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Calcio Serie A

Donadoni, la Juve e il futuro: Sfida stimolante. Penso solo al Parma, poi tutto può succedere

Donadoni, la Juve e il futuro: Sfida stimolante. Penso solo al Parma, poi tutto può succedere

Freddezza, consapevolezza e ambizione. E' il tris di Roberto Donadoni alla vigilia della sentitissima sfida contro la Juventus. Un tris, come le vittorie consecutive, che nasconde la voglia matta di scrivere una piccola pagine nella centenaria storia del Parma.

Vincere contro la Vecchia Signora, oltre che capolista, sarebbe un overdose di carica che potrebbe spingere veramente i crociati verso l’Europa. Sogni che si infrangono subito davanti alla realtà dei fatti e ai numeri da record della squadra di Conte. Anche se, la recente sconfitta interna contro la Sampdoria (1-2) è un piccolo segnale d’allarme che diffonde fiducia agli avversari. La Juve non è una squadra di marziani.
“E’ una partita importantissima così come sono importanti tutte le altre partite – ha spiegato Donadoni nella nuova sala stampa del centro sportivo di Collecchio -, perché ci sono in palio sempre tre punti importanti per la classifica. Chiaro che disputare una partita contro la Juve dà stimoli sempre superiori, sappiamo che è l’avversario più forte del campionato e quindi è stimolante misurarsi con loro. Dovremo avere come minimo la loro stessa intensità e la loro stessa determinazione”.
Anticipazioni sulla formazione e sul modulo è impossibile averne. Su questo argomento Donadoni è sempre stato chiuso come un riccio, figuriamoci oggi: “Non è il sistema di gioco, ma la convinzione che avranno i giocatori. Anche settimana scorsa abbiamo iniziato col 4-3-3 e poi siamo passati al 3-5-2, ma fondamentale è veramente la convizione. Lattacco? Non ci sono solo Amauri e Belfodil. C’è Biabiany che può fare l’attaccante, ci sono Pabon e Palladino, c’è Sansone che finora ha fatto bene. Uno non esclude l’altro, perché possono convivere tutti”. Comunque, il modulo 4-3-3 sembra favorito sul 3-5-2.
La Juve è reduce da una clamorosa sconfitta casalinga, dicevamo: “E’ una sconfitta che ci può stare nell’arco di un campionato. Ci sono sempre partite che, per un verso o per l’altro, non vanno come si vorrebbe. Ma domani sarà un’altra partita”.

Nel mese di gennaio il calciomercato è sempre un brutto compagnio di viaggio per gli allenatori, soprattutto per quelli che devono gestire giocatori richiesti da altre squadre. E’ il caso di Zaccardo, che in questi giorni è stato ad un passo dal Milan: “Zaccardo sta bene ed è disponibile. Per quel che riguarda il mercato, sono solo voci che arrivano da fuori, sono i giochi di mercato. Zaccardo è esperto, sa come gestire queste cose. La cosa più importante – continua Donadoni – è che lui stia bene fisicamente e che dimostri sul campo quello che è il suo valore, che è superiore rispetto a molti altri giocatori che ci sono al Parma, anche per la sua storia, per il fatto che ha giocato in Nazionale, che ha vinto un Mondiale, che ha fatto altri risultati importanti in carriera. Questo lo mette in condizione di dimostrare ancora qualcosa in più rispetto agli altri. Deve essere un traino e dare sicurezza al resto della squadra”.
Infine l’ex Giovinco, al quale non verrà riservato nessun trattamento ‘particolare’. “E’ uno di quei giocatori che ha tutto, non solo tecnica. Lo sta dimostrando con i fatti e non avevo dubbi di questo. La Juve è comunque una squadra con giocatori di qualità importante e li puoi affrontare solo se giochi da squadra, perché loro hanno qualcosa in più”.

IL FUTURO. Donadoni è stato stuzziacato dai giornalisti presenti circa il proprio futuro, soprattutto dopo un’intervista al Corriere della Sera in cui si ipotizzava un futuro imminente sulla panchina del Milan. “Adesso c’è solo il Parma nella mia testa e la sfida con la Juve che porveremo a vincere; ho un contratto con il Parma fino al 2015 e la mia intenzione è quella di portarlo a termine; poi tutto può succedere”.

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