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Il Gede Risponde

Il Gede: Parma, l'Europa è vicina. E senza i due mesi no sarebbe Champions League

Il Gede: Parma, l'Europa è vicina. E senza i due mesi no sarebbe Champions League

Come ogni lunedì appuntamento con la seguitissima rubrica "Il Gede risponde". Cinque domande e cinque risposte firmate Pietro Carmignani. Un'analisi sapiente sull'ultima giornata di campionato che ha visto il Parma espugnare il San Paolo di Napoli, ma anche del sorpasso della Roma ai danni dell'Inter in vetta alla classifica.

Partiamo dalla bella e importante vittoria del Parma a Napoli. Cosa hanno avuto in più gli uomini di Guidolin rispetto ai partenopei?

Il Parma ha vinto a Napoli dopo aver disputato una gara tatticamente e agonisticamente perfetta. E’ stata una sfida avvincente e a tratti spettacolare, in cui il Parma in più rispetto al Napoli ha avuto, oltre che una piccola dose di fortuna, la concretezza, trasformando in gol 3 occasioni su 3. Un elogio particolare lo merita Guidolin che sa quello che vuole dai suoi giocatori e come ottenerlo. Il tecnico del Parma nel corso dell’incontro ha cambiato più volte lo schieramento della squadra, che ha ritrovato la determinazione del girone di andata. Sono convinto che sia questo il vero Parma. Difficile fare dei nomi invece riguardo i giocatori, in quanto la squadra ha vinto grazie ad un’ottima prestazione del collettivo in generale.

Il successo peraltro ha confermato che le ambizioni europee sono sempre più legittime. Ce la farà il Parma?

Grazie a questo successo il Parma non solo si è avvicinato ancora di più all’Europa League, ma addirittura ora “vede” anche la Champions… Senza i due mesi di black out peraltro il Parma in questo momento avrebbe un posto assicurato nella massima competizione europea, ora distante 8 punti. Per il quarto posto vedo una lotta a tre tra Palermo, Sampdoria e Juve, che diventerà a due se i bianconeri non batteranno l’Inter venerdì. Difficile stabilire una quota, vincerà chi ha più birra. Personalmente mi ha sorpreso molto la vittoria della Sampdoria nel derby.

In vetta invece c’è stato il sorpasso che si augurava buona parte dell’Italia. Ora è la Roma la favorita?

Beh, è normale che quando una squadra vince, tutti gli tifino contro. Accadeva con il Milan e la Juve, ora tocca all’Inter e sarebbe lo stesso anche con la Roma. I giallorossi hanno completato, per il momento, una rimonta che tre mesi fa sarebbe stata impensabile, e da cacciatori sono diventati la “lepre”. Aumentano le pressioni ma anche gli stimoli, poiché vincere fa sempre bene. La Roma questo fine settimana avrà il vantaggio di giocare una gara insidiosa come il derby due giorni dopo la partita tra Inter e Juve. Anni fa non sarebbe accaduto. Al terzo posto c’è il Milan, che Leonardo continua ad elogiare, ma non sono molto d’accordo. Se infatti l’obiettivo è vincere la squadra merita di essere criticata per un rendimento non all’altezza delle qualità dei giocatori.

L’Inter ha perso molto terreno. Colpa della Champions o delle scelte di Mourinho?

Contro la Fiorentina l’Inter non ha sfruttato il turnover di Prandelli e si è fatta raggiungere in una gara molto combattuta. L’errore di Mourinho, a mio parere, è stato quello di utilizzare sempre gli stessi, o quasi. La formazione contro la Fiorentina era identica a quella di Mosca… Utilizzare contemporaneamente 5 difensori (4 più Cambiasso) e 5 attaccanti (4 più Snejider) ha portato maggiore pressione ma anche il rischio di subire il 2-0. E la difesa ha commesso gravi errori, a cominciare da Julio Cesar, che una volta salvava le partite, ora invece…

In coda infine come vede la situazione?

Il Livorno è con le spalle al muro, a maggior ragione dopo l’incomprensibile ritorno in panchina di Ruotolo. Il Siena non credo che ce la farà, ma c’è da dire che forse se si fosse svegliato prima ce l’avrebbe fatta. Da quando c’è Malesani la squadra ha raccolto tanto punti, una media da “zona tranquillità”. L’ultimo posto se lo giocano Atalanta, Bologna e Lazio, quella messa meglio, non solo per i 6 punti di vantaggio. E’ in caduta libera invece il Bologna, un cammino che ricorda molto quello che lo portò alla retrocessione dopo lo spareggio con il mio Parma. A Colomba peraltro non manca la gente che glielo sta facendo notare.

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