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COMMENTO: Parma, tabula rasa sotto la pioggia di Marassi

COMMENTO: Parma, tabula rasa sotto la pioggia di Marassi

Tabula rasa. Il Parma torna da Genova con un 2-0 tondo tondo. Brutta prova, apatica. Senza un pizzico di qualità, con Inglese barbaramente lasciato solo a scalare l’Everest, con i due esterni (Biabiany e Siligardi) incapaci di supportarlo adeguatamente, e un centrocampo che ha solo rincorso gli avversari. Una partita che il Parma ha giocato per lunghi tratti rifugiato nella propria metà campo, senza avere la forza e la voglia di sconfinare la linea di centrocampo. Ha subito la Samp dall’inizio alla fine, tranne in un’occasione, capitata sulla testa di Rigoni che si è divorato il possibile 1-0 (primo tempo).

Come sempre, i numeri parlano da soli: 8-1 per la Samp le occasioni create. Impietosi i dati sul possesso palla: 71% (Samp) contro 29%. Insomma, non c’è stata partita, anche se nel primo tempo il 4-5-1 di D’Aversa (un 4-3-3 solo apparente) aveva bloccato tutte le vie d’accesso alla porta di Sepe, chiamato in causa solo un paio di volte (tiri centrali), e aveva anestetizzato la superiorità tecnica dell’avversario. Il Parma ha sempre rincorso gli avversari e, quindi, “speso tanto” come ha detto D’Aversa (complice anche il campo appesantito dalla pioggia): In realtà bisognava avere più coraggio e rischiare qualcosa in più per evitare di rimanere schiacciati e soffocati nella propria trequarti, anche perché la classifica attuale dovrebbe diffondere quel pizzico di spensieratezza necessaria per andare oltre i propri limiti. Ma forse il risultato non sarebbe cambiato. Quello che ha dato fastidio oggi, proprio nel giorno del 105° compleanno del club, è stato proprio l’atteggiamento rinunciatario di tutta la squadra, che ad un certo punto sembrava vedere nel pareggio l’unico traguardo possibile. Un atteggiamento che, a dire il vero, in altre circostanze ha portato qualche punto, ma non questa volta. Per di più il Parma non ha fatto nulla per cercare di cambiare l’inerzia di una gara il cui canovaccio è stato chiaro fin dall’inizio. I cambi di D’Aversa a risultato ormai compromesso (Ceravolo e Ciciretti) hanno spostato il baricentro in avanti di almeno di ventina di metri, ma non ha risolto i numerosi problemi offensivi. Poco prima dell’1-0, invece, il tecnico era passato alla difesa a 5, affollando ancora di più la propria area di rigore.

E’ un brutto passo falso, ma niente drammi, anche perché l’avversario odierno era obiettivamente superiore e con più qualità individuali. E’ comunque un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni. Una sconfitta paragonabile a quelle di Ferrara, Bergamo e Napoli. Una sconfitta che deve far meditare e diffondere la giusta dose di incazzatura in vista del prossimo derby contro il Bologna, perché quella è la partita da non sbagliare assolutamente, tenendo presente che fino ad oggi contro le “piccole” il Parma ha sempre fatto fatica.

Il post scriptum è dedicato alle due meravigliose tifoserie di Parma e Sampdoria che anche questa volta hanno fatto venire i brividi a tutti i presenti allo stadio Marassi. Un’amicizia vera. Un gemellaggio che sembra indissolubile perché fondato su valori che il mondo ultras ha nel proprio Dna. Questo è calcio.

 

 

(Foto Twitter Parma Calcio 1913)

 

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