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Stefano Morrone è il nuovo allenatore della Beretti: “Ai ragazzi insegno a vivere solo per il calcio e a lasciar perdere le distrazioni del mondo di oggi”

Stefano Morrone è il nuovo allenatore della Beretti: “Ai ragazzi insegno a vivere solo per il calcio e a lasciar perdere le distrazioni del mondo di oggi”

Questa mattina al centro sportivo di Collecchio il responsabile del settore giovanile del Parma Calcio 1913, Fausto Pizzi, ha presetato il nuovo allenatore della formazione Beretti: Stefano Morrone.

Le parole di Fausto Pizzi (da parmacalcio1913.com che ringraziamo anche per la foto):
Volevo ringraziare Simone Barone, che nella scorsa annata ha allenato gli Juniores Nazionali, per il lavoro che ha svolto con noi mettendoci passione, entusiasmo e professionalità e fargli il migliore in bocca al lupo. Siamo lieti di offrire un’opportunità formativa importante ai nostri ragazzi, ma anche di essere un trampolino di lancio per gli allenatori che lavorano e lavoreranno per noi. Siamo altrettanto contenti per Stefano Morrone, che con noi ha iniziato un bel percorso l’anno scorso. Presto presenteremo tutti i quadri tecnici del Settore Giovanile per la nuova stagione”.

Le dichiarazioni di Stefano Morrone (da parmacalcio1913.com):
Sono contento per l’opportunità che si è presentata a Simone Barone, che è un amico, seppur sia una perdita per il nostro Settore Giovanile. Quando Fausto Pizzi mi ha prospettato l’idea di allenare la formazione Berretti sono stato inizialmente un po’ titubante, perché mi dispiaceva lasciare i ragazzi degli Allievi, con cui nella scorsa stagione avevo cominciato un bel tragitto. Alcuni di loro me li ritroverò nella rosa del nuovo gruppo che preparerò. Nella Berretti possono giocare tre ragazzi classe 1997 come fuori quota, ma l’organico che stiamo allestendo sarà formato prevalentemente da giocatori classe 1999 e classe 2000. Il nostro principale obiettivo, che collima con quello della società, è far crescere calciatori, provando a formarne qualcuno in grado di approdare alla prima squadra. Certo, poi, è anche importante vincere, perché le vittorie aiutano nel processo di crescita, ma al primo posto poniamo la maturazione di ogni prospetto attraverso, comunque, lo sviluppo collettivo. Ai ragazzi, seppur nella Berretti arrivino giocatori già pronti dal punto di vista tattico, insegno a vivere solo per il calcio, lasciando da parte tutte le altre distrazioni del mondo di oggi. L’importante è farli giocare, farli sbagliare, fargli vivere sulla propria pelle i loro sbagli. Un’idea di gioco va data, ma mi piace dar loro loro la libertà di sbagliare. Io fornisco idee e input, loro devono capire e scegliere la cosa giusta da fare. Stiamo provando, con un grande lavoro, a ricreare il Settore Giovanile che aveva il Parma Calcio. Abbiamo una rete di osservatori ottima, che stanno realizzando un’opera di scouting sul territorio incredibile e preziosa per noi tecnici”.

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