Entra in contatto:
il gede risponde carmignani

Parma Calcio

IL GEDE: «Piena involuzione, il Parma non ha un’identità»

IL GEDE: «Piena involuzione, il Parma non ha un’identità»

Nuovo appuntamento con “Il Gede Risponde” la rubrica del lunedì di Sportparma.com firmata dall’ex allenatore crociato Pietro Gedeone Carmignani.

Sotto la lente di ingrandimento la crisi del Parma dopo la pesante sconfitta interna contro il Torino e il resto della 15a giornata di serie A.

Buongiorno e buon anno mister. Come si può spiegare l’ennesima sconfitta del Parma? Quali sono gli aspetti tattici più critici?
“Buon anno a tutti voi. Il Parma ha cercato di pressare alto e di fare la partita ma non è nelle sue abitudini. Ha preso il gol in contropiede. E’ un periodo di involuzione, la squadra sembra non avere una fisionomia. Non fa più il contropiede e non riesce a fare un gioco manovrato offensivo. In campo corrono tanto ma è un rincorrere gli avversari. Il Torino ha ottenuto 3 punti pesantissimi, durante la partita è cresciuto, aveva un piano tattico preciso, difendere e ripartire.
Se per tre anni si è giocato solo in contropiede, non si riesce improvvisamente a cambiare mentalità, con i terzini che scendono, con i centrocampisti che attaccano l’area, ecc.. Il Parma di D’Aversa cercava la via più breve per arrivare in porta. Oggi si cerca di giocare in modo diverso, ma non ci sono risultati. In poche parole, in questo momento il Parma non ha un’identità”.

Come si esce da questa situazione?
“La squadra deve ritrovarsi, in questo momento manca autostima e fiducia. E’ vero che mancava Gervinho, ma non basta a giustificare tutto. Quando il Parma gioca a Milano dà il meglio di se, quando deve fare la partita non ce la fa. Non è abituato. Speriamo che il mercato porti un po’ di esperienza, perché ci sono tanti giovani. Nel mercato di riparazione non serve fare tabula rasa, servono idee chiare, serve accontentare le richieste dell’allenatore. E poi spero ci sia un confronto franco tra squadra e Liverani”.

Carota o bastone?
“Questi sono momenti delicati, se ne esce fuori solo col dialogo e il lavoro sul campo. Certi giocatori vanno accarezzati, quelli che ti danno meno vanno stimolati, spronati. I giocatori devono dare tutto, il 100%, altrimenti non danno niente e non sono utili alla causa. L’allenatore deve ascoltare i giocatori e viceversa”.

Il futuro di Liverani sembra legato alla trasferta di mercoledì in casa dell’Atalanta. Serve un mezzo “miracolo”?
“Per capire il prossimo avversario partiamo dalla partita di ieri: il Sassuolo gioca il suo calcio offensivo mentre l’Atalanta riparte in modo esemplare e concreta. Non c’è più Gomez, ma l’Atalanta non è un giocatore, ma una squadra, in cui ognuno sa sempre cosa fare. Il Sassuolo, specie contro le avversarie forti, pecca di presunzione e si dimentica di marcare.
Devi sapere cambiare atteggiamento durante la partita. In questo deve essere bravo l’allenatore. Per il Parma sarà una gara dura, ma tutta la squadra deve dare un segnale, anche in partite difficili come questa”.

Intanto il Milan continua la sua marcia da capolista… E’ prematuro parlare di lotta scudetto?
“Il Milan ha fatto una grande prestazione, contro un buonissimo Benevento. Il Milan ha una determinazione e una brillantezza che le altre non hanno, anche in inferiorità numerica. Benevento ben messo in campo, Inzaghi aveva preparato diverse trappole; la sua squadra ha saputo soffrire, con ordine, cogliendo anche due pali clamorosi. Nel Milan non si può più dire manca tizio o caio: vincono sempre e comunque. Questo è merito del gran lavoro di Pioli e anche delle scelte della società. I giovani giocano e sono di valore. Parlare di scudetto è prematuro, ma le vittorie danno convinzione e autostima. E non dimentichiamo che il Milan doveva avere 4 unti in più in classifica, perché contro il Parma e contro il Verona meritava di vincere”.

Qual è il punto di forza dell’Inter che può portarla ad un eventuale sorpasso in classifica?
“L’Inter è una squadra che fa gol con una facilità estrema. E’ stata messa in difficoltà dal Crotone, almeno fino a quando ha avuto gamba e condizione. Nel secondo tempo non ha più retto ed è venuta fuori la qualità dell’Inter che è uno squadrone, ha giocatori che inventano gol in qualsiasi momento”.

La Juventus continua ad avere prestazioni altalenanti…
“La Juventus vista contro la Fiorentina era una squadra irriconoscibile. La Juve è cresciuta durante la gara, è stata brava a capitalizzare le occasioni che ha avuto. L’Udinese è calata alla distanza, perdendo compattezza. Risultato troppo severo per i friulani. Ha preso due pali e gli è stato annullato un gol. La fase difensiva della Juve deve migliorare”.

Nella corsa allo scudetto c’è anche la Roma?
“La Roma ha vinto su un campo pesantissimo, ai limiti della praticabilità, dove era più difficile attaccare e più facile difendersi. E’ servita un’invenzione di Dzeko. La Roma ha fatto 4 vittorie nelle ultime 5, è una squadra in crescita che può regalare sorprese”.

E il Napoli?
“Troppo Napoli per il Cagliari, anche se l’inferiorità numerica ha condizionato la partita. Zieliński è stato un gran trascinatore. La squadra di Gattuso aveva chiuso l’anno in maniera disastrosa (2 sconfitte e un pareggio), ieri ha dato una risposta importante sul campo. Il Napoli ha giocatori straordinari dal punto di vista tecnico, ma ha bisogno di continuità per ambire a qualcosa di più”.

Come vede la lotta salvezza?
“Il Genoa è in forte crescita, Ballardini ha già ottenuto 4 punti in 2 partite. Ieri ha indovinato i cambi ed è riuscito a bloccare la Lazio. La Fiorentina era reduce dalla vittoria di Torino e ieri ha giocato un buon primo tempo, poi è calata e si è accontentata del punto, come il Bologna.
Allo Spezia non è bastata una buona prova difensiva per arginare il Verona, specie in inferiorità numerica. Il Verona di Juric è una squadra concreta, si prende tutto quello che si può prendere. Ha gioco e grinta. A proposito di espulsioni: gli allenatori devono stare attenti se hanno giocatori ammoniti dopo pochi minuti, soprattutto se si tratta di un difensore. Il giocatore è condizionato, se deve fare un entrata in scivolata non la fa perché rischia il secondo giallo. Quindi va sostituito”.

 

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità

Altri articoli in Parma Calcio