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Il Gede Risponde

IL GEDE: «Il Parma deve cambiare rotta, D’Aversa saprà trovare la soluzione»

IL GEDE: «Il Parma deve cambiare rotta, D’Aversa saprà trovare la soluzione»

Nuovo appuntamento con “Il Gede risponde”, la rubrica del lunedì firmata dall’ex tecnico gialloblù Pietro Gedeone Carmignani, per commentare l’ultima sconfitta del Parma a Brescia e l’intera giornata di serie A. Prima, però, il mister ha voluto ricordare l’amico Franco Chiastra, ex responsabile del Centro Sportivo di Collecchio, venuto a mancare nella serata di ieri.

“Franco era una persona squisita, eccellente, che ha fatto tanto nel Parma. Avrebbe meritato di rimanere sempre al fianco del Parma. Era bravo a gestire il Centro Sportivo, era un direttore ineccepibile. Lo ricordo come una bravissima persona. Un caro amico. Sempre disponibile, pronto a dirti una cosa buona, a incoraggiarti anche nei momenti difficili. L’ho conosciuto negli anni della salvezza e per me è stato prezioso”.

Il Parma perde anche a Brescia e continua a evidenziare i soliti limiti. Perché?
“C’è stato il mercato di riparazione e la possibilità di rimediare a certe mancanze. E invece da quando è ripreso il campionato il Parma ha invertito la rotta, fa punti in casa e fuori perde (2 volte). Sembra proprio che ci sia un inversione nel gioco, meglio al Tardini che fuori. Può anche darsi che sia solo un momento negativo, dopo i carichi di lavoro di inizio gennaio. Bisogna aspettare un attimino per vedere come si evolvono le cose prima di emettere dei verdetti”.

A Brescia, però, la squadra è apparsa scarica, soprattutto nel primo tempo. Un atteggiamento inammissibile per chi vuole e deve lottare per la promozione…
“A Brescia brutto primo tempo, spesso in balia del pressing avversario. Il Parma ha sofferto molto le discese sulla sinistra di Curcio, da cui sono nati i due gol. Il Parma ha cambiato atteggiamento nella ripresa, grazie anche al cambio di modulo. Dopo il pareggio, però, non ha avuto continuità. E’ mancato equilibrio. Onestamente mi aspettavo un Parma diverso, più combattivo”.

Cambiare modulo, considerando anche gli imminenti rientri di Calaiò e Ciciretti, può essere la soluzione giusta?
“Un allenatore fa la formazione in base ai giocatori che ha a disposizione. Io credo che D’Aversa saprà trovare la soluzione giusta”.

La classifica è preoccupante?
“Con due vittorie sei terzo e con 2 sconfitte sei fuori. Bisogna cambiare marcia. Resta comunque un campionato difficile: il Bari ha preso due scoppole incredibili nelle ultime due partite, eppure sembrava una squadra in crescendo. Il campionato di B è difficile, devi giocartela con tutte. In serie B, a differenza della A, c’è più equilibrio e quindi i risultati sono imprevedibili”.

A proposito di serie A: il duello Napoli-Juve continua inarrestabile…
“La Juventus ha fato una partita esagerata, troppo differenza con il Sassuolo che, di contro, ha avuto un atteggiamento sbagliato; non è un bel segnale in vista della lotta salvezza. La Juve ha una grande rosa, questo lo sanno anche le pietre, semmai conferma di essere in grande forma. E’ stata implacabile, una macchina da gol che tra l’altro non ne subisce.
Il Napoli ha avuto le sue difficoltà contro un Benevento aggressivo, Reina è stato impegnato un paio di volte. Poi una grande perla di Mertens ha sbloccato la gara. Sarri ha meno titolari rispetto ad Allegri e questo alla lunga potrebbe fare la differenza, anche se sono convinto che il Napoli lotterà fino alla fine per lo scudetto. Il Benevento, con la rosa alla allargata, ha ancora qualche possibilità di salvezza”.

Cosa pensare di un Inter così brutta e irriconoscibile rispetto al girone d’andata?
“Partiamo col dire che il Crotone ha giocato una partita sempre propositiva, merito del lavoro di Zenga. L’Inter ci mette del suo, non voglio fare polemica… ma mi pare che Spalletti sia più impegnato a fare dichiarazioni mediatiche. Spalletti ha 4 titolari nuovi rispetto a Pioli; ora ha preso Rafinha. Moratti è stato chiaro, Spalletti è pagato per risolvere i problemi. L’Inter deve avere un gioco diverso, non si può solo pensare di giocare solo con i cross per Icardi. Bisogna mettere mano al lavoro. L’Inter è una squadra di ottimi giocatori e deve fare di più. Sta succedendo quello che è successo a Stramaccioni, a Mancini e a Pioli; finita l’euforia del tecnico nuovo, la squadra si perde.
Se c’è un calo fisico di alcuni giocatori, l’allenatore e il suo staff devono trovare la soluzione. Se c’è un calo mentale, bisogna intervenire sulla testa dei giocatori. Lo deve fare Spalletti”.

La Roma, invece, sembra in ripresa…
“La Roma ha fatto un solo gol ma ha creato tanto. Poteva e doveva chiuderla prima. Vittoria che riporta un po’ di serenità, Di Francesco può fare un ottimo finale di campionato. Il Verona, invece, è passato dalla prestazione super contro la Fiorentina alla pochezza di ieri”.

E il Milan?
“Il Milan deve imparare a finire le partite in 11. Ha fatto un buon primo tempo, bella partita, con ritmi elevati, contro una buona Udinese. E’ la conferma del buon momento che stanno attraversando le due squadre. Sono convinto che in 11 contro 11 forse sarebbe stata un’altra partita”.

Al Bologna di Donadoni cosa sta succedendo?
“Quarta sconfitta nelle ultime 5 partite per il Bologna di Donadoni. Squadra in crisi. La Fiorentina, dopo le contestazioni, si è rialzata con carattere e grande coesione tra squadra, tecnico e società. Due gol direttamente su calcio angolo, non so tra quanto ricapiterà…”.

Vincono anche Atalanta e Cagliari…
“Ha giocato e tirato in porta solo l’Atalanta, confermando di essere in ottime condizioni sia per il campionato che per le Coppe. Il Chievo si è solo difeso. Atteggiamento esclusivamente rinunciatario. Maran si è accorto che la zona retrocessione è vicina?
La Spal ha una sua identità e un suo gioco, ma ha trovato un buon Cagliari che ha vinto uno scontro diretto importante. Mi sorprende che la panchina di Semplici sia a rischio”.

 

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