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PARMA: delusione, ricorsi e nervosismo

PARMA: delusione, ricorsi e nervosismo

L’eterna rincorsa al Venezia fa bruciare energie, aumenta la tensione e irrigidisce il carattere. Per non perdere la testa bisogna avere i nervi d’acciaio, superare ogni ostacolo e avere una grande forza interiore. Concetti che il Parma sembra aver smarrito nei minuti finali della sfida interna con il Forlì. L’1-1 segnato da Bardelloni all’89’ brucia come il peperoncino negli occhi e difficilmente verrà dimenticato (stando al referto dell’arbitro negli spogliatoi, al triplice fischio finale, sarebbe successo il finimondo). Anzi, può segnare la svolta in negativo di una stagione, almeno per quanto riguarda la corsa al primo posto, anche se nulla è perduto, perché alla fine del campionato di Lega Pro mancano ancora 10 partite (30 punti in palio) e tutto può succedere, fermo restando che il Venezia dovrà per forza perdere almeno una partita e pareggiarne qualcun’altra (ad essere ottimisti), mentre il Parma dovrà vincere (quasi) tutte. Una situazione estrema, difficile, ma non impossibile, soprattutto nel variegato mondo del calcio.
Intanto la società nelle prossime ore presenterà ricorso contro le squalifiche di Calaiò e D’Aversa, sperando di ottenere almeno uno sconto, soprattutto per l’attaccante siciliano, in un momento di grande emergenza a causa della lunga lista di infortunati (Coly, Frattali, Munari, Nocciolini, Scavone).
Nello spogliatoio crociato c’è amarezza ma non rassegnazione, certo è che al di là della (valide) giustificazioni di rito, è bene che a fine partita invece del thè caldo si faccia uso di una buona camomilla, perché il nome e la storia del Parma meritano un’altra immagine.

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