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Il Gede Risponde

IL GEDE: «Il Parma non riesce più a ripartire, servono alternative»

IL GEDE: «Il Parma non riesce più a ripartire, servono alternative»

Nel consueto appuntamento del lunedì con “Il Gede risponde”, l’ex Pietro Carmignani commenta la pesante sconfitta interna del Parma contro il Napoli (0-4) e tutta la 25a giornata di serie A.

Il Parma continua a perdere, ma di fronte aveva un Napoli super. Cosa sta succedendo alla squadra di D’Aversa?
“Tantissimo Napoli e poco Parma. I crociati non sono mai stati in partita, mentre i partenopei hanno giocato un gran calcio. Il Parma ha sofferto in difesa in particolare sulla fascia destra dove Iacoponi ha subito sempre le accelerazioni degli avversari. La squadra non riesce più a ripartire come faceva un mese fa. Inglese macchinoso, Gervinho marcato a uomo da Malcuit. E in difesa si stanno commettendo troppi errori individuali”.

Tatticamente si può imputare qualcosa a D’Aversa?
“Se agli avversari poni solo un problema è pacifico che per loro sarà più semplice. Devi avere la gente adatta per avere più soluzioni offensive differenti e non solo Gervinho. Servono le giocate individuali, fasciante sul cross, le verticalizzazioni, i calci da fermo. Devi avere più alternative.
Ancelotti è un allenatore pratico e si è saputo adattare alle esigenze della partita, vedi la marcatura a uomo su Gervinho. E’ un risultato negativo che ci può anche stare, ma non di queste proporzioni. Quello che più è mancata è stata la prestazione, timida e scarsa, senza intensità e con tanti errori individuali. Si può perdere ma dopo una prestazione convincente. Il Parma deve voltare pagina subito sabato ad Empoli, ma non sarà facile perché i toscani sono una buona squadra. Il Parma deve ritrovarsi”.

A proposito di Empoli: quella di sabato è una partita fondamentale per il prosieguo del campionato o la classifica (+11 sulla terzultima) dice altro?
“La gara di Empoli è importante più per l’aspetto mentale che per la classifica. Il Parma è in crisi: un punto in 5 partite. No è giusto buttare via tutto in un mese. Deve tornare ad essere un Parma voglioso e determinato e fare più punti possibili perché la salvezza non è ancora raggiunta”.

La Juventus vince a Bologna ma non convince. Sono i postumi della pesante sconfitta in Champions?
“La Juventus non è ancora recuperata dall’opaca e insicura prestazione di Madrid. A Bologna ha faticato molto prima di spuntarla, per molti tratti è stata superata da un Bologna agguerrito che meritava il gol. La Juve ha scarse idee e ha poca cattiveria, oltre ad una condizione psico-fisica da migliorare. Allegri deve ritrovare la miglior squadra al più presto. A Madrid Allegri ha le sue colpe: ha schierato 3 attaccanti, ma poi ha aspettato l’avversario nella propria metà campo. La Juve non è allenata a difendersi, nel campionato italiano non succede quasi mai. Ha preso due gol validi e uno annullato, oltre ad una traversa. Una Juve impensabile”.

Arriviamo al caso della domenica, Fiorentina-Inter: partita falsato dall’arbitro e dal Var?
“Certo, è stato il Var a decidere alcuni episodi controversi e questo non è accettabile. Confusione, scelte ritardate, proteste. Nel secondo tempo è successo di tutto e di più. Non sono affatto entusiasta di come è gestito il Var. Lo ripeto per l’ennesima volta, vanno cambiate le regole. Poi che l’Inter avesse avuto bisogno di un episodio contrario per svegliarsi è un altro discorso. Il caso Icardi ha scosso lo spogliatoio e ha creato un gruppo coeso: quando Politano esulta con il gesto di Icardi, Perisic è andato a rimproverarlo. Mha… L’Inter ha sofferto nel primo tempo il gioco veloce della Fiorentina, poi ha messo dentro carattere e qualità. Non era mai riuscita a ribaltare il risultato in questo campionato”.

Contro il Frosinone la Roma stava per buttare al vento l’ennesima occasione?
“La Roma in questo momento è abbastanza fortunata. Come contro il Bologna ha vinto pur non fornendo una buona prestazione. Gol casuale in pieno recupero. La Roma è disattenta e imprecisa, ha subito il Frosinone per lunghi tratti. La squadra di Di Francesco è più esperta e forte e sfrutta meglio le occasioni, però il Frosinone non meritava di perdere. Nelle ultime dee partite i giallorossi hanno raccolto più di quanto meritavano”.

Qual è il segreto della rinascita del Milan: Gattuso, la società, il mercato?
“Un Milan in costante crescita, gioca un calcio propositivo, anche quando non ha il possesso palla. Ondate travolgenti, ha tecnica, corsa e forza. Comanda la gara perché è cresciuto il rendimento di tutti i giocatori. Tutti riescono a dare di più. Piatek inarrestabile. Squadra più completa rispetto al girone d’andata. Gli acquisti di gennaio hanno fatto la differenza. Piatek segna sempre, anche quando la squadra soffre e subisce. Avere gente così è fondamentale. L’Empoli ha giocato un buon calcio ma non è bastato”.

La vittoria del Torino sull’Atalanta è un messaggio chiaro a tutte le pretendenti l’Europa League?
“Sì. Il miglior Torino della stagione, con la vittoria sull’Atalanta si rilancia per un posto in Europa League. Torino aggressivo, ma l’Atalanta ribatteva colpo su colpo. Ripartenze immediate, partita risolta da due gol che premiano un Torino più costante nel produrre gioco. Poi l’Atalanta si è disunita. Questa vittoria vale l’aggancio in classifica. L’Atalanta ha rallentato un attimo, ma non mollerà perché gioca bene e lotterà fino alla fine per un posto in Europa”.

Per fortuna del Parma le squadre coinvolte nella lotta retrocessione non hanno vinto…
“Il Cagliari ha perso 1-0 con la Sampdoria, una partita in cui si è esaltato Cragno, un portiere di grande prospettiva. Ma si è visto un Cagliari troppo attendista nella ripresa. La partita tra Sassuolo e Spal è stata equilibrata, molti errori in fase di costruzione da parte dei neroverdi che poi si sono innervositi con il passare del tempo. Il punto serve più alla Spal.
Chievo-Genoa partita noiosa, giocata a centrocampo senza grosse occasioni. Ha fatto qualcosina di più il Chievo, ma non sufficiente a vincere. Mi aspettavo di più dal Genoa di Prandelli. Il punto del Chievo non serve a niente, -11 dal quart’ultimo posto. E’ come una condanna”.

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