molti favoriti sono andati in ricognizione sui 7 settori di pietre (in tutto saranno 13,150 i chilometri di pavè) che chiuderanno la frazione. Il primo tratto sarà solamente simbolico (350 metri a circa 90 km dall’arrivo), ma gli ultimi 4, per un totale di 10,900 km, saranno racchiusi nei restanti 28 di gara e certamente decideranno l’esito della tappa.

Il più pronosticato per la vittoria ad Arenberg (ricordiamo che la celeberrima foresta non verrà attraversata) è l’ex leader Cancellara, che vorrà certamente tornare Spartacus su porfido, sassi e polvere che lo hanno visto dominare e trionfare alla scorsa Parigi-Roubaix dopo che aveva domato anche il Fiandre. Alla sua ruota potrebbe attaccarsi l’ex iridato Alessandro Ballan, che nel 2005 a “la 3 giorni di La Panne” ebbe un colpo di fulmine con il pavè che lo portò ad avere un’appassionante storia d’amore (tuttora viva) con la stessa corsa, ma soprattutto con il Giro delle Fiandre (entrambe vinte nel 2007) e con la Roubaix, che però non gli ha mai ricambiato il sentimento a dovere, relegandolo 3° nel 2006 e 2008. Il lotto dei top three come favoriti di tappa potrebbe essere chiuso dal satellitare spagnolo Juan Antonio Flecha del Team Sky, che vanta un feeling particolare con la Roubaix avendo ottenuto un secondo e due terzi posto.

Probabilmente gli altri specialisti sparsi in gruppo dovranno fare quasi da balia ai propri capitani poco avvezzi alle pietre per evitare che dopo pochi giorni il loro Tour non sia già compromesso, come accadde, ad esempio, nella 2a tappa del ‘99 ad Alex Zulle in una circostanza simile, il Passage du Gois verso Saint Nazaire, quando pagò più di 6’ di ritardo nei confronti di Armstrong (che vinse quel Touur con 7’37” proprio sullo svizzero) e dovette dire subito addio ai sogni di gloria.
L’inferno del Nord, solitamente vissuto dai corridori in aprile, si è protratto fino a luglio per quello che, vista anche la giornata di Spa, è diventato l’inferno del Tour e chi vorrà esultare a Parigi dovrà uscirne indenne o pagando pochissimo dazio.

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