In queste ore a Parma tiene banco la lista della rosa 2018-19 consegnata nei giorni scorsi alla Lega e che, al momento, ha fatto vittime illustri, grandi protagonisti delle ultime esaltanti stagioni del club crociato. Stando a quanto riporta la pagina ufficiale del sito della Lega di serie A (VEDI QUI), la lista gialloblù è composta da “soli” 21 giocatori su 25 disponibili, questo perché non ha in rosa i 4 calciatori cresciuti nel proprio vivaio (riferito alla società Parma Calcio 1913, fondata solo 3 anni fa). A questi, però, vanno aggiunti gli Under 22 che possono essere utilizzati in maniera illimitata e non fanno parte del computo generale. Quindi, aggiungendo i 4 Under Bastoni, Da Cruz, Dimarco e Sierralta, la rosa attuale del Parma è composta da 25 giocatori (più tutti i giocatori della Primavera)
La lista ha validità fino alla prossima sessione di mercato, gennaio 2019. Nel corso della stagione è possibile effettuare massimo due variazioni.
Queste sono le regole, che hanno l’ambizione di valorizzare i calciatori italiani (intanto nel mercato estivo sono arrivati in serie A 72 nuovi stranieri), ma che risultano una ghigliottina per molti club, tra questi sicuramente il Parma, che per il secondo anno consecutivo non è riuscito a sfoltire l’ampia rosa a disposizione (malgrado le 15 uscite di quest’ultima sessione di mercato), con diversi giocatori over 30 e con stipendi sopra la media per le tasche di quasi tutti i club di serie B o C.
Effetti collaterali (negativi), soprattutto dal punto di vista economico, della grande e ambiziosa cavalcata che ha portato il Parma dalle ceneri della serie D al paradiso della A. D’altronde in tre anni la proprietà parmigiana ha investito 30 milioni di euro. Cifre enormi.
Un insieme di problemi, dunque, che, sempre stando a quanto riporta il sito ufficiale della Lega, hanno escluso dall’attuale lista del Parma giocatori come Baraye (uno dei simboli della rinascita crociata), Calaiò (squalificato), Dezi, Di Cesare, Munari, Scaglia e Vacca.
Il mercato di serie C e quello estero (Francia, Spagna, Inghilterra, Turchia…) sono ancora aperti. Baraye, Scaglia e Vacca pare abbiano delle offerte (alcune rifiutate), tutto può succedere. Non è da escludere neanche la possibilità di una rescissione contrattuale con alcuni di loro.
Brutture di un calcio “dopato” che, di chiunque sia la colpa, ha cancellato dal proprio vocabolario termini come rispetto, riconoscenza e passione. Una storia assurda!
Parma Calcio
Esuberi e liste bloccate, una storia assurda
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