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Calcio Serie A

Corrado e Piazza, avanti con le trattative. Meli si tira fuori, il Brescia diffida la Figc

Corrado e Piazza, avanti con le trattative. Meli si tira fuori, il Brescia diffida la Figc

La sfida a distanza tra Corrado e Piazza continua senza soste. Entrambe le cordate hanno presentato tutta la documentazione richiesta dal giudice delegato Rogato, compresa la cauzione di 900mila euro per accedere alle trattative private. Ma solo dopo mezzanotte si conoscerà la decisione finale dei curatori e del giudice; decisione che dovrebbe essere comunicata nella mattinata di domani. Stando alle ultime informazioni raccolte dalla nostra redazione, non dovrebbero esserci particolari problemi in questa fase (fase preliminare delle trattative private), anche se le indiscrezioni e i pettegolezzi danno in leggero vantaggio Corrado, l’ad di The Space Cinema, supportato da due fondi di investimento canadesi e da alcuni imprenditori del nord Italia. In realtà dalla stanza dei bottoni, quella dei curatori fallimentari, non trapela nulla. Incertezza e speranza vanno a braccetto, come ormai accade da diversi mesi.

Intanto il parmigiano Andrea Meli si è tirato fupri dalla volata finale. Lo ha fatto con un lungo comunicato: “Ad oggi non ci è stato concesso il privilegio d’ingresso (nella data room ndr.), rendendo difficile concretizzare un quantum oggettivamente vantaggioso per ciascuna delle parti. Anche se non ci appare evidente di come la così giustificata esclusione di soggetti che hanno manifestato interesse alla pari di altri, che più di altri hanno messo sul tavolo cifre concrete, e che alla pari di altri potrebbero portare avanti la negoziazione dal punto di vista finanziario, possa costituire un vantaggio per i creditori. In bocca al lupo al concorrente rimasto in trattativa, che ha tutto il nostro appoggio, e sicuramente saprà dare alla società sportiva la gloria che merita”.

Intanto la telenovela Parma continua ad agitare le acque anche fuori dai nostri confini territoriali. Il Brescia (retrocesso in Lega Pro, ma spera nel ripescaggio proprio ai danni del Parma), ad esempio, pare abbia presentato una diffida alla Figc: nel mirino del club lombardo la decisione dei curatori fallimentari di fissare il debito in 22,2 milioni di euro, una cifra che il Brescia giudica non veritiera.

Il tempo sta per scadere, anche se non è da escludere un ulteriore prolungamento dell’agonia, tant’è che il giudice Rogato lunedì potrebbe decidere di prolungare ulteriormente l’esercizio provvisorio, fino al 19 giugno quando il tribunale dovrà “certificare” lo stato passivo del club. Diversamente è difficile pensare che le trattative private con i soggetti interessati possano concludersi nell’arco di 24 ore.

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