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La Parma Pallamano torna al Pala Del Bono. Coach Galluccio: Puntiamo alla Serie A2

La Parma Pallamano torna al Pala Del Bono. Coach Galluccio: Puntiamo alla Serie A2

Si ritorna sulle tribune del Pala Del Bono a tifare Parma. Sabato la seconda di campionato vedrà  i gialloblù affrontare il Marconi Jumpers di Castelnovo Sotto (RE). Allora quale migliore presentazione di un’intervista al neo allenatore Filippo Galluccio che ha sostituito il fratello Luca alla guida della formazione seniores.

Ciao Filippo. Affrontiamo subito un argomento poco piacevole, prima partita di campionato in casa del Romagna e subito una sconfitta. Cosa non ha funzionato?
I numeri sono spietati ed evidenziano i 40 (quaranta) gol subiti, che sono uno sproposito, un’enormità, gol maturati soprattutto per scelte difensive sbagliate, mancati raddoppi, poca convinzione nelle chiusure e soprattutto un’organizzazione difensiva generale parecchio lacunosa. Ma l’attacco non ha funzionato molto meglio: troppi palloni persi, troppa iniziativa personale a discapito di una migliore organizzazione offensiva, troppa fretta per arrivare al tiro, i 75 gol in totale sono figli della nostra eccessiva precipitazione offensiva. Tirando le somme: mancanza di collaborazioni difensive e scarsa organizzazione offensiva significano una cosa sola: non abbiamo giocato di squadra, per farla semplice.

C’è invece qualcosa che ti è piaciuto?
Mi sono piaciuti i ragazzi dell’under 18 che hanno risposto alla convocazione, che hanno giocato con la giusta grinta e la giusta umiltà e mi è piaciuto l’approccio di Faiulli, che ha giocato da leader.

La società ha rinunciato per vari motivi alla partecipazione al massimo campionato nazionale. diversi atleti sono approdati in altre squadre. come è vissuta questa sofferta decisione da parte degli atleti rimasti?
Indubbiamente vincere un campionato, e anziché partecipare alla categoria superiore ritrovarsi addirittura in quella inferiore, può essere frustrante. I ragazzi hanno provato le fatiche del campo e la gioia della promozione e sicuramente avrebbero voluto giocare nella categoria che si erano guadagnati e che sentivano di meritare. Nonostante questo, gli atleti che sono rimasti hanno accettato di ripartire, non ho visto, da parte del gruppo seniores, alcun disimpegno, anzi la sfida che si presenta loro davanti (tornare alla categoria che compete e, allo stesso tempo, aiutare a crescere i giovani) li ha stimolati, questo fa ben sperare per il proseguimento della stagione.

La prossima stagione una squadra giovanile ed una seniores da condurre e, quindi, 2 campionati da seguire. Ce la farai?
Devo farcela, perché ho accettato l’impegno e le persone serie gli impegni li mantengono. Dovrò farlo accantonando parecchie ore di sonno, vecchi e nuovi rapporti interpersonali, passioni personali extra-pallamanistiche e tutto quanto non siano il mio lavoro e la palestra. Lo si fa principalmente per amore verso la disciplina (che, nel caso della pallamano, è spesso sinonimo di “malattia”), per amicizia, anche per abitudine (sono nella pallamano da 23 anni, quasi 24, ben più di metà della mia vita), per la soddisfazione (gigantesca, ve l’assicuro) che si prova nel vedere un ragazzo progredire grazie ai tuoi insegnamenti, ma soprattutto, inutile negarlo, per la botta di adrenalina che solo una partita sa darti. In questo senso, due campionati significano il doppio delle partite !

