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Il Gede Risponde

Il Gede: Periodo difficile, ma il Parma non teme nessuno, Roma compresa

Il Gede: Periodo difficile, ma il Parma non teme nessuno, Roma compresa

Questa volta, in via del tutto eccezionale, la rubrica "Il Gede risponde" viene pubblicata il martedì, un giorno dopo la sua normale collocazione. Il parere del gede è fondamentale non solo per commentare le ultime sconfitte dei crociati, ma anche per parlare del difficile impegno di domani sera contro la Roma, sempre all'Olimpico.

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Due sconfitte consecutive hanno già cancellato il momento d’oro del Parma?

“Potrebbe anche esserci un calo fisiologico, ma non di natura fisica. I numeri possono finire. A Torino si poteva pareggiare, così come contro la Lazio. In quest’ultima partita la difesa è stata piuttosto disattenta. L’assenza di Paletta è importante. Peccato, sono state due sconfitte strane. Sul piano del gioco il pari era meritato, in entrambe le gare, poi ci sono sempre gli episodi. Le assenze sono importanti, su tutti Paletta. Ma anche a centrocampo l’infortunio di Gargano si fa sentire”.

Contro la Juventus c’era un rigore grande quanto una casa, ma non tutti la pensano allo stesso modo. Lei da che parte sta?

“Parlano tutti, Conte e Marotta, a me sembra che difficilmente la Juventus abbia una decisione contraria in situazioni dubbie. Gli errori arbitrali fanno parte del gioco, ma c’è poco dialogo arbitri-giocatori”.

Dopo due sconfitte quale è il morale all’interno dello spogliatoio?

“Speriamo non ci un contraccolpo psicologico. E’ aumentata la concorrenza nella lotta per l’Europa League e questo significa che sarà un finale di stagione avvincente. Bisogna rimboccarsi le maniche, anche se il Parma non ha mai avuto cali di concentrazione in questo ultimo periodo.

Domani sera è in programma un’altra sfida da brividi contro la Roma. Il Parma saprà rialzare la testa e riprendere il cammino?

“E’ un periodo difficile, lo sapevamo e lo avevamo detto con anticipo. Il Parma avrà grande determinazione, così come la Roma. I giallorossi non concederanno nulla perché il campionato è ancora aperto, anche se le possibilità scudetto sono poche. Partita difficile, ma il Parma non teme nessuno come ha fatto contro Juve e Lazio”.

In questo periodo si discute molto della possibilità di riportare la Serie A a 18 squadre. Cosa ne pensa?

“Ai miei tempi, negli anni ’70 le squadre in Serie A erano 16. Il campionato è bello così, a 20 squadre. Questo campionato è meno avvincente perché la Juve lo ha già chiuso. Basterebbe cominciare il campionato a metà agosto per colmare i troppi impegni durante la stagione, coppe comprese. Forse a 18 squadre sarebbe meglio. Sicuramente la Serie B a 22 è un’esagerazione”.

Il Napoli si è regalato una vittoria di prestigio, mentre il Milan sembra aver imboccato la strada giusta. E’ così?

“Partiamo dal Milan: è prematuro per dire che il malato è guarito. Sembra che sia cambiato il vento, certo, ma ci cono ancora ampi progressi da poter fare. Si nota un miglioramento e soprattutto un coinvolgimento psicologico maggiore di Balotelli. Lui deve fare la differenza. Diciamo che in queste ultime tre partite ci sono stati anche episodi favorevoli, come l’errore di Matri davanti alla porta. Contro il Chievo ho visto maggior movimento di giocatori senza palla e questo è un dettaglio di non poco conto. Il Napoli: vittoria di prestigio, ma poco rammarico per il primo posto, perché la Juve si è dimostrata più forte. Sono convinto che il Napoli cercherà di colmare il gap con un mercato ancora improntato alla ricerca di maggiore qualità. Insigne è fantastico, ha spaccato la Juventus. Per la prima volta ho visto una difesa attenta e sempre in linea. Grande Buffon, ha fatto belle parate. Infine: la Juve è Tevez dipendente. Senza Tevez avrebbe dei punti in meno e il campionato sarebbe più incerto”.

L’Inter è l’eterna incompiuta, Mazzarri deve essere messo in discussione?

“L’Inter è una squadra confusionaria, che non riesce ad esprimere le qualità che ha. Anche Mazzarri si deve porre delle domande e non parlare sempre di arbitraggi e sfortuna. L’Inter non gioca mai 90 minuti, regala sempre un tempo. Ieri ha regalato il secondo, con molti errori in fase difensiva. Sono convinto che un allenatore si debba interrogare spesso sulla propria squadra, sul proprio lavoro e sul sistema di gioco adottato. Chiedersi se la squadra ha reso come dovrebbe. Thohir non lo ha ancora confermato per la prossima stagione, non rientrare in Europa per la seconda volta consecutiva sarebbe dura e pesante per una società blasonata come l’Inter. Moratti ha lasciato perché non poteva più sostenere le ambizioni del club. Con Tohir è tutto diverso. Non so come andrà finire”.

Chi ha il posto assicurato, invece, è Sinisa Mihajlovic…

“Sampdoria-Fiorentina è stata una bella partita, lo 0-0 finale è bugiardo. Due squadre in salute, soprattutto la Sampdoria. Mihajlovic sta facendo una grande stagione. Lui è un allenatore con grande carica psicologica ed ha portato entusiasmo. L’autostima è importante”.

Bologna e Sassuolo sono in grande difficoltà?

“il Bologna è in grandissima difficoltà, certamente. È evidente chiedersi se la società ha fatto bene a cambiare allenatore. Il Bologna ha reagito solo a partita compromessa. L’Atalanta, invece, è una società che ha dimostrato come si possa costruire un progetto senza grandi risorse economiche. Settore giovanile importante e un bravo allenatore come Colantuono. In zona retrocessione l’unico punto lo ha fatto il Livorno, il resto è rimasto tutto invariato. Non è compromesso niente, neanche per il Catania. Il Sassuolo continua a lottare e combattere, non si è arresa nessuna delle ultime in classifica. Anche il Catania ha fatto una grande partita contro l’Udinese, sbattendo contro un portiere esaltante (Scuffet). Il Catania poteva fare uno-due gol. Il Cagliari ha un buon margine di vantaggio sulla terz’ultima, ma questo è dovuto alle concorrenti che stanno facendo pochi punti”.

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