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Le richieste della procura: 2 punti in B o 6 in A per il Parma. 4 anni a Calaiò LIVE

Le richieste della procura: 2 punti in B o 6 in A per il Parma. 4 anni a Calaiò LIVE

ROMA – Il processo romano presso gli uffici del tribunale federale è iniziato con 20 minuti di ritardo (11,20). L’udienza è pubblica. Calaiò è il primo a presentarsi, accompagnato dall’avvocato Paolo Rodella. Il club crociato, invece, è difeso dall’avvocato Eduardo Chiacchio; in aula sono presenti l’amministratore delegato Luca Carra e il socio di minoranza Giacomo Malmesi, accompagnati dal responsabile dell’ufficio stampa Nicolò Fabris. Il tribunale presieduto da Mario Antonio Scino, ha prima ricevuto le richieste di ammissione al processo di Palermo e Venezia come parti interessate. Subito dopo c’è stata una sospensione di circa 15 minuti per prendere una decisione in merito: ammesso il Palermo, respinto il Venezia (inammissibile). Ricordiamo che Calaiò deve rispondere di tentato illecito (art.7 commi 1 e 2 del codice di giustizia sportiva), il Parma di responsabilità oggettiva, per alcuni messaggi whatsapp spediti all’ex compagno di squadra De Col prima di Spezia-Parma.

Il dibattimento inizia poco dopo le ore 12, il procuratore federale aggiunto Gioacchino Tornatore chiede 2 punti di penalizzazione al Parma da scontare nel campionato di Serie B 2017/2018 (annullando così la promozione in A) o 6 punti nel prossimo campionato di Serie A 2018/2019. Pesantissima la richiesta nei confronti di Calaiò: 4 anni di squalifica al calciatore Emanuele Calaiò con 50 mila euro di multa.

Prende la parola l’avvocato dell’Arciere, Paolo Rodella: “Richiesta infamante e assurda,  la procura dovrebbe chiedere scusa al mio assistito“.

E’ il turno di Calaiò, visibilmente amareggiato: “Per me è stata un’estate di inferno a causa di messaggi stupidi e scherzosi che non avevano nessun secondo fine. Ho 36 anni e 20 anni di carriera alle spalle. Non voglio chiuderla con una macchia come questa, queste accuse non mi appartengono Sono stato sbattuto sui giornali come se fossi un criminale, non lo auguro a nessuno. Sono una persona seria e corretta, ho vinto sette campionati sul campo, dando sempre tutto me stesso. Sono molto amareggiato e deluso, non pensavo di dover affrontare una situazione così, faccio fatica anche a parlare. Non era mia intenzione assolutamente alterare il risultato di Spazia-Parma“.

(ore 12:48) E’ il momento del Parma Calcio 1913 e dell’avvocato Chiacchio: “Sono esterrefatto, come può esistere la responsabilità oggettiva nei confronti del Parma? COme può una società controllare gli sms dei tesserati. Le richieste della procura sono inaccettabili. Tra l’altro, se dovesse essere accolta la richiesta di 2 punti di penalizzazione da scontare in serie B bisognerebbe rigiocare i playoff; e il Parma avrebbe il diritto di giocarli. In precedenza, ad esempio nel processo Dirty Soccer, sono state applicate pene meno pesanti per squadre come Paganese e Poggibonsi. Questo deve far pensare…“.

Chiede la parola anche l’ad Luca Carra: “Siamo nati 3 anni fa puntando tutto su principi come la correttezza e la lealtà. Abbiamo sempre sensibilizzato i nostri tesserati a mantenere un certo tipo di comportamento. La serie A l’abbiamo conquistata sul campo e non accettiamo queste accuse“.

Il dibattimento si è chiuso alle 13:23. Ora la palla passa al giudice che dovrebbe emettere sentenza entro il fine settimana (forse venerdì). I dirigenti del Parma presenti a Roma continuano ad esternare tranquillità sull’esito del processo.

 

(SEGUONO AGGIORNAMENTI)

 

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