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Parma Calcio

La ridicola difesa di Ghirardi che getta fango sulla città

La ridicola difesa di Ghirardi che getta fango sulla città

Siamo sempre restii a riportare le parole dell’ex presidente del Parma Tommaso Ghirardi (condannato a 4 anni), ma questa volta facciamo uno strappo alla regola, perché le “sparate” rilasciate al collega Vanni Zagnoli, sul quotidiano Libero, meritano un approfondimento. Quanto meno alcune di esse, su tutte quelle relative al fallimento del vecchio Parma Fc, dove tira in ballo gli industriali della città, a suo dire “complici” di avere assistito inermi al fallimento del club crociato: “Nel 2012 andai a cena con quasi tutti i 7 soci di Nuovo Inizio, proponendo di lasciare loro il 51% gratuitamente, per creare un Parma più forte. Lo sanno l’Upi e il sindaco Federico Pizzarotti”.

E poi: “I poteri forti hanno impedito a Giuseppe Corrado” di prendere il Parma. “Era già tutto scritto, ovvero che ripartissero dalla serie D. Il mio grande errore è stato vendere a Taci; il margine per evitare il fallimento era ampissimo. Quando ho venduto a Taci c’erano 60-70 milioni di passivo, 25 dei quali a una mia controllata, dunque 35-45 reali”. Peccato che Ghirardi ignori come la sua gestione abbia creato una voragine di debiti, oltre che di irregolarità e reati vari, come stabilito dalla sentenza di primo grado del tribunale di Parma, sebbene nell’ultimo periodo l’ex patron bresciano abbia saldato i debiti con i creditori (leggi qui).

E infine un consiglio spassionato al nuovo presidente del Parma, Kyle Krause: “Chi arriva da fuori a Parma non ha vita facile, lo dico anche al nuovo proprietario Kyle Krause; si prepari a qualche scherzetto dai poteri forti locali, stia attento. La cessione a Krause è avvenuta anche per i 70 milioni di debiti, più 30 pagati a Nuovo Inizio. Io avevo resistito più a lungo con le mie forze”.

Parole che si commentano da sole perché a Parma tutti conoscono la verità. Una verità arrogante, ignorante, piena di debiti e folli ambizioni che lo hanno portato dritto in tribunale. E le motivazioni della sentenza di condanna nei confronti di Ghirardi e Leonardi, pubblicate ieri dal quotidiano parma.repubblica.it, non lasciano scampo a troppe interpretazioni: “Illecite falsificazioni contabili e di bilancio che permettevano la continuità aziendale in assenza di requisiti economico-patrimoniali, cagionavano, concorrevano a cagionare o comunque aggravavano il dissesto della società Parma Football Club spa, intervenuto formalmente il 19 marzo 2015, ma di fatto già esistente a partire dal luglio 2012”.

 

 

 

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