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Parma Calcio

PAGELLE: Brunetta la nota stonata, brilla la stella di Benek

©Foto: Lorenzo Cattani

PAGELLE: Brunetta la nota stonata, brilla la stella di Benek

Le pagelle di Parma-Vicenza firmate dal nostro giornalista Lorenzo Fava.

Brilla ancora la stella di Benediczak, confermato titolare dopo Cittadella e di nuovo in gol. Stona invece il “pianista” Brunetta, che si fa espellere ingenuamente. Positive le prove di Mihaila e dei subentrati. Non c’è troppo lavoro per Buffon, che però è decisivo nel finale con un’uscita strappa applausi.

BUFFON 6,5 La sua partita inizia quando il Parma resta in dieci uomini. Dopo il rosso a Brunetta è subito chiamato a rispondere sui tentativi di Taugourdeau (punizione) e Di Pardo (tiro da lontano). In pieno recupero oltre il 90′ esce con sicurezza sui piedi di Diaw e mantiene la porta inviolata. Saracinesca.

OSORIO 6 Partita ordinata, senza troppi grattacapi dalle sue parti. Intercetta i traversoni che giungono da Calderoni e soci. Preciso in fase di impostazione.

DANILO 6 Una guida sicura per il reparto arretrato. Unica sbavatura nel finale, quando insieme con Cobbaut si fa superare di testa da Meggiorini rischiando di far segnare Diaw.

COBBAUT 6 Leggasi quanto scritto sopra. Poco sollecitato dai due attaccanti del Vicenza, impalbabili in area di rigore. Se la cava di fisico, mestiere e posizione.

DEL PRATO 6 La sua fascia è quella sulla quale il Parma attacca con minore intensità. A lui spettano i compiti difensivi. Annulla bene per tutto il match l’antagonista Calderoni. Nel finale sfiora il gol personale con un inserimento offensivo, ma Grandi dice di no.

VAZQUEZ 6 Non è la serata dei lampi di genio, anzi: si vede una sua versione più “operaia” che aiuta il Parma a rimanere più compatto. Soprattutto dopo l’espulsione di Brunetta. Qualche pallone di classe lo smista sempre, come il contropiede imbastito nel finale che permette a Del Prato di farsi minaccioso. Maestro d’orchestra.

BRUNETTA 4 L’esperimento da regista davanti alla difesa era intrigante. Peccato che lo vanifichi commettendo un’ingenuità imperdonabile e ingiustificabile e lasciando il Parma in inferiorità per un’ora di gioco. Ammonito per un fallo tattico, scaglia poi il pallone contro l’avversario a terra, meritandosi una sacrosanta espulsione e una grave insufficienza in pagella. Il pianista stavolta “stona”.

JURIC 6,5 Sostanza e quantità al servizio della mediana. Intercetta tutti i palloni che passano dalle sue parti. Prezioso anche in area di rigore, soprattutto sulle palle inattive a sfavore. Corre per due: il Parma non è sembrato nemmeno in inferiorità.

MIHAILA 6,5 Il più frizzante nel primo tempo. Maresca lo schiera largo a sinistra, ma il 28 rumeno si cerca gli spazi entrando bene “dentro” il campo e costringendo gli avversari a falli sistematici. Con la sua rapidità si crea una ghiotta occasione per segnare nella ripresa, ma Grandi gli sbarra la strada. E poi Maresca lo sostituisce.
(16′ st) Coulibaly 6 Prende il posto di competenza sulla sinistra. Concentrato e dinamico. Una spina nel fianco per Di Pardo, costretto a fermarlo con un fallo che merita il secondo giallo.

BENEDYCZAK 7,5 Le maglie del Vicenza in fase difensiva sono fitte e compatte. L’unico pallone pulito del primo tempo lo trasforma in uno splendido gol con una volée da fuori area che s’insacca dove nessun portiere al mondo sarebbe mai potuto arrivare. Nella ripresa lotta e si danna come un leone, facendo reparto da solo. Incontenibile.
(38′ st) Tutino ng

INGLESE 5,5 La sua partita termina senza alcun pallone giocato e giocabile dopo soli 38′, perché Maresca, costretto a ridisegnare un Parma rimasto in dieci uomini, deve inserire un centrocampista. Serata sfortunata, suo malgrado.
(38′ pt) Sohm 6,5 Non avrà troppa qualità nei piedi, ma i suoi muscoli sono stati linfa vitale nel momento in cui serviva ricompattare una squadra in dieci uomini. È suo il recupero del pallone che porterà al gol partita.

All. MARESCA 6,5 La conferma del 3-5-2 e la scelta di puntare ancora su “Benek” gli danno ragione. La squadra anche stasera ha dato prova di maggior organizzazione e compattezza. Interessante l’esperimento Brunetta in cabina di regia, rovinato soltanto dall’ingenuità dell’argentino, e rimediato in corsa con lucidità. Bene anche i cambi, che hanno dato un apporto importante e positivo.

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