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Parma Calcio

D’Aversa: «Milan con pochi punti deboli. Mihaila? Era in condizioni pessime»

D’Aversa: «Milan con pochi punti deboli. Mihaila? Era in condizioni pessime»

Nel tardo pomeriggio di oggi il tecnico del Parma Calcio 1913 Roberto D’Aversa ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match Parma-Milan, in programma domani alle 18 al “Tardini”. Tanti i temi toccati dall’allenatore: dalla presentazione della sfida contro i Diavoli rossoneri ai problemi di casa Parma, dal mancato utilizzo dall’inizio di Mihaila a Benevento al “caso” Gervinho.

Ecco le risposte del tecnico crociato rilasciate nell’appuntamento odierno con i giornalisti locali.

CAMBIAMENTI «Come successo anche nell’ultima partita, il modo di attaccare e di difendere dipende da quei giocatori che si sceglie di mandare in campo. A Benevento abbiamo visto un cambiamento tra primo e secondo tempo; sono anche pensabili alcuni utilizzi lì dove possibile, anche riguardo al minutaggio – Cornelius è a disposizione ma non per 90 minuti -, sono valutazioni che faremo alla fine anche con il dottore. La squadra ha dimostrato di poter fare dei cambiamenti nella stessa partita sull’aspetto tattico, ma non è questo a fare la differenza, questi cambiamenti si fanno sempre in base alle caratteristiche dei giocatori, sia per la fase offensiva che difensiva. Alternative e cambiamenti ne abbiamo già fatti nelle altre partite».

MIHAILA «Mihaila quando sono arrivato aveva fatto si e no una presenza, aveva delle problematiche fisiche; da quando sono arrivato credo abbia fatto un numero di presenze abbastanza elevato. Nella gestione si è tenuto in considerazione il fatto che magari potesse avere qualche problematica, ma come vedo da tempo non c’è totale fiducia nei confronti di un allenatore quando fa una scelta, a volte si mette in dubbio la professionalità dell’allenatore. Mihaila è andato in nazionale, non essendo al 100% nell’ultima partita non era titolare perché non stava benissimo ed è rientrato in condizioni pessime, in Nazionale per fare alcune delle gare che ha disputato ha dovuto fare delle punture. Cerchiamo di salvaguardare il nostro patrimonio, ovvero il nostro club».

GERVINHO «Gervinho non ha sì fatto una gara alla sua altezza ma non dimentichiamoci che è uno di quei giocatori che negli anni passati ci ha permesso di salvaguardare la categoria. Lo stesso Gervinho pur non essendo stato utilizzato nell’ultima partita prima della pausa è andato in nazionale da infortunato, e quei quattro giorni che lui ha perso per andare in Costa D’Avorio possono aver compromesso la prestazione di un giocatore che rientrava da un infortunio; ha fatto meno delle sue possibilità ma questo non vuol dire che noi dobbiamo crocifiggerlo lui o qualcun altro. Ha fatto male, ne siamo consapevoli, ci auguriamo che domani ci possa far vincere la partita, come successo spesso e volentieri in passato.

IN DIFESA DELLO STAFF «Finché si critica l’allenatore ok, ma quando si va ad intaccare uno staff o i preparatori atletici questo non lo accetto, la critica ci deve essere, ci mancherebbe, ma non posso accettare quando si mette in dubbio la professionalità, soprattutto quando accade con il mio staff».

UN’IMPRESA «Il motivo per cui sono tornato è quello di cercare di compiere un’impresa: salvare la squadra. La cosa più importante che ho detto al mio rientro è stata di stare compatti per raggiungere il nostro obiettivo. In questo momento il campionato di Serie A è tutto aperto, sia per la Champions che per la salvezza, siamo a 4 punti dal Torino e credo che questa squadra abbia del potenziale per poter raggiungere l’obiettivo. Quel che è importante adesso è fare punti, ragioniamo sulla partita di domani in questo momento. Il Milan ha fatto 37 punti su 42 fuori casa, per un intero girone è stato primo in classifica: sarà una partita difficile, ma poiché nel nostro percorso si è lasciato qualche punto che avremmo meritato di portare a casa, non per ultima la trasferta di Benevento, questo può portarci a fare qualche vittoria importante contro squadre forti come il Milan. Dobbiamo essere volenterosi, vogliosi di metterli in difficoltà nonostante i loro numeri in trasferta».

