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D’AVERSA: «Testa, forza di volontà e più cattiveria»

D’AVERSA: «Testa, forza di volontà e più cattiveria»

Potrebbe essere una vigilia come tante altre e la sensazione è quella, ma nella testa di Roberto D’Aversa frulla un po’ di tutto. Il momento è estremamente delicato, l’infermeria non si svuota, l’emergenza continua, le sconfitte del girone di ritorno sono 7, mentre i gol incassati sono 27.
nella consueta cinferenza pre gara l’alleantore abruzzese ha parlato della sconfitta di Frosinone, delle assenze di Alves e Gervinho, dell’atteggiamento e della forza volontà che bisogna avere per fermare un Torino che ha un tasso tecnico superiore; per finire con le voci dei tifosi delusi, che “ad ogni” sconfitta vorrebbero il suo esonero.
Ecco parole di D’Aversa al termine della rifinitura e del pranzo al Centro Sportivo insieme al presidente Pizzarotti e alla società.

MALUMORE: “Il tempo per ricaricare le pile è poco, è normale che ci sia del malumore per l’ultima partita persa in quel modo, ma il calcio è bello anche perchè ti da subito la possibilità di tornare in campo. A Frosinone nel primo tempo loro hanno più atteggiamento rispetto a noi, nella ripresa meglio noi: sotto l’aspetto motivazionale bisogna dunque cercare di fare qualcosa di più”.

INFORTUNATI: “Gervinho e Bruno Alves non fanno parte dei convocati”.

IL TORINO: “Viene da un buon momento, sono una squadra strutturata e fisica e con individualità importanti: ora Belotti e Ansaldi rappresentano il momento positivo di questa squadra, che sta trovando continuità. Per cercare di fare risultato devi essere il primo a doverci credere, come già accaduto nel girone d’andata dobbiamo essere consapevoli di fare risultato contro chiunque”.

RECUPERO MENTALE: “Nel calcio la stanchezza non esiste, dipende tutto dalla testa e dalla forza di volontà. Quando perdi l’occasione di fare risultato come mercoledì scorso, vuoi o non vuoi devi provare a farlo anche contro squadre più importanti. Abbiamo dimostrato di poter dire la nostra nel secondo tempo mercoledì e per 70 minuti contro l’Atalanta”.

CI VUOLE EQUILIBRIO: “L’errore nostro molto probabilmente è stato fare 25 punti nel girone d’andata e questo ci si è ritorto contro, anzichè diluirli per tutta la stagione: basti vedere a Bologna dove c’è grande entusiasmo anche se sono 6 punti dietro di noi. Le difficoltà le hanno avute tutti e non le stiamo avendo ora, sono sempre stato ben chiaro sul nostro obiettivo. Ci vuole equilibrio anche ora che la distanza dalla parte bassa della classifica è minore di prima. Noi dobbiamo ragionare sul fatto che abbiamo un vantaggio sulle altre squadre e alcuni scontri diretti da affrontare, dobbiamo fare punti senza timore, perchè la paura ti fa giocare la gara in maniera bloccata”.

LA DIFESA: “In fase difensiva, e mi riferisco a tutta la squadra, stiamo concedendo un po’ troppo, se penso ad alcune situazioni di mercoledì sera il secondo e terzo erano evitabili dunque non credo sia questione di equilibrio, si deve aumentare il livello di attenzione, oltre alla cattiveria per poter chiudere la gara come accaduto proprio a Frosinone dove abbiamo avuto due o tre occasioni per farlo”.

CLASSIFICA E POLEMICHE: “Seguendo il campionato, diverse squadre dietro di noi ce ne sono state, ma difficilmente leggo da altre parti che ad ogni sconfitta si mette in discussione l’allenatore come accade qui, anche quando avevamo più punti di vantaggio. Non credo che oggi si stia a 33 punti in Serie A per colpa di D’Aversa, ma credo che sia anche per merito di uno staff che lavora da due anni e mezzo qui per portare a casa dei risultati. Purtroppo ho scelto un lavoro particolare, l’allenatore è soggetto a critiche; a volte però qualcuno va oltre, non dico in generale perchè la maggior parte della gente capisce il valore di quello che si è fatto. Ma sono abituato a soffrire, nessuno mi ha mai regalato nulla”.

 

 

 

 

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