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Fabio Pecchia in Parma Bari 1 0 sedicesimi di Coppa Italia

Parma Calcio

Pecchia: «Questa vittoria è il giusto premio per tutti»

Pecchia: «Questa vittoria è il giusto premio per tutti»

Le parole dei due mister, Fabio Pecchia e Michele Mignani, in conferenza stampa al termine della partita degli ottavi di Coppa Italia Parma-Bari.

Oltre ai due tecnici abbiamo raccolto anche le dichiarazioni del difensore crociato Alessandro Circati.

PECCHIA «Giocare per 90 minuti, come fatto nel primo tempo, significa spremere energie fisiche e mentali. E la squadra le ha messe sul campo. Lavoriamo per quello, però nel secondo tempo c’è stato il ritorno del Bari. Balogh, ad esempio, con me non ha ma giocato e ha fatto una prestazione di alto livello, mantenendo la linea così alta: mantenere la concentrazione non era facile. Complimenti a lui.
Cosa migliorare? Tantissimo nelle due fasi. Abbiamo chiuso la porta con poca qualità. Questo è quello che si respira dentro al gruppo: di voler esserci dentro e creare un’identità tecnico-tattica. Giusto atteggiamento da parte di tutti. L’esaltazione degli individui in questo momento fa piacere, la squadra ha bisogno di questo. Soprattutto di creare questo bel clima con il pubblico, si respira e si sente. E viene apprezzato dal pubblico questo atteggiamento dei ragazzi.
Corvi e Sohm? Ho fiducia nel gruppo, poi c’è qualcuno che rimane fuori quando faccio le scelte. La cosa più difficile è rimanere tutti dentro, pur non giocando. Simon (Sohm, ndr) ha sempre avuto il giusto atteggiamento; a Pisa aveva giocato in una posizione non sua. Il ragazzo ha potenzialità, come del resto questa squadra giovane. Bisogna sapere cogliere i giusti momenti, di capire i momenti up and down. Corvi deve viverla con serenità. Ha lavorato con serietà e sul campo si è fatto trovare pronto, facendo buone cose.
Il nostro percorso, iniziato da Salerno, è un giusto premio. Ma bisogna avere la voglia di vincere. A gennaio andremo in uno stadio e contro una squadra di altissimo livello. Quel tipo di partite aiutano il percorso di crescita di una squadra giovane. Noi dobbiamo giocare per vincere le partite, senza distinzione.
Mi spiace che qualcuno ancora non abbia avuto spazio, ma è solo una questione di tempo. Insisto a dire tutti di lavorare perché è solo una questione di tempo, di opportunità. Sui cambi? Charpentier è una gestione, è in proporzione a quello che aveva nelle gambe. Ha finito molto bene.
Ci sono stati momenti in cui il Bari ha potuto andare in gol, ma la squadra non l’ha subito dal punto di vista mentale. I momenti di difficoltà dobbiamo viverli con una maturità diversa».

CIRCATI «Se non prendiamo gol, si può anche pareggiare. Noi ci teniamo molto a questo aspetto. Cheddira ha fatto un buon inizio di campionato, con tanti tanti gol, ma per noi non cambia nulla: noi facciamo sempre del nostro meglio.
Quelli che non hanno giocato il mister li ha messi dentro perché il mister vede qualcosa in loro: in allenamento ci prova tutti, poi alla fine la scelta è sua e ci trova pronti.
L’inter agli ottavi? Siamo tutti molto contenti, ci penseremo. Ma ora è tempo di pensare al Südtirol».

MIGNANI «Ho trovato una squadra che anche con interpreti diversi ha espresso un calcio propositivo, stesse idee viste alla prima di campionato. Nella ripresa il Parma ha difeso il vantaggio. Noi avevamo il pensiero di superare il turno, oggi abbiamo incontrato una squadra che fa il nostro campionato. Sabato abbiamo una partita difficilissima, dovremo ripartire dalla prestazione del secondo tempo.
Turnover eccessivo? Non lo ritengo tale, il turnover non esiste. Tra oggi e sabato c’era da fare due viaggi e ho gestito le energie.
Due sconfitte di fila? Questa è una nota di dispiacere. Ma oggi abbiamo fatto un gran secondo tempo, spero non ci faccia perdere l’autostima che ci eravamo conquistati nel recente passato. Pucino va gestito, Folorunsho ha avuto un disturbo intestinale, Antenucci non valeva la pena rischiarlo: non abbiamo voluto perderlo per un mese.
Frattali? Per me è un titolare. In rosa ho la fortuna di avere tre portieri. A Caprile abbiamo dato fiducia e se l’è meritata. Gigi è un grande professionista: prima della partita non ci siamo parlati, ma avevo capito quanto ci teneva a giocare questa partita».

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