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parma sampdoria gennaio 2015

Calcio Serie A

Parma, l’isola che non c’è

Parma, l’isola che non c’è

Mentre Rezart Taçi e i suoi collaboratori cenano con i vertici dell’Unione Industriali (ieri sera) e i quotidiani locali fanno la gara a chi indovina i membri del nuovo Cda (Ermir Kodra, 29 anni, è il nuovo presidente), il Parma continua a navigare in acque torbide: ultimo posto in classifica, record su record negativi, un mercato in pieno fermento, la posizione di Donadoni in sospeso (a fine mercato il tecnico deciderà se restare o lasciare), i pagamenti degli stipendi arretrati che non arrivano (forse domani), alcuni creditori che si sono rivolti al tribunale, una tifoseria smarrita, una città addormentata.
Parma, l’isola che non c’è. Più interrogativi che certezze. Una società con un presidente e una proprietà che non parlano pubblicamente, che preferiscono nascondersi e mimetizzarsi tra la folla, come se il mondo del calcio fosse il bagno di casa. Dinamiche e verità incomprensibili, senza chiarezza, sebbene l’impegno economico di Taçi sia notevole e per questo vada ringraziato. Ma al momento è come se non ci fosse e questo è il vero problema di tutta la storia. Il calcio è un giocattolo che si muove grazie alla passione e al coinvolgimento di migliaia di tifos; senza di loro sarebbe uno sport paragonabile allo squash. Ed è ai tifosi che bisogna rendere conto del proprio operato.
A loro (almeno loro) andrebbero esposti progetti e programmi della nuova proprietà. Le cene istituzionali e tutto il resto sono il classico specchietto delle allodole, vedi la precedente esperienza di Tommaso Ghirardi, scappato da Parma senza dare una spiegazione plausubile… eppure anche lui era stato coccolato e “osannato” dagli industriali. L’isola che non c’è. La salvezza è l’unica strada per cancellare il passato e scrivere il proprio nome nel libro degli eroi. In attesa di un segnale vero da parte di Taçi, mercato a parte, anche perché il petroliere albanese continua a nascondersi alla città, ma non al resto dell’Italia (è costantemente a Milano, insieme a Leonardi, per il mercato). Intanto qualcuno è già salito sul carro dei vincitori (?!), ma questo è un film già visto.

 

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