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Calcio Serie A

Parmacaos, il rimbalzo delle responsabilità: Malagò attacca, Beretta si difende

Parmacaos, il rimbalzo delle responsabilità: Malagò attacca, Beretta si difende

Fiumi di parole, valanghe di sospetti e rimbalzi di responsabilità, ma al momento nessuno ha una soluzione alla grave crisi del Parma. L’unico ad uscire fuori dai ranghi ed alzare i toni della polemica è stato oggi il presidente del Coni Giovanni Malagò: “Sul Parma aspettiamo l’assemblea di Lega venerdì, poi mi confronterò col sottosegretario Delrio, anche ufficialmente. Se nessuno si prende le responsabilità, allora sarà responsabilità delle istituzioni individuare di chi è la colpa. Non è accettabile che nessuno abbia detto ‘è colpa mia’. Non mi va di essere falso – chiarisce Malagò – mi ricordo quando ci fu quel ricorso al Coni, ricordo che a livello personale e umano ero dispiaciuto per chi aveva acquisito sul campo per giocare l’Europa League. Ora posso dire complimenti a Franco Frattini (all’epoca dei fatti era presidente dell’Alta Corte del Coni) e al suo gruppo di lavoro, perché in epoca non sospetta per 300mila euro non fu riconosciuta la licenza Uefa e fece molto scalpore. Questo per capire quanto siamo stati seri e rigorosi in epoca non sospetta”. E sulla regolarità del campionato, dopo le due partire di fila rinviate, Malagò ha le idee chiare e parla di “campionato anomalo”.

LA DIFESA DI BERETTA – Il presidente della Lega Serie A, Maurizio Beretta, allontana le critiche e gli attacchi di questi giorni contro il “sistema” calcio e la sua lentezza nel processo di evoluzione e miglioramento. Le solite responsabilità che tolgono credibilità e gettano sospetti. “Lega e Federazione non hanno responsabilità; ci sono regole e organi che prevedono tempi di controllo, decisioni successive e sanzioni anche a stagione in corso. E il torneo è regolare – ha spiegato Beretta ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Radio Uno -. A fine giugno ci sono stati i controlli per l’iscrizione ai campionati, così ha fatto la Covisoc: evidentemente era tutto in linea con la parte sotto osservazione dal mondo sportivo. Poi c’è stata una ulteriore verifica il primo ottobre sulla parte residua di stipendi, tasse e contributi, il problema si è evidenziato e sono scattate le misure previste con le penalizzazioni. “Ho letto critiche ingenerose alla Lega e sulla convocazione della assemblea che se vogliamo dirla tutta è più che tempestiva – continua Beretta -. Servirà e serve una assemblea regolarmente convocata per avere orientamenti precisi sulla situazione. Si discuterà su possibili iniziative da prendere in considerazione, ma poiché pende il ricorso per il fallimento presentato dal pubblico ministero di Parma, con un oggettivo stato di crisi, la Lega potrà assumere decisioni solo di concerto con la procura”.

I DUBBI DI TOMMASI – Al fiume di parole istituzionali di oggi non poteva mancare il presidente dell’Aic Damiano Tommasi, la figura che più si è prodigata per cercare di trovare una soluzione alle problematiche del Parma, seppur senza riuscirci, ma il suo raggio d’azione è limitato. I 15 minuti di ritardo di ieri su tutti i campi è stato un segnale di compattezza da parte di tutti i calciatori. Un’opera si sensibilizzazione che è servita a tenere alta la concentrazione su tutte le anomalie del caso Parma.
“Bisogna mantenere gli occhi puntati, essere vigili – ha spiegato Tommasi – finchè Manenti sarà lì, il problema sussisterà, non credo abbia risorse per la soluzione del problema. Per i giocatori si prospetta una settimana ulteriormente complicata anche perchè domenica c’è l’Atalanta, una formazione che lotta per la salvezza. La nostra intenzione è di giocare nelle condizioni ottimali, che non c’erano con Udinese e Genoa. Speriamo di avere l’opportunità di disputare queste partite slittate, ad oggi non è così sicuro”.

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