Dacci un tuo giudizio sul campionato di serie B ? Conosci le altre formazioni?
Il campionato di serie B è molto particolare, perché si incontrano squadre di tutti i tipi: dal gruppo di vecchi amici che continua a giocare per passione, alle seconde squadre di società di serie maggiori che devono far crescere i propri giovani, a società nuove che si affacciano per la prima volta nella massima serie dopo anni di lavoro nelle giovanili. Questo comporta anche un tasso tecnico molto variabile da una squadra all’altra e quindi un diverso modo di approcciarsi alle singole partite. Noi come Parma Pallamano manchiamo dalla serie B da qualche anno e quindi all’inizio potremmo dover ri-abituarci a questo tipo di campionato, sperando solo di farlo velocemente. Non conosco tutte le altre formazioni nel dettaglio, ho comunque informazioni su ognuna di loro. So per certo che il Castenaso è la favorita numero uno, in virtù del fatto che il campionato lo ha vinto da protagonista assoluta anche nella passata stagione (cedendo poi i diritti dell’A2 alla prima squadra che ha dovuto rinunciare all’A1 per motivi economici). Si tratta di una squadra formata da un gruppo di giocatori molto esperti guidata da Giacomo Poli un allenatore giovane, ma a mio avviso molto bravo che ha studiato da uno dei migliori: Beppe Tedesco. Dietro ai Bolognesi metto il Romagna, fondamentalmente sono un gruppo giovane, ma molto dotati tecnicamente, tutti con esperienze anche vincenti a livello di finali scudetto giovanili. Le altre, a mio avviso partono dietro, ma non bisogna commettere l’errore di sottovalutarle.

Quali sono le tue ambizioni per il campionato? Dove arriverà il Parma?
Le mie ambizioni si riassumono in una parola: vittoria! Io personalmente voglio riportare immediatamente la Parma Pallamano in A2, poi ovviamente le ambizioni devono fare i conti con il campo (e la prima giornata è emblematica), in un paio di giornate avremo un quadro un po’ più preciso dello sviluppo del campionato e, di conseguenza, del nostro ruolo all’interno dello stesso. Vogliamo essere protagonisti, questo è certo, ma per farcela dobbiamo lavorare bene.

E la squadra under 18 che prospettive ha?
La squadra under 18 deve assolutamente levarsi da dosso i panni dell’eterna incompiuta. I ragazzi devono fare un salto di qualità, ampliare il loro bagaglio tecnico-tattico e imparare a non accontentarsi delle cose che hanno già imparato, ma lavorare con la giusta umiltà per migliorare. Fatto questo step saranno in grado di affrontare qualsiasi avversario senza partire battuti. Da questo punto di vista gli allenamenti con compagni più grandi di loro, più preparati tecnicamente e più esperti non potranno che essere positivi: servirà loro a crescere e ad abituarli alle difficoltà che incontreranno. Peccato solo per quei ragazzi che hanno dimostrato un’enorme mancanza di carattere preferendo abbandonare la squadra (o frequentarla in rarissime occasioni) piuttosto che provare ad affrontare una situazione nuova e avere così l’occasione per crescere e migliorare; con ogni probabilità ogni qualvolta la vita li porrà davanti ad uno dei suoi innumerevoli ostacoli, loro preferiranno fare marcia indietro, piuttosto che affrontarli.

Cosa ti aspetti dai tuoi atleti nella stagione e in futuro?
Mi aspetto rispetto degli impegni presi, serietà, correttezza nei confronti dei compagni, dello staff tecnico, e della società. In campo mi aspetto che migliorino ogni giorno di più, che lavorino per farlo. Riguardo al futuro non saprei, è talmente incerto che ogni nostra previsione può essere stravolta da un momento all’altro.

Cosa ti senti di chiedere alla societ ? E ai tifosi?
Alla società mi sento di chiedere coraggio: coraggio di investire nel futuro dei nostri ragazzi e della pallamano, far crescere allenatori, perché no arbitri, futuri dirigenti, seguirli, sostenerli, fare in modo che scelgano la pallamano per affiancare le proprie attività principali. Accontentarsi dell’ordinaria amministrazione significa condannarsi ad una lenta scomparsa, bisogna investire nel futuro e sapersi prendere qualche rischio.
Ai tifosi, oltre a chiedere ovviamente di continuare a sostenerci e di avere pazienza per il naturale adattamento al nuovo campionato, chiedo di aiutarci a sostenere e a d
iffondere la nostra comune passione. Se vi piace la pallamano vi chiedo un piccolo impegno: cercate di portare alla partita una persona che non sa cos’è la pallamano e fategliela conoscere, Se ne rimarrà soddisfatto chiedete a Lui (o a Lei) di fare la stessa cosa. Chissà mai che un giorno il nostro Pala Delbono non diventi troppo piccolo per contenere tutti coloro che vorranno vedere la pallamano.

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