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Parma Calcio

FAGGIANO: “Calaiò ce lo teniamo stretto, Matri non arriva”

FAGGIANO: “Calaiò ce lo teniamo stretto, Matri non arriva”

La presentazione di Ciciretti, Gazzola e Vacca è stata anche l’occasione per fare il punto sul mercato del Parma insieme al direttore sportivo Daniele Faggiano. Il ds ha parlato di mercato chiuso, almeno per il momento, anche se tutto dipenderà dalle uscite. E su Calaiò: “Ce lo teniamo stretto”.
Ecco le sue parole:

CICIRETTI: “E’ un sacrificio della società, una mia pazzia, se volete. Prendere un giocatore per sei mesi non è mai semplice. Lui è a scadenza, con il Benevento non rinnovava e allora mi sono inserito. Ho pensato: mi chiamo Parma, e ci provo. Ho un buon gruzzoletto di punti, e cerco di accaparrarmi un giocatore per il quale questa mattina c’è stato un inserimento di squadre di Serie A che lo volevano per sei mesi. Quello che farà dopo non mi interessa. Ho sentito un giocatore motivato, tutte le volte che ci ho parlato. Lui viene da un po’ di inattività, perché si era fatto male il 30 dicembre, e deve recuperare. Non dobbiamo però andare di fretta perché il campionato è lungo. “.

GAZZOLA: “E’ un giocatore che può far crescere il livello della squadra anche dal punto di vista mentale. Lo ricordo perché uno dei miei collaboratori era un dirigente della Sambenedettese quando Ballardini portò lui, Cigarini e altri in quella squadra. Lui è di Parma, ci tiene moltissimo”.

VACCA: “E’ un mio pallino, è un giocatore che mi è sempre piaciuto, ha qualità e dinamismo importanti. Quello che ci tengo a dire è che mi fido tanto dell’istinto e delle sensazioni. A volte sbaglio, anche. Ma posso dire che dietro ai tatuaggi ci sono bravi ragazzi. Non vi nascondo che quando l’ho preso c’erano altre squadre che lo volevano, e il Foggia con noi si è comportato benissimo. Noi altrettanto con l’affare Scaglia, anche se erano due operazioni separate”.

CALAIO‘: “Ha delle richieste, da squadre che sono davanti a noi in classifica, ma Emanuele è un giocatore del Parma. Le valutazioni si fanno in base a tante situazioni. Ma il mercato in entrata è chiuso, posso rimanere vigile ad alcune situazioni, ma devo stare attento al budget. Qualcuno dovrà uscire, sia a centrocampo che in attacco e in difesa. Dobbiamo essere due per ruolo, e in attacco nel caso avere un settimo. Calaiò è un giocatore del Parma. Punto. Ce lo teniamo stretto”.

CESSIONI: “Tutti i giocatori che hanno lasciato Parma sono come dei figli, e mi dispiace. Ancora oggi ho ancora difficoltà a scrivergli. Fa parte del mondo del calcio, è brutto quando devi fare operazioni di questo tipo. Sono andati via da un ambiente nel quale hanno fatto bene, e che li ha fatti stare bene. Corapi era a scadenza, gli altri sono in prestito e se le rispettive società non saliranno di categoria torneranno a Parma”.

STRATEGIE: “Ora il mercato sarà più in uscita che in entrata. Noi pensiamo alla Cremonese, e poi penseremo al Novara. Sul mercato abbiamo lavorato per cercare di aiutare il Parma a migliorare. Fare meglio di quello che abbiamo fatto nel girone d’andata, del quale sono contentissimo, non è facile. Ho letto che il Parma compra tutti, anche se ci sono nomi di giocatori con i quali non ho nemmeno parlato. Il punto è che il Parma fa gola: fa piacere, ma destabilizza un po’. Tutti pensano che possiamo spendere e spandere, ma qui non vogliamo fare il passo più lungo della gamba, e stiamo attenti a tutto. Ci tengo a precisare che ora ci fermiamo, il mercato del Parma è chiuso. Poi vedremo: abbiamo un budget da rispettare, vogliamo andare avanti con quel budget e non vogliamo andare oltre. C’è stato un investimento importante per Da Cruz, un giocatore che ha 10-15 anni di carriera davanti”.

NO MATRI: “La trattativa con Matri non c’è stata, anche perché il Sassuolo non se ne priva. Quest’estate era un “ni”, mentre ora mi hanno detto subito di no”.

AMBIZIONI: “Siamo dei neopromossi, non dimentichiamocelo mai. Io vedo tante società che gettano acqua sul fuoco. Poi vedono il nostro ambiente molto carico, ma dobbiamo stare molto tranquilli, e non farci prendere troppo dall’entusiasmo. Questa cosa mi preoccupa, sono sincero. Sono il primo che vuole andare avanti, ma non è facile. Qui c’è un progetto importante, c’è un centro sportivo importante, una proprietà parmigiana, l’innesto dei cinesi, PPC… Tutti vogliono il bene del Parma, e sono tutti tifosi del Parma, soprattutto. E questo mi dà una carica in più e una responsabilità in più. L’obiettivo? È quello di fare bene, consolidarci e costruire. Non ammazzarci, altrimenti torniamo alla situazione di prima”.

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