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Calcio Serie A

Parma-Juve, un rinvio polemico. Conte: Si doveva giocare alle 15. Ghirardi: Ha deciso la prefettura

Parma-Juve, un rinvio polemico. Conte: Si doveva giocare alle 15. Ghirardi: Ha deciso la prefettura

Polemiche e accesi scambi di opinione dopo il rinvio di Parma-Juventus. Un rinvio ufficializzato tard, solo alle 20, dopo svariati sopralluoghi e controlli del campo, ma annunciato già  da qualche ora e dalle previsioni tutt'altro che incoraggianti.

Le polemiche dopo questa decisione arrivano per le dichiarazioni degli esponenti della Juventus, a cui hanno replicato l’ad del Parma Pietro Leonardi e il presidente Tommaso Ghirardi, oltre al responsabile della sicurezza del Parma, Stefano Perrone, che ha spiegato i motivi della decisione. Ma dalla Juve sono arrivate critiche pesanti alle strutture da Marotta, mente Conte ha detto che si sarebbe potuto giocare alle 15.

PERRONE (Responsabile sicurezza Parma): “Abbiamo fatto varie valutazioni ed incontri, con diversi sopralluoghi per verificare le condizioni di sicurezza dell’impianto sia dal punto di vista della viabilità interna, come le uscite d’emergenza, sia della parte esterna all’impianto. Dopo il soprallugo delle 18.30, visto che le condizioni diventavano sempre più critiche, anche sulla viabilità, è stato deciso di convocare un GOS, un gruppo collegiale operativo straordinario di sicurezza composto dalle società, dai vigili del fuoco e vigili urbani. Questo gruppo collegiale ha deciso che mancavano le condizioni di sicurezza ottimali per garantire il corretto svolgimento di un evento di questa importanza”.

MAROTTA (Dg Juventus): “Con i mezzi che abbiamo a disposizione al giorno d’oggi è impensabile rinviare una partita come questa, che si poteva giocare alle 15. Era previsto e prevedibile non poter giocare: previsioni atmosferiche negative e manto erboso coperto, ma oltre al campo impraticabile non va dimenticato il problema dell’ordine pubblico e l’incolumità degli spettatori che va sempre garantita. A maggior ragioen visti i problemi urbanistici. I calendari vanno rivisti: non si può giocare la sera a gennaio e conciliare le gare genere a strutture obsolete e vecchie, con tutto rispetto per il Parma come società e la città. Il nostro stadio è in grado di venire incontro a problemi di ordine pubblico e impraticabilità del campo”.

LEONARDI (Ad Parma): “La scelta di non giocare la gara con la Juventus non è stata presa né da noi né dagli avversari né dalla quaterna arbitrale ma dal Gos per motivi di sicurezza. Solo ed esclusivamente per motivi di sicurezza. Alla fine si è deciso il rinvio indipendentemente dalle condizioni del campo. Io invece ho colto una volontà di non giocare a prescindere. A due ore e mezza dalla gara mi è stata presentata subito come questione prioritaria quella del campo ed è stato allora che ho espresso il mio disaccordo. Perché quella delle condizioni del terreno di gioco sarebbe stata eventualmente una valutazione da fare in un secondo momento. Il Parma era dell’avviso che si arrivasse a far decidere le autorità competenti, come alla fine è stato”.

CONTE (Allenatore Juventus): “Dopo la partita con l’Udinese mi era stato detto che a Parma si sarebbe verificata una situazione molto simile, ma lo stadio di Parma non è quello della Juve, e sapevamo che al 100% non si sarebbe giocato. Chi ha detto che una squadra voleva giocare e l’altra no ha detto una cazzata e mi è dispiaciuto sentirlo in televisione: sapere che il tifoso del Parma possa pensare che noi non volevamo giocare mi dà molto fastidio perché non è la verità. Si sapeva da tre giorni della bufera di neve e invece di giocare la sera, avremmo potuto fare alle 15. Avremmo giocato, saremmo stati tutti chi più contenti, chi meno in base al risultato e saremmo stati tutti a casa”.

GHIRARDI (Pres. Parma): “E’ la prefettura che deve dare l’agibilità allo stadio, le società non contano nulla: queste sono le regole. D’accordo che gli stadi vanno rinnovati, ma in questo caso è il calendario che andava analizzato meglio, e le partite possono essere spostate. Ci è capitato di giocare con il Palermo alle 20.45, quando a Catania si è giocato alle 15. Lo stadio? Il Tardini non è modernissimo e non può essere paragonato a quello della Juve ma è tra i migliori. Si dovrebbe far passare la legge sugli stadi, ma non per businnes, bensì per dare un posto decente a chi viene a vedere questo sport. La data di recupero? Non so, sarà un’altra barzelletta, l’importante è rispettare chi ha comprato il biglietto e i 12 mila abbonati. Domenica siamo attesi a Verona, dove c’è un manto erboso molto brutto: mi auguro ci sia la stessa attenzione, altrimenti i miei non giocheranno”.

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