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Caso plusvalenze: processo al via, tutto in tre giorni

Caso plusvalenze: processo al via, tutto in tre giorni

Inizierà domani mattina (martedì), in video conferenza, il processo dinanzi al tribunale federale degli 11 club di serie A, B e C, tra cui il Parma, finiti sotto inchiesta per il caso plusvalenze (leggi qui).

Nuovo Inizio, cioè la vecchia società parmigiana che ha fatto rinascere il Parma dalla serie D (e lo ha riportato in serie A), sarà difeso dall’avvocato Mattia Grassani, uno dei massimi esperti di diritto sportivo in Italia, mentre il Parma Calcio 1913 sarà difeso dall’avvocato Vittorio Rigo, anche quest’ultimo esperto di diritto sportivo.

Coinvolte 61 persone tra amministratori e dirigenti. La giornata di domani (martedì) e quella di giovedì è dedicata agli avvocati difensori che esporranno le proprie tesi difensive e tenteranno di scagionare tutti i club, mentre venerdì dovrebbero arrivare le richieste della Procura della Figc. La sentenza, invece, potrebbe arrivare entro 24 ore dalla richiesta dell’accusa o al massimo ad inizio della prossima settimana. Poi eventualmente ci saranno altri due gradi di giudizio a cui potranno ricorrere sia l’accusa che la difesa, sempre in ambito federale. Male che vada bisognerà aspettare la fine del mese di maggio per conoscere il verdetto finale.

Secondo l’accusa Juventus, Sampdoria, Napoli, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Chievo Verona, Novara e Pescara avrebbero contabilizzato plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti quelli consentiti in misura da incidere sui requisiti federali per il rilascio della Licenza Nazionale.
Tutti i club devono rispondere della presunta violazione dell’articolo 6 e dell‘articolo 31 comma 1 del codice di giustizia sportiva; Parma e Pisa, inoltre, sono accusate di violazione del comma 2; per quest’ultimo le pene sono più severe e potrebbero portare alla richiesta di punti di penalizzazione da scontare durante questa stagione o eventualmente nella prossima.

Nuovo Inizio resta fiduciosa sul buon esito del processo, sicura di poter dimostrare le proprie ragioni e fornire tutta la documentazione necessaria per smontare le accuse della Procura, come confermerebbe l’aumento di capitale di circa 8 milioni di euro sottoscritto dai vecchi soci, prima delle date contestate dalla Procura, che, di fatto, attesterebbe il possesso dei requisiti economici per l’iscrizione all’allora campionato di serie A 2020-21.

Fiducia che traspare in tutti gli altri 10 club coinvolti, partendo dal presupposto che la valutazione del cartellino di un giocatore (problema annoso) non è regolamentato da alcuna legge e, quindi, difficilmente dimostrabile, neanche attraverso le valutazioni soggettive di siti specializzati.
Su tutta la vicenda aleggiano nubi e sospetti che possa trattarsi di un processo politico, in primis contro la Juventus. Ma questo è il contorno e il chiacchiericcio di una vicenda piena di anomalie e incongruenze.

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