Una sola parola: delusione. All'indomani dei poco edificanti fatti accaduti sugli spalti di Marassi, che hanno provocato la sospensione della gara tra la nazionale italiana e quella serba, il portiere del Parma Antonio Mirante, che ha assistito "sul campo" allo "show" degli ultras serbi, è profondamente deluso.

Lo ha confermato in conferenza stampa fresco di rientro in città. “Un fatto inaccettabile! Ci attendevamo una serata di sport e invece abbiamo assistito a un brutto quanto inatteso spettacolo. E’ stata persa una bella occasione – ha detto il portiere 27enne – Ancora più brutto è stato vedere tanti bambini impauriti davanti a quelle scene, senza dimenticare i poliziotti in difficoltà. anche gli avversari erano dispiaciuti, lo stesso Stankovic si è scusato, ma non è colpa loro. E’ anche vero che una questione politica non può rovinare una partita di calcio”. Un episodio inatteso secondo il portiere del Parma, che racconta il pre-partita. “Sinceramente non eramo preoccupati inizialmente, intendo durante la fase di riscaldamento, in quanto credevamo che l’eposiodio che ha riguardato il loro portiere, fosse isolato. Poi ci siamo resi conto della gravità della situazione – prosegue Miante, che era intribuna ma ha avuto modo di parlare con Viviano, il portiere titolare, impaurito dai fumogeni lanciati vicino a lui – Era molto scosso, come tutti noi. Là in mezzo c’erano molti criminali e per fortuna le forze dell’ordine se la sono cavata. Poteva anche non finire lì”.

Archiviata la nazionale è ora però di pensare al calcio giocato e alla sfida di domenica di Cesena. E sperare di riprendere a far bene per giocare titolare anche in nazionale la prossima volta, magari. “E’ chiaro che ho l’ambizione di scalare posizioni, ma ora ci sono delle gerarchie, e per trovare spazio devo far bene in campionato – conclude Mirante – Vogliamo riscattarci . Ho trovato una squadra impaziente, che non vede l’ora che arrivi domenica. Insomma, c’è la giusta carica”.