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Calcio Serie A

Ritiro 2013: Donadoni a 360 gradi

Ritiro 2013: Donadoni a 360 gradi

Dal mare del Salento (Ostuni) alla calura della pianura padana. E' iniziato questo piomeriggio al centro sportivo di Collecchio il raduno (vero e proprio) del Parma. 34 i giocatori agli ordini di mister Donadoni, ma il gruppo andrà  sfoltendosi con il passare dei giorni.

Due le sedute d’allenamento in programma (caldo permettendo), una alle 8,30 e l’altra alle 18,30. Ecco le parole di mister Donadoni prima dell’allenamento sotto lo sguardo attento di circa 100 tifosi crociati:

BILANCIO OSTUNI: “E’ stato utile per far integrare al meglio i nuovi e le famiglie con il resto della squadra, si è trattato di una buona settimana da questo punto di vista. Lo spirito è stato positivo per tutti, anche per i tifosi che ci hanno seguito. Speriamo che il tempo a Collecchio ci assista e aiuti a gestire le temperature di un periodo ben poco fresco”.

A COLLECCHIO: “Ho giocato 13 anni al Milan, con 12 ritiri a Milanello, sono abituato a un ritiro “in sede”. Ci sono tutte le premesse in positivo, conosciamo la struttura, i campi sono preparati secondo le nostre volontà, riusciremo a recuperare con il riposo e l’alimentazione, la società sta lavorando al meglio per metterci a disposizione il meglio. Ha idee chiare in merito e vanno ultimati i dettagli per portare da 8 a 9 come voto, il più possibile vicino al 10, il centro sportivo”.

IL MERCATO: “Non abbiamo fretta sul mercato, a meno che capiti un’occasione da risolvere nel breve periodo. Certo, in 34 siamo in tanti, qualche giocatore andrà sistemato: laddove non c’è margine e spazio è più intelligente e opportuno accasarsi altrove, per avere più continuità e crearsi opportunità future ancora al Parma. Qualcuno ci lascerà, vedremo in che modo e a quali condizioni: da qui alla fine del mercato, qualcosa cambierà senz’altro”.

PERIODO FONDAMENTALE: “Questo periodo per noi è fondamentale, costruiremo qui il futuro della nostra stagione. Dobbiamo creare i presupposti almeno per ripetere la stagione passata”.

DOPPIE SEDUTE: ” Da oggi faremo due sessioni di lavoro, ad orari compatibili con le condizioni climatiche e per poter riposare tra una seduta e l’altra. Gestire 34 giocatori non è facile, proveremo a fare tre squadre e lavoreremo cercando di aiutare tutti. A un certo punto, poi, dovremo operare delle scelte e puntare su quelli in cui crediamo di più”.

CASSANO: “Mi dà un po’ fastidio sentir parlare di Cassano come un giocatore che va gestito, che ha bisogno di supporto. Non è più un ragazzo, va trattato come un giocatore e basta. Sentire lo stesso ritornello diventa stucchevole. Lui sa quanto mi aspetto da lui, noi gli daremo tutto il supporto così come al resto della squadra. Non è una persona strana, è un professionista come tutti gli altri, ha capito che quest’annata segnerà molto del futuro della sua carriera. Senza dargli troppe responsabilità, sa dare il meglio di sé in campo quando è messo nelle migliori condizioni per farlo”.

LA JUVE SU BIABIANY: “Biabiany è al Parma, lo alleno perché è nostro, non posso prevedere cosa accadrà. Se viene preso in considerazione della Juventus, credo per forza sia un giocatore importante”

TRE MODULI
: “Tatticamente, abbiamo dimostrato di saper giocare in più modi, ci sono almeno 3 moduli che siamo in grado di proporre, di volta in volta potremo modificare l’assetto a seconda dell’avversario».«Nel mercato degli ultimi anni si ragiona in termini differenti, l’importante è saper cogliere le occasioni migliori, abbiamo acquistato giocatori esperti ma non c’è una volontà precisa, solo l’intento di ottimizzare le risorse e aumentare la competitività della squadra”

I TIFOSI: “L’entusiasmo dei tifosi non mi allarma, l’ambizione di migliorare è lecita, anche se arrivare nelle prime 5-6 squadre non sarà affatto semplice. Noi abbiamo le idee chiare, un percorso da fare di giorno in giorno. I proclami sono facili, mantenerli è un’altra cosa. Oggi dobbiamo solo essere realisti, cauti, con l’umiltà di capire che nella mia gestione si sono capite certe cose e dipenderà da noi, se sbaglieremo meno dell’ultimo anno e mezzo, quali saranno i nostri traguardi. Essere ambizioso per me vuol dire provare a migliorare quanto fatto in passato”.

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