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Parma Calcio

COMMENTO: asfaltati, impreparati e umiliati

COMMENTO: asfaltati, impreparati e umiliati

Il quadro clinico è precipitato alla 26a giornata, in quel di Empoli. In casa degli amici Desperados (34 anni di gemellaggio).
Tabula rasa: il Parma sprofonda 4-0. Un risultato che parla da solo, che non avrebbe bisogno di spiegazioni e romanzine di nessun tipo, ma qui siamo di fronte ad una deflagrazione senza precedenti nella storia recente dei crociati (dalla serie D ad oggi mai una sconfitta per 4-0). Una crisi da codice rosso.
La panchina di D’Aversa traballa, la società (al Castellani erano presenti Carra, Ferrari e Malmesi, ndr) si sta interrogando sul da farsi, ma le intenzioni sono quelle di andare avanti con il tecnico abruzzese, una sorta di fiducia a termine (sabato c’è Parma-Venezia); i giocatori sono tutti con l’allenatore (così dicono). Alle ore 18,30 di oggi il quadro della situazione è questo. E, salvo decisioni dall’alto (Lizhang), difficilmente cambierà qualcosa nelle prossime ore.
Di sicuro tutto il pianeta Parma deve farsi un esame di coscienza e tramutare le parole in fatti, altrimenti qui si rischia di sprofondare nel ridicolo, con argomentazioni contraddittorie che alimentano ulteriormente il malumore della tifoseria. Malumori che restano sospesi nel vuoto, inascoltati, senza una risposta.

L’Empoli ha dimostrato di essere di un altro livello, come all’andata al Tardini (1-2), sotto tutti gli aspetti: atletico, tecnico e tattico. Per la squadra di un super Andreazzoli è la sesta vittoria di fila. Un rullo compressore, un’orchestra sinfonica che gioca il miglior calcio della serie B. Il Parma ha assistito inerme allo strapotere dei toscani, sbandando ad ogni ripartenza degli avversari, confermando la perenne sterilità dei suoi attaccanti. A proposito: per la prima volta Ciciretti e Ceravolo sono partiti dal primo minuto. Male il primo (fuori forma), benino il secondo. Mediocrità generale e diffusa. Una squadra senza attributi, che ha perso certezze e identità. Una squadra fuori tempo, vittima del giro-palla dell’Empoli; in ritardo sulle seconde palle, incapace di saltare l’uomo, verticalizzare, applicare il fuorigioco e, soprattutto, di avere una sua identità di gioco. Un Parma scarico, scoraggiato e in confusione. La stessa confusione che ha dimostrato oggi mister D’Aversa, il quale è passato al modulo 3-5-1-1, con Da Cruz esterno di centrocampo (si è divorato il gol del possibile 1-1), Iacoponi sul centro-sinistra e l’impalpabile Vacca in cabina di regia. Comprensibili le intenzioni, incomprensibile il risultato. Anche perché in mezzo al campo e sulle fasce l’Empoli ha fatto quello che voleva, quindi non si capisce quali erano le reali contromosse del Parma. I dati del possesso palla parlano da soli: Empoli 38’, Parma 29’. Così come il numero degli ammoniti: uno per il Parma (il combattivo Barillà) e uno per i toscani (Veseli). Una partitella, non una battaglia.

Doveva essere la giornata della svolta, soprattutto dopo il ritiro a Collecchio, e invece si è trasformata in umiliazione. Quella di oggi è la terza sconfitta nelle ultime 5 partite. Il distacco dalla capolista (Empoli) è salito a 12 punti. Quello dalla nona posizione (cioè fuori dai playoff) è di un solo punto.
Una marea di problemi che rischiano di far saltare il banco e mandare in fumo un’intera stagione.
Prepariamoci ad un’altra settimana di tensioni e confronti. Alla ricerca della felicità perduta. E sabato al Tardini arriva il Venezia di Pippo Inzaghi, il “nemico” numero uno della passata stagione.

 

(Foto by pagina Facebook Empoli FC)

 


(Foto by Facebook Empoli Fc Official)

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