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Parma, ecco le promesse di Manenti: “Progetto internazionale, pagheremo tutto a breve. Crediamo nella salvezza”

Parma, ecco le promesse di Manenti: “Progetto internazionale, pagheremo tutto a breve. Crediamo nella salvezza”

Un’altra giornata di passione, di subbi e speranze, sospetti e fiducia limitata. Ecco la conferenza stampa integrale della nuova proprietà del Parma, dal presidente Giampietro Manenti, al manager Alborghetti. Presente anche Pietro Leonardi in prima fila, ma non ha voluto rilasciare dischiarazioni (solo l’ennesina e insignificante frecciatina verso la categoria dei giornalisti).

Alborghetti: “Il Parma è stato acquistato dal dott. Manenti, stiamo andando di corsa per definire l’assetto societario e stiamo procedendo con le scadenze che c’erano”.

Manenti: “Correndo e rincorrendo il tempo. Operazione conclusa venerdì notte, a breve i nuovi cda, nella settimana entrante. Abbiamo preso il Parma a ridosso di scadenze importanti, ma contiamo di riuscire. Qualcuno ha parlato male, qualcuno bene”.

Avete quantificato investimento?
Alborghetti: “Il dott Leonardi ci ha assistito in questi giorni perchè conosce i numeri. Siamo riusciti a quantificare gli impegni economici immediati, poi per i futuri vedremo. L’altro ieri i passaggi, stamattina, oggi o al più tardi domattina partiranno i primi pagamenti. La squadra può stare tranquilla”.

Qual’è il buco economico? C’è piano industriale?
Manenti: “Già a ottobre avevamo studiato la situazione anche se non abbiamo concluso. Il piano è quinquennale, attraverso determinati step. Ci sarà una ristrutturazione aziendale. Ci siamo posti obiettivi da sviluppare, coinvolgeremo investitori non solo italiani. Uno di questi è Mapigroup”.
Alborghetti: “La Mapi Group veicolerà investitori anche esteri di un certo calibro. Non sarebbe corretto fare nomi oggi senza contratti scritti. Ci sono imprenditori esteri interessati al club e a fare investimenti nel territorio. Soprattutto nel campo gastronomico”.
Manenti: “Per ora paga Mapi Group che fa fronte all’immediato. Poi veicolando gli sponsor con un progetto e con internazionalizzazioni raggiungeremo le risorse necessarie. Il 16 la scadenza Irpef e qualche stipendio, poi entro il 20 gli altri stipendi”.

E’ evidente che il 16 febbraio non arriverà niente, ma che i giocatori non metteranno in mora il club. Vorrei un’ammissione sincera: abbiamo preso il Parma perchè è un’opportunità…
Alberghetti: “Il 16 è una data importante per il pagamento dell’f24 che non permette deroghe o arrivano penalizzazioni. Il piano industriale prevede la salvezza quest’anno, ma siamo pronti anche in caso di retrocessione. Chiaro che gli introiti sono diversi ma noi cercheremo di mantenere la categoria.
Manenti: “La squadra è buona, crediamo nella salvezza. In 17 partite ne potremmo vincere 10”.

Perchè avete preso il Parma?
Manenti: “Perchè siamo interessati a livello sportivo, ma anche per il tessuto industriale locale. A ottobre ci eravamo interessati ma il Parma non vendeva.”

In questo momento c’è una banca al vostro fianco?
Manenti: “Per far fronte in tempi brevi ai pagamenti, serve un soggetto che veicola velocemente il tutto. Si sono messi a disposizione istituti esteri e italiani, che hanno visto che il piano da possibilità di recuperare la situazione in 5 anni. La scadenza del 16 è solo per la penalizzazione, se poi non ci salvassimo per quello sarebbe una beffa. Non abbiamo preso il Parma per sfizio, ma per un progetto sportivo importante”.

Perchè non avete preso il Brescia e la Pro Vercelli?
Manenti: “Su queste storie è stato montato un film. Bastava leggere un articolo di marzo 2014 per capire cosa è successo. La Mapi Group ha trattato per cinque mesi, Ubi Banca, creditore del Brescia ci aveva giudicato solvibile, poi si è presentata da un notaio a Milano ma poi il dott. Corioni ha deciso di non vendere. Per il Pro Vercelli ero interlocutore soltanto per conto di una società estera, che poi ha acquistato una squadra di alto livello in Francia”.

Parma acquistato ad un euro?
Alborghetti: “Kodra ha incassato quello che ha sborsato per comprare. La stessa cifra e non certo un euro”.
Manenti: “Ho la firma in banca da ieri. Ho dato disposizioni ieri; se non partono oggi pomeriggio i pagamenti, partiranno domattina. Le banche italiane si sono messe a disposizione per aiutarci (MpS). Abbiamo spiegato ai giocatori quali sono le problematiche; ho comunque visto che giocatori e mister sono dei professionisti, non sarà condizionata la parte sportiva”.

I giocatori verrano pagati prima dei dipendenti?
Manenti: “Non abbiamo diviso pagamenti tra giocatori e dipendenti. Poi parleremo a breve con i fornitori per rassicurarli”.
Alborghetti: “Manenti mi ha chiamato, ho comprato il Parma e ho bisogno di una mano. Io non vengo da questo settore, ci siamo visti qui a Parma con Manenti e Leonardi: ho accettato l’incarico per accelerare queste procedure; per la costituzione del cda. Il 20 di questo mese con la costituzione del cda io dovrei finire il mio compito, ma potrei anche continuare, anche se ho incarichi con altre aziende, anche estere.In questo passaggio gli azionisti di minoranza potrebbero anche decidere di entrare nella governance”.