IL MILAN «Punti deboli ne hanno pochi. Credo che la partita di domani abbia importanza come le altre 8 che rimangono, dobbiamo essere bravi ad affrontare ogni gara con il massimo impegno e massima determinazione. Il Milan è molto forte tecnicamente, con giocatori molto bravi ad attaccare la profondità, varia diversi tipi di costruzione, se la si vuole mettere in difficoltà bisogna usare intensità ed aggressività come ha fatto nell’ultima gara anche la Sampdoria. Quando si affrontano squadre così forti si spera che possano incappare in una giornata storta ma noi dobbiamo fare la partita perfetta se vogliamo i tre punti. Quello che noi abbiamo preparato tatticamente per cercare di metterli in difficoltà mi auguro possiate vederlo domani sera, non rispondo a domande tattiche perché significherebbe avvantaggiare una squadra già sulla carta più forte di noi; quando si affrontano delle partite si analizzano quelle della squadra avversaria, dove magari possono avere avuto delle difficoltà».

LE PALLE INATTIVE «I gol su palla inattiva? Credo che i gol siano aumentati perché con l’assenza di pubblico sulle azioni e sulle situazioni di palla inattiva la concentrazione viene un po’ a scemare: la presenza di un pubblico ti porta ad essere un po’ più concentrato, si vedono subire gol da parte nostra ma non solo che dipendono dal livello di concentrazione, Nel caso specifico nostro è un aspetto che dobbiamo migliorare perché ci sta portando a non migliorare una posizione di classifica che sotto l’aspetto delle prestazioni tolta la gara contro il Bologna la squadra ha sempre ben fatto anche per numero di occasioni create, ma questo aspetto non ci ha fatto portare a casa risultati pieni anche quando avremmo meritato. Si è cambiato il modo di difendere, passando da una linea di 7 a difendere sulle due linee, ma credo sia importante non tanto il come ci si difende – abbiamo preso gol su calcio d’angolo marcando a uomo, abbiamo preso gol con la linea da 7 e con le due linee -, conta la cattiveria, la determinazione nel non concedere il gol all’avversario sia con la marcatura a uomo sia a zona, così come l’attenzione nelle seconde palle. Sono tutte situazioni che fino ad oggi non ci hanno portato a uscire fuori da questa situazione di classifica pur avendo meritato, dunque è un aspetto che va migliorato per non dover sempre recriminare su un risultato finale».

LA PARTITA DI BENEVENTO «Recuperare lo svantaggio? Quando è successo il contrario qualsiasi altra squadra avrebbe subìto questa situazione – penso ai pareggi con Spezia, Udinese e Fiorentina, ma anche alla sconfitta contro il Genoa – mentre noi abbiamo ripreso un cammino, stavolta siamo stati noi a recuperare una partita ma ci sono stati degli episodi che ci hanno fatto recriminare su un risultato che avremmo meritato di portare dalla nostra parte. In settimana mi sarei aspettato, più che parlare di scelte e di subentrati, qualcosa in più sull’episodio sul quale molto probabilmente era giusto da regolamento annullare il gol, ma mi aspettavo qualche polemica in più dell’ambiente su quel che è successo, non da parte nostra. Questo sempre per evidenziare quando parlo di compattezza, cercare di fare l’impresa è un obiettivo per il quale credo possano beneficiare tutti».

PEZZELLA «Credo sia un giocatore che per sfruttare al meglio le proprie caratteristiche debba avere un po’ di campo a disposizione, ogni volta che è stato chiamato in causa si è sempre cercato di sfruttare la sua migliore caratteristica che ha portato numeri importanti a livello di assist, ovvero spingere sulla fascia».

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