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IL GEDE: “Parma, vittoria da squadra matura e forte. Baraye rigenerato da D’Aversa”

IL GEDE: “Parma, vittoria da squadra matura e forte. Baraye rigenerato da D’Aversa”

Nuovo appuntamento con “Il Gede risponde”, la storica rubrica di Sportparma firmata dall’ex tecnico crociato Pietro Gedeone Carmignani per parlare, commentare e analizzare l’ultima vittoria del Parma contro l’Albinoleffe e l’intera giornata di serie A.

“La vittoria della maturità”, è d’accordo con questa tesi per riassumere l’1-0 di ieri del Parma contro l’Albinoleffe?
“L’importante era ottenere i tre punti anche se la prestazione è stata sufficiente. Questo è quello che fanno le squadre forti, mature. L’Albinoleffe ha dato filo da torcere pur non avendo i mezzi dei crociati. E’ stata una partita equilibrata fino alla fine”.

Visto il livello e l’organizzazione di molte squadre, paragonare questa Lega Pro ad una sorta di A2 è esagerato?
“In Italia il livello della Lega Pro è alto, anche se ieri non è stata una grande partita dal punto di vista dello spettacolo. Oltre al rigore, il Parma ha tirato in porta una sola volta. L’Albinoleffe, invece, non ha mai tirato in porta, ha cercato di limitare i danni. Il Parma è esagerato nello strapotere economico. E’ naturale che il Venezia non ha lo stesso potere economico ma è stata costruito per vincere il campionato. Chi più spende ha più possibilità di vincere, è la nuda e cruda verità. E non solo in Italia… Il calcio è bellissimo a livelli bassi, nel settore giovanile ad esempio, poi in serie A il calcio perde la sua poesia perché vince chi ha più soldi. Poi di tanto in tanto possono capitare della favole, vedi il Leicester di Ranieri”.

E il Parma può tornare ad essere una favola?
“Ora il Parma deve pensare solo a raggiungere la vetta. Il Parma ha una struttura (Collecchio) con una potenzialità enorme. Sono convinto che possa tornare in A in poco tempo e non si accontenterà di campionati mediocri. Nel Parma ci sono imprenditori con grandi disponibilità, in passato mai così vicini alla squadra della propria città. D’altronde, una volta entrati nel mondo calcio ti viene l’entusiasmo. Angiolini, ad esempio, era uno che non aveva mai fatto calcio, si è innamorato subito ed è anche diventato un intenditore ”.

Nella trasformazione di Baraye, anche ieri il migliore in campo, quanto è stato importante l’arrivo in panchina di un nuovo allenatore?
“D’Aversa ha trasformato Baraye. Non è il primo caso di un giocatore che cambia rendimento con l’arrivo di un nuovo allenatore; magari prima non si trovava nel sistema di gioco che utilizzava Apolloni. Ora è scoppiata la scintilla. Ha cambiato registro”.

In serie A Juve e Roma vincono con lo stesso risultato (2-0), ma non sono state partite semplici, vero?
“La Juventus può andare anche in difficoltà, come è successo ieri, però ha Higuain che risolve le partite. 2-0 e tutti a casa. L’attaccante argentino sta bene fisicamente e si vede. Anche la Roma ha avuto qualche difficoltà, perché il Crotone si è difeso bene nel primo tempo. Poi alla lunga vengono fuori le differenze tecniche che sono troppo evidenti. Forse i calabresi meritavano il pari”.

Che idea si è fatto delle forti polemiche (contro gli arbitri) dell’Inter dell’ex Pioli: giusto o esagerato?
“Le polemiche contro gli arbitri non hanno senso, è un atteggiamento che non condivido. Ci può stare che possa aver subito un danno, ma altre volte ha avuto dei favori. Pioli deve calmarsi un attimo, deve fare l’allenatore e non il Mourinho della situazione. L’Inter ha reagito sul campo alla sconfitta contro la Juve, tra l’altro senza tre-quattro giocatori importantissimi; ha vinto meritatamente contro l’Empoli, eppure questa mattina ho sentito Pioli lamentarsi per un rigore mancante. Non si vince con le polemiche”.

Il saluto dello stadio Meazza a Riccardo Cucchi per la sua ultima radiocronaca (dopo 38 anni di carriera) è una delle cose più belle del weekend appena trascorso?
“I tifosi sono la componente più bella del calcio; il saluto di ieri è un inno al calcio romantico. Poi, però, ci sono i fattacci di Avellino che macchiano un fine settimana di calcio”.

Questo Napoli, così straripante, può davvero impensierire il Real Madrid?
“Nel calcio può succedere di tutto, l’importante è che il Napoli non affronti il Real Madrid con troppo entusiasmo. L’entusiasmo va bene, poi dopo ci vuole la giusta attenzione, perché vai a giocare una squadra abituata a vincere la Champions. Il Napoli può mettere in difficoltà il Real con le ripartenze, una delle sue qualità migliori”.

Gasperini e l’Atalanta sono finalmente usciti allo scoperto dicendo che l’obbiettivo è l’Europa…
“Ha fatto bene perché l’Atalanta è una squadra che produce gioco e idee. Di fronte aveva un Palermo rigenerato, ma nulla ha potuto. Fa piacere che una squadra così giovane stia ottenendo questi risultati”.

Dalle stelle alle stalle: dopo l’ennesima sconfitta pare che la panchina di Donadoni (Bologna) sia a rischio. Sarebbe una scelta logica a questo punto della stagione?
“Non credo che Donadoni rischi il posto, ma a volte si prendono certe decisioni per l’atteggiamento della squadra. Nelle ultime tre partite ha incassato una valanga di reti. Ieri il Bologna era passato in vantaggio, ma ha trovato una Sampdoria brillante. E’ il momento più difficile dell’era Donadon a Bolognai. E’ logico che soffiano dei venti di malumore”.

A Pescara, invece, si attendono le dimissioni di Oddo. Giusto o sbagliato?
“Fino a poche settimane fa Oddo ha sempre detto che la squadre gioca bene, ma i risultati non sono mai arrivati. Non è solo Oddo il problema; chi potrebbe arrivare al suo posto non so cosa possa fare. A questo punto è meglio già pensare al prossimo anno. Il 5-3 col Torino parla chiaro, dopo 15 minuti la gara era già finita”.

La solita Fiorentina?
“Sì, la solita Fiorentina, alterna prestazione insufficienti ad altre autoritarie come ieri contro l’Udinese. Non ha continuità di rendimento e risultati. E’ evidente che i mezzi che ha a disposizione sono questi. Forse la rosa un po’ limitata. Fatto sta che resta un’eterna incompiuta”.

Se lo aspettava Antonio Conte dominatore della Premier?
“Che avesse vita così facile non me lo aspettavo, pensavo ad una campionato più combattuto. Chi allena il Chelsea può vincere il campionato, ovviamente, così come il Manchester United o City.
L’Arsenal non è a questi livelli. Conte sta facendo un grande lavoro”.

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