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Calcio Serie A

Parma-Genoa, incroci pericolosi. Colomba: Nessun stravolgimento

Parma-Genoa, incroci pericolosi. Colomba: Nessun stravolgimento

Incroci pericolosi: la peggior difesa (Parma, 9 gol incassati) contro il peggior attacco (Genoa, 8 gol segnati).

Il pomeriggio di domani al Tardini si preannuncia pieno di insidie per Colomba che un po’ a sorpresa, e dopo alcuni esperimenti in settimana (4-3-2-1), ha deciso di confermare il solito 4-4-2, con Biabiany e Modesto sulla fasce. Nessun stravolgimento anche per l’ex Malesani (spesso fischiato al Tardini), sebbene nel Genoa mancherà lo squalificato Dainelli e gli infortunati Mesto e Zè Eduardo.
Il Parma deve fare punti, lo spettacolo non è indispensabile. Se così non fosse la crisi sarebbe ufficiale. Un’ipotesi che rischierebbe di deprimere l’ambiente, oltre a mettere in discussione le scelte estive in sede di calciomercato.

COLOMBA: “Non ho intenzione di attuare stravolgimenti. Affrontiamo una squadra, il Genoa, di notevole qualità e fisicità. Da tenere in considerazione come una grande. E’ stata impostata per fare un campionato di qualità. Noi non la dobbiamo temere oltre il dovuto certo è che la rispettiamo molto. Il nostro atteggiamento sarà quello che si conosce anche alla luce degli indisponibili, come Valiani e Crespo. Ho visto poi Floccari in crescita ora mi aspetto un ulteriore passo in avanti. Ripartiamo dalla sfida con la Roma, una partita dove meritavamo il pareggio visto il secondo tempo che abbiamo disputato”.

MALESANI: “Ci sono dei miglioramenti da fare, ma in questo momento di più non si può. Voglio maggiore entusiasmo intorno alla squadra, invece sento troppe critiche. Il pubblico genoano è fantastico ma bisogna dare loro entusiasmo. All’inizio a Pegli ho visto 3mila persone, poi sono sparite: cos’è successo? Se mi avessero detto che saremmo partiti così ci avrei messo non una ma 10 firme. Se avessimo fatto solo due punti cosa sarebbe successo? I cambi di Verona? Erano perfetti e logici, li avrebbe fatti anche un bambino. Palacio è a rischio, Jorquera era stanco, Pratto era fresco: giusto cambiare così. Siamo ancora nella fase in cui bisogna lavorare sui particolari, cambierò pochissimo”.

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