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Il Gede Risponde

IL GEDE: «Il clima di incertezza ha influito sulla prestazione del Parma»

IL GEDE: «Il clima di incertezza ha influito sulla prestazione del Parma»

Torna l’appuntamento settimanale con la rubrica di Sportparma “Il Gede Risponde”. Analisi e commenti sull’ultima giornata di serie A, interamente a porte chiuse per l’emergenza coronavirus. La firma inconfondibile è quella dell’ex allenatore del Parma Pietro Gedeone Carmignani.

Buongiorno mister, che idea si è fatto del “teatrino” di Parma-Spal?
“Sono momenti caotici, per i provvedimenti che vengono presi e interpretati in un certo modo. Purtroppo quando sono in molti a decidere, come nel calcio, c’è sempre incertezza. Quello che è successo ieri al Tardini è incredibile. E’ tutto un caos: il Ministro dello Sport prima chiede le partite in chiaro, poi la sospensione; poi c’è da sentire la Lega, il sindacato dei giocatori… Non prendono mai una decisione definitiva. Adesso domani si riuniscono, se avessero deciso di sospendere 2 settimane fa forse sarebbe stato meglio. E’ anche vero che poi la gente va a sciare e ballare…
Il calcio vive in un clima di incertezza. Non si doveva aspettare le 12,15 per prendere una decisione. Comunque, è il Governo deve dare degli ordini ben precisi”.

Quello che è successo in questi giorni e nei minuti precedenti il fischio d’inizio può aver influito sulla prestazione del Parma?
“Penso di si. Questi episodi hanno influito sulla prestazione del Parma. La Spal aveva più voglia e fame. Il Parma non ha avuto le energie nervose per reagire allo stato delle cose. Poi l’imprecisione di Gervinho e Kulusevski hanno fatto il resto. Compresa la difesa, di solito molto attenta, invece ieri l’ho vista disorientata davanti a certe situazioni. Petagna e Valoti, ad esempio, hanno creato diverse difficoltà. Il rigore è incerto, ma a parte questo è stata una sconfitta che non mi aspettavo. La partita è cambiata nel sottopassaggio, a livello psicologico. Questo nulla toglie alla Spal che ha giocata una gara determinata”.

Problemi che potrebbero aver influito non solo sul Parma ma anche su altre squadre ieri in campo?
“Sicuramente, vedi Milan-Genoa e Samp-Verona: anche questi risultati sono frutto di quanto avvenuto nei giorni precedenti. Le squadre in lotta per la salvezza hanno reagito bene, con convinzione. Nel Milan, poi, ci sono problemi dirigenziali, ma questo non basta per giustificare la brutta sconfitta e prestazione contro il Geneoa. Ho visto i rossoneri scarichi. Per il Genoa terza vittoria nelle ultime 4. Nel calcio, come in ogni sport, conta l’aspetto psicologico, la convinzione, la cattiveria. Al Milan non può bastare il solito Ibrahimovic a riequilibrare tutto. Troppi errori e timori.
Così il Verona a Marassi, ribaltato da un grande Quagliarella che tiene la Sampdoria sopra la lotta retrocessione. Hanno vinto Spal e Genoa in trasferta, il Lecce che sembrava fuori ora è terz’ultimo”.

E il pareggio a reti bianche tra Udinese e Fiorentina?
“Una partita tra due squadre che hanno giocato con il freno tirato, dove la paura di perdere era superiore alla voglia di vincere. Poche occasioni, un punto che può accontentare entrambe, ma che non dà garanzia di sicurezza in classifica”.

Non ha giocato ieri, ma i 7 gol dell’Atalanta contro il Lecce, della settimana scorsa, fanno ancora rumore…
“Non ci sono aggettivi per definire l’Atalanta. Non c’è una squadra che gioca come l’Atalanta, neanche in Europa. Ogni volta che passa la metà finisce l’azione. E’ perfetta. Pratica un calcio sempre offensivo, attacca sempre. I corsi di allenatori della Figc dovrebbero essere fatti a Zignonia, con Gasperini come insegnante”.

Concludiamo con il derby d’Italia: troppa Juve e poca Inter?
“La migliore Juve la vedi sempre contro l’Inter, così è stato anche all’andata. Una Juve più di sostanza che di ricamo. Concreta e attenta. L’Inter è rimasta in partita fino all’1-0, poi è mancata completamente nella reazione, che non c’è stata. Lukaku è venuto meno, ha un rendimento alto solo con le squadre di medio bassa classifica. Non so è se è casualità. Al contrario di Dybala che quando entra dalla panchina inventa cose straordinarie. All’Inter non basta il gioco di squadra e la fisicità, manca la giocata che ti fa vincere la partita; il giocatore che supera l’avversario e fa un gran gol.
Gli acquisti di gennaio non hanno ancora cambiato il volto dei nerazzurri. Si dovranno ambientare, certo, ma al momento non hanno influito. Il discorso scudetto non è solo una corsa a due (Juve e Lazio), anche se il distacco dei nerazzurri è di 9 punti, ma devono recuperare la partita con la Samp”.

 

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