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Giro d’Italia: la favola di Ciccone della Bardiani, vittoria in solitaria dopo una lunga fuga

Giro d’Italia: la favola di Ciccone della Bardiani, vittoria in solitaria dopo una lunga fuga

Una vittoria al Giro d’Itlia nell’anno del debutto tra i professionisti era forse un sogno per Giulio Ciccone. Oggi, decima tappa da Campi Bisenzio-Sestola, 219 km, il sogno di è avverato. Vittoria in solitaria dopo una lunga fuga insieme ai compagni Stefano Pirazzi e Nicola Boem, generosissimo nell’aiutare i compagni. Ciccone, nato il 20 dicembre 1994 a Chieti, è il corridore italiano in corsa al Giro d’Italia e parte della Bardiani-CSF, squadra professionistica più giovane al mondo.

“E’ un’emozione grandissima, indescrivibile” ha spiegato Ciccone. “Una gioia bellissima che voglio condividere con tutta la squadra, perchè siamo un gruppo affiatato, giovane con tanta voglia di fare bene. Abbiamo degli sponsor che ci trasmettono tanta passione, a partire da Luca Bardiani che viene spesso a trovarci e sostenerci. Questo è il mio regalo per loro. Voglio ringraziare in particolare Boem perchè oggi è stato incredibile, si è sacrificato per salvaguardare la fuga e aiutare me e Pirazzi”

“L’ordine di squadra oggi era attaccare, cercare la fuga. Io, Pirazzi e Boem l’abbiamo centrata. Boem ci ha aiutato, io e Stefano ce la siamo giocata nel finale. Sapevamo, e sapevano anche gli avversari, che lui sta bene, era quello più marcato. Dall’ammiraglia ci hanno guidato benissimo, poi in discesa sono riuscito a staccare Cunego, che temevo non poco. Gli ultimi chilometri sono durati un’infinità, negli ultimi cento metri le gambe mi bruciavano. Ci ho impiegato un po’ a capire cosa è successo, ora me la godo”.

“Non mi aspettavo di venire al Giro, figuriamoci vincere, era un sogno nel cassetto. Sto cercando giorno per giorno di imparare, oggi è stata la lezione più importante. Voglio che sia il primo passo. Oggi è stata una vittoria bellissima, ma i miei pensieri non cambiano. Ho ancora tanta strada da fare, devo ancora migliorare”.

Infine un pensiero speciale: “Dedico la vittoria a mia nonna Pasqualina che mi dà una spinta in più ogni volta che salgo in bici”

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