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Il Gede Risponde

IL GEDE: «Il Parma è salvo, ma la qualità del gioco deve migliorare»

IL GEDE: «Il Parma è salvo, ma la qualità del gioco deve migliorare»

Torna l’appuntamento del lunedì di Sportparma con “Il Gede risponde”, la rubrica firmata dall’ex allenatore gialloblù Pietro Gedeone Carmignani.

Il Parma si accontenta di un punto contro il Chievo, ma era logico aspettarsi qualcosa in più?
“Il campionato è praticamente finito e i ritmi sono stati quelli di una partita di fine stagione. Servono le motivazioni, ma al Bentegodi il Parma ha giocato solo un tempo, il primo. Risultato giusto, partita equilibrata. Manca solo la matematica, ma la salvezza è stata raggiunta. Certo, ci si poteva aspettare di più a livello qualitativo”.

La salvezza è praticamente in cassaforte, eppure il bilancio del girone di ritorno è deficitario. Come si può spiegare questa involuzione?
“La squadra ha giocato un girone d’andata brillante rispetto al ritorno, forse a causa di una condizione fisica che è peggiorata. Contro il Chievo, nel secondo tempo, il Parma è apparso stanco, anche se mancavano giocatori importanti. Tutto il peso dell’attacco era su Gervinho che da solo non può sopportare tutto. Speriamo di vedere una squadra più libera mentalmente e con più qualità nelle ultime giornate”.

Le dichiarazioni post partita di D’Aversa hanno lasciato qualche perplessità (leggi qui). Lei cosa ne pensa?
“Sono cose che si dicono per prendere tempo. Non so dire se ha avuto delle richieste o meno da parte di altre squadre. L’obiettivo della salvezza è stato raggiunto ed è quello che conta. E poi ha ancora un anno di contratto. Sento dire che tra la tifoseria c’è un po’ di malcontento… Ma tutti avrebbero firmato per il campionato che sta facendo il Parma. Sinceramente non capisco certi malumori. A Parma si vive bene, ma è una città abituata ad essere critica, anche se nel momento dei bisogno il pubblico ti aiuta sempre e io l’ho provato sulla mia pelle”.

Il pareggio tra Inter e Juventus sembra aver azzerato i 26 punti di differenza in classifica tra le due squadre. Come mai? E’ solo una questione di motivazioni? E cosa ne pensa delle polemiche post partita tra Allegri e Adani?
“La Juventus ha giocato per onorare il campionato, ma è chiaro che le motivazioni non sono le stesse di qualche mese fa. I 26 punti di differenza non si sono visti. L’Inter ha fatto molto bene nel primo tempo e forse non è stata brava a chiuderla. La Juve ha rimontato con merito nella ripresa. L’Inter conserva il terzo posto e ha ritrovato giocatori importanti come Nainggolan.
La sconfitta con l’Ajax ha evidenziato grandi differenze di base tra due squadre con filosofie molto diverse che mette in discussioni i programmi bianconeri visto che il suo grande obiettivo era la Champions. L’Ajax parta dal settore giovanile per costruire la squadra, la Juve per poter vincere deve fare mercato.
Chi sta nello studio ha più facilità di commentare, però Allegri deve anche ricordare che allena la Juventus, una squadra vincente per natura, se allenasse l’Udinese non direbbe la stessa cosa”.

Il Napoli vince a Frosinone mai i tifosi sono delusi. Hanno ragione?
“Dal punto di vista dei risultati la stagione dei partenopei è stata deludente rispetto allo scorso anno, anche per il distacco dalla Juventus è aumentto. Lo scorso anno ha perso il campionato per quel famoso Inter-Juve decisa nei secondi finali. L’eliminazione dalla Champions è un altro aspetto, poi la Coppa Italia e l’Europa League hanno fatto il resto. Il Napoli deve comprare Messi per mettersi al pari della Juve, e non scaricare tutte le responsabilità su Ancelotti”.

Se Ranieri dovesse centrare la qualificazione in Champions meriterebbe la conferma sulla panchina della Roma?
“Ranieri ha dato stabilità alla difesa ed equilibrio a tutti i reparti. Dopo un periodo di assestamento ha raggiunto una certa autorità e viaggia verso l’Europa. Adesso gioca bene. Ranieri è un allenatore importante, parla la sua carriera, bisogna capire cosa vuol fare la società. Conte è un nome importante, ma io terrei Ranieri soprattutto se raggiungesse la Champions. Con Ranieri spendi di meno, con Conte devi spendere molto. Bisogna capire quali sono le ambizioni e le possibilità della società”.

Il Milan, invece, è in profonda crisi. Perché?
“Alla 27a giornata il Milan aveva 7 punti di vantaggio sulle squadre che adesso l’hanno superato in classifica. Prima della partita con l’Inter, il Milan aveva 51 punti, Inter 50, Roma, Atalanta e Torino 44, Lazio 41. Oggi la situazione è diversa: Inter 62, Roma 58, Atalanta 56 (co nuna partita in meno), Torino 56, Milan 56, Lazio 55. In pratica in 8 giornate il Milan si è involuto, su 21 punti a disposizione ne ha fatti 5. In 7 partite ne ha vinta una e perse 4. La condizione psicofisica è andata in calando e Gattuso non ha saputo trasmettere le sue grandi qualità di giocatore, cioè grinta e determinazione. Oggi il Milan è una squadra che ha paura. Sono venuti a mancare il gioco di squadra e le qualità individuali. E lo staff di Gattuso ha iniziato a cambiare sistema di gioco continuamente. Forse ha perso l’orientamento e la società cosa ha fatto? E’ rimasta immobile, sperando che Gattuso risolvesse tutto. Non ha preso decisioni di alcun tipo.
Arriviamo alla partita di ieri col Torino: nel primo tempo le due squadre hanno giocato alla pari, poi nei primi 20 minuti del secondo tempo il Milan ha preso paura, il Toro invece ha usufruito di un rigore inesistente. Dopo, nella seconda parte della ripresa, il Milan ha preso la traversa, Sirigu ha fatto parate eccezionale… negli episodi è stato sfortunato. Adesso la vedo grigia non solo per la Champions ma anche per l’Europa League. Cambiare allenatore adesso non ha senso, semmai bisognava farlo prima”.

La Lazio riscatta subito il clamoroso tonfo interno contro il Chievo…
“Caicedo imperdibile, la Lazio ha fatto subito la partita. Giornata negativa per la Sampdoria come succede spesso nell’ultimo periodo. Alla Lazio mancavano giocatori importanti, ma è sempre lì, a giocarsi la Champions”.

La sconfitta dell’Empoli a Bologna suona come una condanna?
“L’Empoli è difficile che possa salvarsi, ma se retrocederà lo farà con grande onore, perché non ha mai rinunciato a fare gioco. La differenza la fanno i valori individuali dei giocatori. Complimenti al Bologna, Mihajlovic ha stravolto la squadra”.

 

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