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Calcio Serie A

Parma, due settimane di ansia e passione

Parma, due settimane di ansia e passione

Il coutdown è iniziato. Chiuso un mercato al risparmio (9 cessioni, 2 rescissioni, 5 acquisti e tanti rifiuti) e ridotte al lumicino le speranze salvezza, ora il Parma aspetta con ansia la prossima fondamentale scadenza. Mancano poco meno di due settimane al 16 febbraio, la data entro la quale la nuova società dovrà saldare tutti (o in parte) gli stipendi dovuti a giocatori e dipendenti, oltre a Iva, Irpef e fornitori esterni; sette mensilità in tutto per un ammontare di circa 20 milioni di euro. Una cifra importante, che non fa dormire sonni tranquilli a nessuno, società, squadra e tifosi. Il silenzio tombale in cui sono chiusi i vertici del club (il neo presidente Kodra ha ribadito più volte che la priorità è il risanamento economico), inoltre, non aiuta a leggere il futuro imminente, anzi, aumenta malcontento, sofferenza e incredulità.
Negli ultimi giorni si registrano gli attacchi di Roberto Giuli (socio di minoranza del Parma Fc nonché uno dei principali sponsor del club) e di diversi procuratori di calciatori alla nuova società che però continua a restare in silenzio. Nessuna risposta, nessun comunicato, nessuna smentita. Solo ipotesi, mille ipotesi, e lo spettro del fallimento. Mentre la città e il sindaco Federico Pizzarotti aspettano di incontrare Rezert Taçi, per capire una volta per tutte quali sono le sue intenzioni e se dietro tutta questa storia non ci sia del “marcio”. L’incontro sarebbe in programma in giornata, ma anche in questo caso nessuna conferma e/o smentita. E’ la solita musica, una musica stonata che rischia di macchiare in modo indelebile la storia centenaria del Parma, tant’è che secondo il giornale on-line ParmaQuotidiano i revisori non hanno ancora certificato il bilancio 2014 della società. Perché?

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