Entra in contatto:
stefano pioli ansa 714309531

Calcio Serie A

Effetto Pioli al Tardini: un ritorno pieno di insidie e paure

Effetto Pioli al Tardini: un ritorno pieno di insidie e paure

Luce rossa lampeggiante e allarme acceso. Dopo appena otto giornate di campionato, il Parma di mister Marino è già Â  ad un bivio pericoloso:

battere il Chievo o il rischio è quello di azzerare tutto. D’altronde l’ultimo posto in classifica e l’astinenza da tre punti che dura dalla prima giornata sono macigni difficili da azzerare, se non con una vittoria.
Ghirardi, che mercoledì ha assistito all’allenamento della squadra, non ha ancora perso la pazienza ma il filo è molto sottile e rischia di spezzarsi da un momento all’altro.
E le parole pronunciate in settimane («Voglio una squadra più competitiva e determinata») non lasciano spazio a soluzioni differenti, perché in caso di sconfitta (forse anche in caso di pareggio) il patron bresciano sarà costretto a fare la rivoluzione: licenziare Pasquale Marino e trovare un nuovo allenatore (Beretta, Donadoni o Novellino); una soluzione che rischia di creare non pochi problemi all’interno della società dato che Marino è stata la prima scelta del direttore sportivo Pietro Leonardi.
La gara di domenica al Tardini, contro il Chievo delle meraviglie (quarto in classifica) si preannuncia ricca di adrenalina e non solo per i motivi sopra citati, perché sulla panchina “nemica” siede un certo Stefano Pioli : 45 anni, parmigiano doc e primo esonerato dell’era Ghirardi. Era il 27 febbraio 2007 quando si consumò il divorzio e si aprì la mini-era Ranieri: 15 punti in 23 partite fu il “misero” bottino di Pioli che ad inizio stagione accettò una sfida piena di insidie e non solo dal punto di vista tecnico e tattico, ma anche e soprattutto per i noti problemi societari che attanagliavano il Parma di allora. Pioli è il secondo di tre fratelli, tutti impegnati nel mondo del calcio, e appena possono si riuniscono tutti a San Polo di Torrile, presso la casa dei genitori.
«Capisco la delicatezza della sfida di domenica, ma noi non vogliamo fermarci e – come si dice in questi casi – non farò sconti e proverò a battere il Parma. Ma non chiamatela vendetta…». Quel Parma che nel 1982 lo fece esordire in C1 dopo una lunga gavetta nel settore giovanile. Vecchi ricordi che le problematiche del presente cancelleranno per 90 minuti.

Il fratello Leonardo: “Siamo tutti gialloblù, ma domenica forza Chievo”

I Pioli hanno deciso: domenica si tifa per Stefano. A malincuore, visto il sostegno che da sempre viene dato dalla nota famiglia “nel pallone” al Parma, magari con la speranza che, per accontentare tutti, possa terminare in parità come nei primi due precedenti ufficiali (Serie B 2008/09) quando tra Parma e Piacenza finì 1-1 sia all’andata che al ritorno.
E’ indiscutibilmente la partita dell’anno, anche se probabilmente l’unico della famiglia di San Polo di Torrile che andrà a vedersela allo stadio sarà il fratello minore Danilo (ancora in “dubbio” la presenza in tribuna dei genitori). Non ci sarà causa forza maggiore invece il primogenito, Leonardo, impegnato con il suo Salsomaggiore nel campionato di Eccellenza. «Tra il Chievo quarto e la Juniores del Salso allenata da Danilo, che è seconda in classifica, quest’anno sono l’unico ad andare “così così” – spiega con un pizzico di ironia il tecnico 46 enne, che fino all’anno scorso è quasi sempre stato una presenza fissa alle partite del fratello – Purtroppo giochiamo tutti e due la domenica, quindi posso guardare il Chievo, che sia dal vivo o in tv, solo anticipi e posticipi, mentre i miei genitori e Danilo sono più presenti».
Ma nonostante l’assenza dalle tribune la vigilia, cominciata una settimana fa con l’ultima cena a casa Pioli, Leonardo se la sta vivendo tutta. «Inutile dire che siamo tutti in fermento e che questa non è una partita come le altre. Stefano ci tiene molto a far bene nella sua città, ma è anche consapevole delle insidie di una squadra con giocatori imprevedibili quali Giovinco e Marques che riteniamo tutti valga più della classifica attuale – prosegue Leonardo, che, con l’occhio da allenatore esperto non manca di elogiare il lavoro del fratello – Lui è contentissimo e io lo sono per lui, che ci ha senz’altro messo del suo, portando organizzazione e carisma ad una squadra giovane e di talento. In particolare mi piace il gioco veloce, con belle ripartenze, che adottano trasferta. Un pronostico? Difficile, ma se il Chievo segna per primo al Parma può risultare molto difficile rimontare». (gmg)

Commenti
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità

Altri articoli in Calcio Serie A