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Calcio Serie A

La giornata del fallimento in 10 punti

La giornata del fallimento in 10 punti

Proviamo a riassumere la triste e intensa giornata di oggi che ha sancito ufficialmente il fallimento del Parma Fc e la concessione dell’esercizio provvisorio del club. Una giornata partita alle 10,30 con l’udineza pre fallimentate e conclusa con la notizia che domani si svolgerà l’interrogatorio di garanzia nei confronti di Giampietro Manenti, attualmente in carcere a Milano. Nel bel mezzo del caos odierno c’è anche spazio per il calcio giocato e per l’amichevole al centro sportivo di Collecchio tra Parma e Fidenza .

1) LA PRIMA UDIENZA – All’udienza di questa mattina in tribunale (durato poco più di 10 minuti) il Parma era rappresentato da Osvaldo Riccobene, uno dei sindaci del collegio sindacale che da mercoledì scorso si occupa dell’ordinaria amministrazione del club. Lo stesso Riccobene ha raccontato come si è svolta l’udienza: “I creditori hanno insistito con la loro richiesta di fallimento, il Procuratore della Repubblica anche. Il Collegio Sindacale che è rappresentato dalla mia persona, depositando una memoria del proprio operato, ha concluso con una non opposizione alla richiesta di fallimento”. Il presidente Giampietro Manenti, in carcere con l’accusa di reimpiego di capitali illeciti, aveva fatto sapere al giudice di non presentarsi all’udienza, un particolare di non poco conto, perché in caso contrario avrebbe pericolosamente rallentato le procedure fallimentari e ostacolato la concessione della gestione provvisoria del club. Il giudice Rogato ha promesso alle parti di comunicare in giornata la propria decisione.

2) SENTENZA DI FALLIMENTO – Nel primo pomeriggio è stata depositata dal giudice Pietro Rogato la sentenza di fallimento del Parma Fc. Nominati anche due curatori fallimentari, sono i commercialisti parmigiani Angelo Anedda (presidente dell’ordine dei commercialisti di Parma) e il collega Alberto Guoiotto.

3) I COMPITI DEI DUE CURATORI – I curatori Angelo Anedda e Alberto Guiotto, “accompagneranno” e gestiranno il club fino a giugno. Avranno tre mesi per accertare le passività, liquidare le attività, anche attraverso la vendita dei beni aziendali, e il recupero dei crediti, per poi “soddisfare” i creditori; oltre a fissare il prezzo dell’asta per la cessione del titolo sportivo. Ora però il compito prioritario è quello di verificare se ci sono le condizioni per concludere il campionato, ma su questo punto regna un cauto ottimismo. Ieri i due commercialisti si sono recati al centro sportivo di Collecchio ma non hanno incontrato la squadra (lo faranno oggi); bocche cucite all’uscita. “Faremo di tutto per giocare” è stata l’unica frase sussurrata da Guiotto, uno dei due curatori fallimentari.

4) IL DEBITO COMPLESSIVO DEL PARMA FC – I debiti complessivi del Parma, come risulta dalla sentenza odierna del tribunale fallimentare, ammontano a 218.446.754,61 euro, con un patrimonio netto negativo di 46.696.901 euro. Secondo le informative depositate dalle Guardia di Finanza lo scorso 16 e 17 marzo il Parma Fc ha pure, scrive la sentenza, “un ingente debito sportivo (stimabile allo stato in euro 74.360.912 di cui 63.039.920 nei confronti dei calciatori tesserati, salvi ulteriori e più approfonditi accertamenti”

5) LUCARELLI NEL COMITATO CREDITORI – Il capitano del Parma Alessandro Lucarelli fa parte del comitato dei creditori del fallimento del Parma Fc insieme alla Colser scrl e alla Iren Mercato Spa. Avrà così un ruolo da interlocutore verso i curatori. Nella sentenza si fa espressamente riferimento anche alla delibera del 6 marzo della Lega Calcio Serie A che “ha rappresentato la propria disponibilità a valutare iniziative che possano consentire al Parma Fc di proseguire il campionato in corso sostenendo, con interventi da concordare con gli organi delle eventuale procedura fallimentare, la fattibilità dell’esercizio provvisorio”. Il. capitano ha lasciato il centro sportivo di Collecchio, al termine dell’allenamento, senza rilasciare dichiarazioni

6) TAVECCHIO SODDISFATTO – Con l’esercizio provvisorio deciso dal Tribunale per il Parma sono state “gettate le basi per l’auspicabile salvataggio della società” e si apre una “nuova fase che consente il proseguimento dell’attività”. Lo ha detto all’ANSA il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, commentando la sentenza che ha decretato il fallimento del club emiliano.

7) IL COMMENTO DI MIRANTE – “Domani incontreremo il curatore fallimentare e e vedremo cosa ci dirà. Siamo frastornati, andiamo avanti e vediamo. Per domenica dipende tutto dai curatori. Ogni giorno ne viene fuori una nuova, ma almeno adesso abbiamo un punto di riferimento”.

8) INCONTRO CON IL SINDACO -Domani i due curatori fallimentari dovrebbero incontrare il sindaco Federico Pizzarotti per ottenere la concessione provvisoria dello stadio Tardini. Come è noto il debito del Parma Fc nei confronti del Comune ammonta a 1,4 milioni di euro. Venerdì, invece, si riunirà il Gos per dare il parere su Parma-Torino in programma domenica alle 20,45.

9) – SCACCIA FA SUL SERIO – Ora per il Parma inizia una nuova era, seppur transitoria e di breve durata. Oltre a garantire il regolare svolgimento delle restanti 11 partite di campionato (più i 2 recuperi contro Udinese e Genoa), si dovrà pensare al futuro e all’asta pubblica. Proprio ieri è tornato a parlare uno dei possibili “acquirenti del club, l’ex proprietario del Frosinone Alfredo Scaccia il quale sarebbe a capo di una cordata composta da 12 noti imprenditori, italiani ed esteri: “Vogliamo fare le cose per bene e abbiamo tutti il casellario penale immacolato, a breve presenteremo la nostra manifestazione di interesse ai due curatori fallimentari”.

10) L’INTERROGATORI ODI MANENTI – E’ fissato per domani l’interrogatorio di garanzia di Giampiero Manenti, proprietario e presidente del Parma finito in carcere su richiesta della Procura di Roma per concorso in tentativo di reimpiego di capitali illeciti. Secondo quanto si è appreso, l’atto istruttorio si svolgerà a Milano dove l’imprenditore è detenuto da ieri mattina. Secondo l’accusa Manenti stava cercando di incamerare 4,5 milioni di euro da un gruppo di malviventi che frodavano le banche grazie ad alcuni hacker e decine di carte di credito clonate.

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