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Il mito di Enzo Ferrari e il debutto come pilota sulle strade della Parma-Poggio di Berceto

Il mito di Enzo Ferrari e il debutto come pilota sulle strade della Parma-Poggio di Berceto

Era il 5 ottobre 1919 quando il mitico Enzo Ferrari debutta come pilota nella Parma-Poggi di Berceto. Sono passati 91 anni esatti, un'infinità Â , sebbene questa data venga ricordata da molti appassionati di automobilismo …

… perché segna l’inizio di una grande era, proprio sulle strade della nostra provincia. In quella occasione Enzo Ferrari (aveva 21 anni)era alla guida di una CMN (Costruzioni Meccaniche Nazionali), una piccola casa automobilistica con sede a Milano.

LA VITA DI ENZO FERRARI
Enzo Anselmo Ferrari (Modena, 18 febbraio 1898 – Maranello, 14 agosto 1988) fu un pilota automobilistico e imprenditore italiano, fondatore della Casa automobilistica che porta il suo nome, la cui sezione sportiva, la Scuderia Ferrari, conquistò, lui vivente, 9 campionati del mondo piloti di Formula 1 e 15 totali.
Secondo quanto raccontato da lui stesso, Enzo Ferrari nacque a Modena il 18 febbraio 1898, ma, a seguito di una fortissima nevicata che bloccò le strade, la sua nascita fu registrata dal padre con due giorni di ritardo e mutando così la data ufficiale di nascita nel 20 febbraio.
La famiglia Ferrari sperava in una figlia femmina, visto che l’erede designato era il primogenito Alfredo Junior detto Dino. La madre Adalgisa Bisbini era originaria di Forlì, mentre il padre Alfredo era di Carpi in provincia di Modena.
Nel 1914 Ferrari diviene corrispondente per la Gazzetta dello Sport da Modena.
Nel 1915 muore il padre a causa di una polmonite; l’anno seguente perde anche il fratello Alfredo. Nel 1917 Ferrari viene arruolato nel Regio Esercito, ma lo stesso anno viene congedato a causa di una pleurite.

Dopo la prima guerra mondiale Enzo Ferrari cercò un lavoro presso la FIAT, ottenendo un rifiuto; trovò però un’opportunità in una piccola impresa meccanica, la CMN. Cominciò anche a correre nel 1919, con scarso successo.

Nel 1924 Enzo Ferrari vinse la coppa Acerbo a Pescara e, alla fine della stagione sportiva, il pilota dovette troncare ogni attività agonistica a causa di un forte esaurimento nervoso che lo costrinse a ritornare a Modena per lunghe cure. Nel 1929, completamente rimessosi, venne richiamato a Milano per fondare una squadra corse collegata all’Alfa Romeo, destinata a diventare celebre come Scuderia Ferrari.

Ferrari gestiva lo sviluppo delle vetture Alfa, e costruì un team di oltre 40 piloti, tra cui Alberto Ascari, Giuseppe Campari e Tazio Nuvolari. Ferrari stesso continuò a correre fino alla nascita, nel 1932, del figlio Alfredo, detto Dino, che morì nel 1956 di distrofia muscolare. In seguito ebbe un altro figlio, Piero, nato nel 1944 da Lina Lardi.[2] Ha trascorso una vita riservata e raramente concedeva interviste.

La crisi economica nel 1933 portò l’Alfa Romeo a ritirarsi fino al 1937; poco dopo Ferrari si ritirò e creò l’Auto Avio Costruzioni (AAC) con sede a Modena. A causa della guerra, per paura dei bombardamenti, nel 1943 Enzo Ferrari trasferì l’AAC nel suo nuovo stabilimento di Maranello. Dopo la guerra Ferrari creò la “La Scuderia Ferrari”, la sezione sportiva della Casa automobilistica Ferrari, che era esistente fin dal 1930 ma che fu costituita in ragione sociale dal 1947, e che è attualmente la più nota squadra del mondo automobilistico sportivo.

La prima gara disputata fu il Gran Premio di Monaco nel 1947 (non esisteva ancora la Formula 1 che nacque nel 1950). La prima vittoria in F1 fu il Gran Premio di Gran Bretagna del 1951 con Froilan Gonzales, sbaragliando lo squadrone Alfa Romeo. Fu la vittoria che segnò il declino dell’Alfa Romeo nel mondo della F1 e, contemporaneamente, l’ascesa sportiva della Ferrari, causando al Drake un conflitto di sentimenti, verso la vecchia casa milanese alla quale doveva ogni sua fama e conoscenza in campo automobilistico.
Il primo titolo mondiale di F1 giunse nel 1952 con Alberto Ascari (l’Alfa Romeo si era ritirata alla fine del 1951 per concentrare i propri sforzi sulla produzione di auto stradali). La “Scuderia Ferrari” è attiva nel campionato del mondo di Formula 1 fin dalla sua istituzione, e ne ha vinto 15 volte il titolo piloti e 16 volte quello costruttori.

La conversione di Ferrari pilota e direttore di scuderia sportiva in industriale dell’automobile fu stimolata dall’amicizia-competizione con Adolfo Orsi, proprietario della Maserati, e soprattutto con Vittorio Stanguellini, il modenese che alla fine degli anni quaranta dominava i circuiti del mondo con le auto Fiat abilmente modificate. Testimonianze modenesi attestano che Ferrari si sarebbe avvalso dell’esperienza delle officine di Stanguellini usufruendo anche di tecnici dell’amico-avversario.

Enzo Ferrari con Ilario Bandini, 1964Ferrari fu insignito di molti titoli, ma quello di cui più si vantava era quello di “ingegnere meccanico”, datogli ad honorem nel 1960 dall’Università di Bologna. Inoltre, nel 1988 gli fu conferita anche la laurea honoris causa in “Fisica” dall’Università di Modena e Reggio Emilia. Nel giugno del 1988 Papa Giovanni Paolo II si recò in visita agli stabilimenti di Maranello per incontrarlo. Ferrari però era già troppo malato, i due così ebbero solo una conversazione telefonica, con grande dispiacere di Ferrari che desiderava quell’incontro da tempo. Enzo Ferrari morì il 14 agosto 1988. La notizia della sua morte, seguendo le sue volontà, fu divulgata solo ad esequie avvenute. Il funerale si svolse in forma strettamente privata, senza corteo e alla presenza dei soli amici e parenti più intimi.

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