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Calcio Serie A

Parma-Torino, la guerra dei comunicati

Parma-Torino, la guerra dei comunicati

Dopo le frecciatine delle scorse settimane, la "guerra" è scoppiata nella giornata di ieri. Ad innescare il botta e risposta a suon di comunicati tra Parma e Torino, ci ha pensato l'amministratore delegato Pietro Leonardi che in un'intervista ad un quotidiano locale aveva tuonato:

“Il Torino è talmente sicuro delle proprie ragioni e rispettoso del risultato del campo che fa tutto l’ostruzionismo possibile ed inimmaginabile per ritardare lo svolgimento del procedimento davanti al Tas e fare in modo che questo venga celebrato dopo l’inizio dell’Europa League. Solo così si spiega il rifiuto, a mio avviso ingiustificabile, di acconsentire per esempio a che il procedimento si svolgesse in lingua italiana e la via d’urgenza. Richieste che avevamo fatto e alle quali la Figc non si era opposta. Questa condotta di fatto ha allungato oltremodo i tempo del procedimento. Nonostante questo il Parma va avanti”.

Nel tardo pomeriggio di ieri la risposta del club granata con una nota pubblicata sul sito ufficiale: “Per amor di verità e per opportuna conoscenza dei tifosi del Parma, per i quali il Torino Football Club nutre grande rispetto, contrariamente alle dichiarazioni del signor Pietro Leonardi, Amministratore delegato del Parma FC, precisiamo che:

1) Nel presentare ricorso al TAS il Parma non ha richiesto la procedura d’urgenza. Anzi, successivamente ha richiesto l’estensione dei termini per il deposito della memoria.

2) Il Torino, per sveltire la procedura, ha chiesto che fosse condotta in inglese perché, al pari del francese, è questa la lingua ufficiale del TAS. Difatti tutti i precedenti in casi simili sono in lingua inglese”.

Passano poche ore e in tarda serata sul sito del Parma viene pubblicata la contro-risposta.

“on riferimento al Comunicato stampa diffuso in serata dal Torino Fc si ribadisce quanto segue :

1) il Torino Fc, su sollecitazione del TAS, si è detto indisponibile a celebrare il procedimento in via d’urgenza. Checché se ne dica, tale indisponibilità ha come unico intento quello di allungare il più possibile i tempi di svolgimento del giudizio, con il malcelato obbiettivo di protrarlo oltre la data di inizio della Europa League.

2) Sempre al fine di dilatare e rendere più macchinosa la procedura ( non già di “sveltirla”), il Torino Fc si è anche opposto alla celebrazione del giudizio in lingua italiana. Tale soluzione – che richiedeva il consenso di tutte le parti – sarebbe stata, come è di tutta evidenza, quella più agevole e comoda ( oltre che più rapida), essendo “italiane” tutte le parti in causa.

Tali precisazioni si sono rese necessarie non già per spirito di polemica, ma per ristabilire la reale verità dei fatti”

La “guerra” è appena iniziata…. al Tar del Lazio e soprattutto al Tas di Losanna l’arduo compito di sancire un “vincitore”.

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