Sono previste azioni di responsabilità verso la vecchia proprietà?
Alborghetti: “In passato ho dovuto procedere per responsabilità passati dirigenti, per ora non sappiamo. Se emergeranno responsabilità agiremo, ma dobbiamo verificare se ci sono”.
Manenti: “Sull’immediato noi proveremo a pagare tutti gli stipendi per il 16, speravamo di poterlo dimostrare oggi. I pagamenti verranno comunque a breve. Ai tifosi dico di avere fiducia, ci siamo presi molti rischi perchè sappiamo di avere le possibilità di farcela. Con Donadoni abbiamo avuto un solo colloquio, ha apprezzato la nostra onestà e mi fa piacere per le sue dichiarazioni di ieri. I giocatori sembravano disorientati, ma gli abbiamo promesso alcuni punti, non la luna. Se non si arriva al 16 loro sanno quali sono i problemi, se non è il 16 si va al 17 o al 18”.
Alborghetti: “Secondo voi uno prende una società a rischio fallimento e poi fallisce? Le conseguenze sarebbero disastrose, mediaticamente e professionalmente per le conseguenze.
Capisco che qui le promesse disattese sono state tante, oggi c’è Manenti e non c’è più spazio per parlare, solo tempo per agire”.

Il 16 febbraio oltre a penalizzazione c’è anche la messa in mora, lo aveva detto anche Donadoni.
Alborghetti: “Gli stipendi arriveranno tutti entro il 17-18. Magari il 16 una parte e qualche giorno dopo il resto. Pagheremo tutto”.

Il Corriere della Sera ha fatto radiografia di Mapi Group…
Manenti: “All’estero il capitale sociale si versa al minimo richiesto, Mapi è nata nel 2013 per una sola operazione che non è andata a buon fine. Poco fatturato perchè è nata per le cartiere Paolo Pigna, che in proporzione hanno capitale sociale inferiore. Debiti a me non risulta che ne abbiamo. Ora si sta costruendo una rete: Mapi Italia, Mapi Ambiente, Mapi energia, Mapi fashion, Mapi channel (tv)”.

(Interviene Gerevini, il giornalista del Corriere presente in sala) I documenti bancari non ci sono. Le banche non si sa chi siano? Ma lei che imprenditore è? Ha il 100% di Mapi Group? Mapi sono tutte scatole vuote. Qual’è la capacità imprenditoriale di Mapi Group?
Manenti: “Non ho detto questo. Hsbc – Barcleys – Alfa Bank. Non è vero che son tutte scatole vuote. Lei è male informato. Se la banca creditrice del Brescia ci ha dato fiducia evidentemente ….”.

Come mai Iannone non le ha venduto? Due imprenditori con aziende in difficoltà non le hanno quindi venduto…. Perchè?
Manenti: “Per Pigna ho depositato i soldi dal notaio e loro non han voluto vendere.

Quindi Mapi Group, una società che fa consulenze, ha comprato il Parma….
Alborghetti: “Sono affiancato da studi di una certa rilevanza, io sono il capofila. Ma non dico i nomi degli studi.

(Ancora Gerevini del Corriere): Quali soldi e da dove vengono?
Manenti: “I prodotti gastronomici: commercializziamo prosciutto, riso, parmigiano con l’Est Europa. Sul territorio abbiamo interesse di sviluppo. Gli investitori potrebbero essere russi, ucraini, serbi, bulgari, sloveni, turchi, polacchi, americani: quelli che riusciremo a coinvolgere. Per ora è Mapi Group, poi coinvolgeremo realtà locali industriali (esempio Stufe a pallet da reggio emilia visto che Mapi commercializza pallet).

Perchè Taci ha ceduto?
Manenti: “Non so risponderle, mi ha detto quello che ha dichiarato ai giornali. Il nostro interlocutore è stato il dottor Leonardi, perché ha visto le difficoltà della compagine. Noi abbiamo più patrimonio in Europa, loro erano extraue e avevano difficoltà (da Albania e Ucraina non si riescono a portare soldi ora). Oggi non è semplice lavorare con l’Italia.

Cosa vi sentite di dire ai tifosi?
Manenti: “Fidatevi di me, stiamo lavorando con criterio e abbiamo valutato tutto per bene. Ghiradi non l’ho sentito”.

Viene chiamato in causa Pietro Leonardi…
Leonardi: “Non parlo, troppa gente si è pulita l’anima, io parlerò dopo”.

I progetti per il futuro?
Manenti: “Uno dei nostri obiettivi sarà il settore giovanile, ma davvero non solo a parole. Rivedremo tutto il vivaio per ampliare quello che oggi c’è, esplorando anche territori nuovi come Usa, Polonia, Cina e bulgaria. Poche società guardano a questi territori, noi conosciamo bene quest’area. Legheremo le famiglie dei ragazzi ad un unico progetto che chiamiamo Community per dei benefit calcistici e di spesa familiare. Mapi Group vende moda, cartotecnica, pasta… Ho visto sabato mattina sul Televideo, attraverso dei professionisti di Parma abbiamo contattato Leonardi la domenica mattina. In 4 giorni abbiamo chiuso l’operazione. La vecchia proprietà (Ghirardi) non ci riteneva attendibili”.

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